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Tagliatella di calamaro

La via del sale ispira il menù di primavera

Dal Piemonte alla Liguria attraverso i passi appenninici…un menù speciale che trae ispirazione dalla millenaria storia che collega queste due regioni.

Con l’aria di primavera arrivano i venti del cambiamento anche in cucina. 

Chef Vento

E’ sempre difficile reinventarsi e stupire con menù che sappiano coinvolgere gli ospiti, raccontare storie attraverso le ricette o l’impiattamento, che riescano a conciliare il desiderio d’innovazione insito nel nostro Executive Chef Giampiero Vento, con la grande tradizione della ristorazione monferrina, tanto apprezzata dai nostri clienti.

Per la primavera a La Civetta sul Comò, Giampiero si è superato. 

L’ispirazione è partita da lontano, nel tempo e nello spazio. Studiando e scoprendo il territorio che circonda Tenuta Montemagno si è imbattuto in quella che una volta, dai tempi dell’Impero Romano in poi, è conosciuta come la “Via del Sale”. Un intricato susseguirsi di mulattiere, strade bianche, sentieri che si inerpicano dalle pianure piemontesi e lombarde, per scavallare gli Appennini e giungere al mare della Liguria e viceversa. Percorsi che in passato erano frequentati dai mercanti per far arrivare ai porti della Liguria le merci in partenza via nave e che, percorsi al contrario, vedevano il trasporto del sale verso le regioni della pianura. Un itinerario lento, che incontrava l’aria e i profumi delle montagne come del mare e creava contaminazioni di gusti e sapori.

Immaginandosi essere un antico esploratore, Giampiero è partito dalle colline del Monferrato per giungere al mar ligure e scoprire come i sapori forti della nostra terra acquisiscono eleganza e raffinatezza dall’incontro con gli ingredienti di mare. Diverso da quello di origine del nostro Executive Chef, siciliano di nascita ma con similitudini inevitabili. Da questi percorsi a tratti sorprendenti e straordinari nascono alcune delle portate che caratterizzano il menù di primavera del nostro Relais.

Innanzitutto, abbiamo voluto valorizzare quegli elementi stagionali, disponibili a Km0 nel BIO ORTO antistante le nostre cucine. Spazio dunque alle verdure mediterranee coltivate nel rispetto delle biodiversità. Trattate con l’ossequio che si deve a materie prime di assoluta eccellenza e trasformate mantenendone l’essenza, pur in forme diverse. Citiamo solamente le tante varietà di pomodori o cavolfiori che diventeranno crema, polvere o saranno essiccati per concentrarne al massimo gli aromi e rendere unica la portata che li vede protagonisti sussurrati o donare la croccantezza ai piatti più delicati.

Altra importante novità che vedrà coinvolto in prima persona il nostro Chef sarà il SECRET GARDEN. Un luogo non luogo, come un metaverso fuori dal tempo e dallo spazio proprio come il tema che ha ispirato il nuovo menù. Un ambiente ricavato alle pendici delle nostre vigne, a stretto contatto con il BIO ORTO, che ospiterà “due tavoli dello Chef”.


secret garden

Un’esclusiva assoluta, in cui il cliente vivrà un’esperienza di totale immersione nella natura di Montemagno.

La sensazione sarà di cenare avvolti in una bolla in cui il contatto con la natura, con la terra che dà origine ai nostri vini e ai frutti nel nostro orto sia palpabile. Due tavoli circondati dal verde per garantire la massima privacy, e, al contempo, con un servizio dedicato, di esclusiva eccellenza.

Oltre ai prodotti a metro 0 forniti dal nostro orto, l’incontro con il vicino mar ligure sarà contraddistinto da una new entry assoluta nel menù del Relais: il riccio di mare e i crostacei di San Remo. Se la natura sarà generosa e la stagione favorevole, avrete la possibilità di degustare i pregiati gamberi provenienti dal mare dalla città dei fiori e le acciughe liguri: materia prima stagionale e tipica del territorio che vogliamo esplorare e far conoscere ai nostri ospiti, sempre più amanti di una proposta che valorizza la territorialità e la limitata reperibilità dei prodotti.

Soufflé alla vaniglia

In apertura di stagione, il vero exploit parte dalla chiusura del nostro menù: il dessert. Parliamo di un Soufflé alla vaniglia, dolce tipico francese, in cui tecnica, tradizione e golosità si fondono. E’ un piatto estremamente difficile e tecnico dal punto di vista dell’esecuzione, in cui la velocità di realizzazione e la precisione nella misura degli ingredienti sono fondamentali. Viene caramellato e tagliato in sala e abbinato con un gelato alla panna di latte piemontese, mantecato al momento del servizio. 

Abbinamento quasi obbligatorio il nostro TM ROSES, una Malvasia di Casorzo spumantizzata.

L’antipasto come non lo aspetti: vorresti una tartare e lo Chef propone un “Sottile di filetto di Fassona piemontese”, tagliato sottile, non a carpaccio, morbidissimo, con intingolo di fondo di vitello, salsa cacio e pepe e rape in agrodolce. Un connubio di sapori che incontra l’intenzione di far assaporare un antipasto crudo ma, chiudendo gli occhi, immaginare di degustare un tenerissimo filetto al sugo di arrosto.

Sottile di filetto di Fassona piemontese

L’abbinamento è per affinità: Solis Vis ultima annata, fresco, aromatico e minerale così da enfatizzare le varie componenti di questo piatto semplice, ma dagli equilibri complessi.

L’ombrina alla mugnaia, tartufo nero e caviale di limone è la perfetta sintesi dell’ispirazione del nuovo menù de La Civetta sul Comò: la via del sale. L’incontro tra mare e terra è celebrato dall’intingolo di finger lime, prezzemolo e grattata di tartufo nero che dona al piatto quei sentori di terra e di bosco che ci riportano dal mare alle colline che circondano il nostro Relais. 

Solis Vis e Ruber

L’abbinamento ideale è un’annata storica di Solis Vis, il nostro Timorasso in purezza, dalla grande struttura e mineralità, oppure un rosso autoctono servito fresco come Ruber, il nostro Grignolino d’Asti in grado di enfatizzare i profumi di bosco del tartufo e riequilibrare la componente grassa dell’ombrina.

La Primavera è ormai iniziata, prenota un tavolo a La Civetta sul Comò o al nostro Secret Garden per vivere un’esperienza memorabile, avvolto nei profumi della natura del Monferrato. 

Ti aspettiamo!

Ruber TMM

Ruber, un grande Grignolino


Dici “Grignolino” e pensi a un vino beverino…tutta colpa di quel suffisso “.. ino ..”  

In questo caso l’etimologia del nome non rispecchia affatto il carattere di uno tra i più antichi vini autoctoni del Monferrato. Un’uva presente sulle dolci colline che si snodano tra il casalese e Asti, una zona ampia caratterizzata da differenti tipologie di suolo e zone climatiche che mutano facilmente da un “bricco” all’altro. Certamente gli aspetti pedoclimatici influenzano il carattere di questa uva, così come influisce lo stile che ogni cantina imprime in fase di vinificazione. 

Ma un punto fermo c’è: il Grignolino è un grande vino.

Tannino molto presente ma delicato, un bouquet aromatico ampio che regala note speziate e di rosa appassita, fragolina di bosco, lamponi e bacche selvatiche: un profumo che, alla lunga, ricorda il sottobosco e i suoi preziosi frutti. 

Chiudendo gli occhi, l’eleganza e la finezza di questo rosso, oltre alle tonalità cromatiche, potrebbero portare alla memoria la degustazione di un Pinot Nero…ma qui siamo nel cuore del Monferrato e il carattere aspro delle nostre terre arriva, secco come questo amabile rosso.

Un calice eclettico, degno compagno dei piatti piemontesi da sgrassare, così come, servito più fresco, delle belle e succulente grigliate di primavera inoltrata. Un calice tira l’altro, a dispetto di un volume alcoolico di tutto rispetto per un vino “..ino..”… 13,5° / 14°  e non sentirli, grazie alla finezza, all’equilibrio e alla maestria dei nostri enolgici che svolgono un lavoro egregio in cantina.

Ruber è un Grignolino d’Asti che ha nella finezza la sua cifra stilistica.

E’ un rosso, importante, difficile da coltivare per riuscire ad estrarre tannini delicati da una varietà che, storicamente, era considerata come “l’uva del contadino”. Nacque come un vino da tavola, quotidiano, da consumare dopo il duro lavoro nei campi e come accompagnamento alla cena serale.

Ruber

Un po’ rude, un po’ aspro, come un cavallo di razza da domare. Le nostre vigne, dell’età media di oltre 30 anni, ci aiutano in questa opera di ammansire un purosangue, mentre il terreno argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino con forte ritenzione idrica contribuisce a forgiare i suoi tannini.


Tenuta Montemagno

L’esposizione dei vigneti allevati a guyot verso sud, sud-ovest consente alle vigne di godere dell’illuminazione solare fino al tramonto, favorendo l’escursione termica tanto preziosa per mantenere in salute i grappoli. 

Ma il carattere del nostro Ruber viene modellato in cantina attraverso la  vinificazione, il successivo affinamento con fermentazione a temperatura controllata di 22° e una breve macerazione per un’estrazione leggera di tannini astringenti.



Oggi, il Grignolino d’Asti è il vino che più di ogni altro esprime l’identità del Monferrato in quanto a finezza, complessità aromatica e possibilità di accostamento alla cucina locale e internazionale. 

Un’etichetta all’apparenza semplice, che riserva gradite sorprese al variare della temperatura di servizio e dell’annata. Come i grandi rossi di questi territori evolve in modo sorprendente, regalando emozioni diverse e complessità inaspettate.

Il nostro consiglio è di portare in cantina delle verticali, lasciarle riposare e degustarle alla scoperta di vini sempre nuovi, tutti con un unico timbro: l’eleganza. 

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Stelle

L’estate sotto le stelle del Monferrato

Osservazioni della volta celeste e cinema sotto le stelle per accompagnare i nostri percorsi degustazione.

Nasce dalla passione del nostro Presidente per la volta celeste, il programma estivo di Tenuta Montemagno. Sfruttando la favorevole posizione del Relais, sito sulla sommità della collina e al centro dei 100 ettari che circondano Tenuta Montemagno, in un’area priva dall’inquinamento luminoso, durante alcune serate d’estate (22.06_20.07_09.08) organizziamo sia per gli ospiti della struttura, sia per tutti i clienti che vorranno provare un’esperienza memorabile, l’osservazione della volta celeste con una guida astronomica che ci condurrà alla scoperta delle costellazioni visibile dal 45° parallelo. Una zona vocata non solo per la coltivazione vinicola, ma anche particolarmente favorevole per scrutare il cielo nelle terse sere d’estate.

Giampiero Vento, Executive Chef de La Civetta sul Comò, preparerà un percorso degustazione dedicato a queste serate, un’esperienza degna delle stelle che si potranno scoprire una volta alzato lo sguardo verso il buio profondo del cielo del Monferrato.

Chissà, che dal naturale terrazzo panoramico della Tenuta, non si riescano a scorgere le costellazioni che hanno battezzato alcune delle nostre proposte più esclusive e hanno dato vita alla linea regalistica come Gemini, la costellazione dei Gemelli (1 bottiglia di Barbera d’Asti Superiore Mysterium + 1 bottiglia di Timorasso in purezza Solis Vis), Polaris ovvero la stella polare, la più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore, che trova corrispondenza in una confezione di Solis Vis (Timorasso) e Invictus (Ruché di Castagnole Monferrato) oltre a due bicchieri degustazione, le due stelle della nostra linea Selezione; Lyra, a cui appartiene Vega una delle stelle più luminose del Triangolo Estivo, celebrata dal nostro Grignolino Ruber e dal Sauvignon Musae. Gli amanti della volta celeste saranno felici di scoprire Orione, a cui è dedicata la nostra proposta Rigel, composta da una bottiglia di Ruber (Grignolino d’Asti), Austerum (Barebra d’Asti) e Nymphae (blend di Sauvignon e Timorasso) o ancora la famosa Cassiopea a cui è dedicata una confezione di Barbera Superiore d’Asti nel formato Magnum, per assaporarne al meglio la complessità aromatica.

La proposta estiva di Tenuta Montemagno prosegue con gli appuntamenti del cinema sotto le stelle, sempre accompagnati da proposte gastronomiche a tema, ideate dall’estro del nostro Chef Giampiero Vento.

Le creazioni culinarie saranno il degno fondale per proiettare le sensazioni che scaturiranno dalla degustazione delle nostre etichette, in un percorso che valorizza i menù a Km0 de La Civetta sul Comò con i nostri vini.

Le calde sere d’estate saranno allietate anche dalla musica dal vivo del nostro Maestro di piano. Le prime note risuoneranno sulle colline della Tenuta già all’ora dell’aperitivo per accompagnare gli ospiti durante la cena e celebrare così la sinestesia tra la musica e il piacere della tavola.

Calata la sera, i colori caldi che dipingono le colline del Monferrato durante le lunghe giornate estive, cedono il passo alla luce fioca della luna, al bagliore delle stelle e alle esperienze sensoriali che solo un luogo nato dalla passione e dall’amore per la bellezza può regalare. 

Tutto questo è Tenuta Montemagno, un gioiello incastonato nel cuore del più autentico Monferrato.

Scopri il programma degli eventi estivi e prenota la tua serata.

Invictus-Gambero Rosso

Un dicono di noi davvero speciale

Ruchè Invictus di Castagnole Monferrato, tra i 6 migliori #Ruchè per rapporto qualità/prezzo secondo Gambero Rosso.

Chi, amante del vino, non conosce il “Gambero Rosso”?

Ecco un breve estratto della presentazione tratta dal portale ufficiale “Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e dell’hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo con un contributo rilevante per la crescita costante dell’economia.” 

Come dire, #GamberoRosso è la massima istituzione nel settore food&wine presente in Italia. 

Al “Gambero” si deve l’assegnazione di prestigiosi premi e ambìte segnalazioni, a cui i produttori aspirano come attestazione di una qualità spesso invisibile al consumatore. I famosi e famigerati “bicchieri”, assurti a simbolo dell’eccellenza vinicola, rappresentano la sintesi degli sforzi fatti prima in vigna e poi in cantina dai produttori, noti e meno noti, da aziende agricole a conduzione famigliare o da aziende con centinaia di ettari coltivati a vite.

Il #GamberoRosso rende anche omaggio a tanti “vignaioli” che si impegnano in produzioni di eccellenza, proposte con un ottimo rapporto qualità prezzo

Perché bere bene non deve essere sinonimo di esclusività, ma dovrebbe essere un’opportunità per qualunque amante del nettare di bacco.

Sulla strada della diffusione di questa “democratizzazione della qualità”, il #GamberoRosso ha fatto sosta in #Piemonte, nel #Monferrato, in quel lembo di territorio al confine con le più note e blasonate Langhe, caratterizzato da un’orografia e da terreni che esprimono vini complessi, potenti, ma anche molto eleganti e aromatici.

In Tenuta Montemagno il #Ruchè è rappresentato da ben due etichette: Nobilis, espressione della tradizione e Invictus, che nasce da una vendemmia tardiva, per dare ancora più carattere a quelle note aromatiche e ai tannini tipici del vitigno che cresce nell’area di Castagnole Monferrato, in totale sette comuni, tra cui Montemagno.

Invictus

Proprio Invictus è stato selezionato dal #GamberoRosso come uno tra i 6 migliori #Ruché di Castagnole Monferrato per il rapporto qualità prezzo, presenti nella storica guida “#Berebene 2024” con una valutazione da 90 punti in su, nella fascia di prezzo di 20€. 

La selezione effettuata dai critici è frutto di una media dei prezzi presenti on line, in cantina o sugli scaffali delle enoteche. Un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi perché pionieri nell’interpretare questo vitigno con tanto lavoro in vigna, tale da consentire di vendemmiarlo dopo un appassimento in pianta, lasciando solo i 3 grappoli migliori per ogni pianta con il taglio del tralcio che li regge, per interrompere il vaso linfatico e far sì che i grappoli appassiscano senza che la pianta possa riprendersi le sostanze nutritive accumulate in tanti mesi. La tiratura di questo Ruchè che vede la luce nelle migliori vigne esposte a sud / sud ovest, accarezzate da una continua brezza, è di circa 16.000 bottiglie in base alle annate.

L’annata 2021 del Ruchè Invictus si caratterizza per un bouquet aromatico estremamente ampio, proprio del vitigno di provenienza, arricchito da note tipiche del terreno argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino su cui giacciono le vigne: fiori, note di ciliegia matura e pera, petali di rosa e viola, sentori di menta, eucalipto e pietra focaia, per chiudere con ampi sentori di macchia mediterranea tra cui spiccano l’erba salvia e il rosmarino.

I riflessi rosso rubino carico tendente al granato preparano a un palato che si contraddistingue per note marcatamente speziate tra cui spiccano pepe e cannella, arricchite nell’intensità dal procedimento di raccolta tardiva  delle uve che dona longevità ed eleganza uniche.

Oltre alle classiche denominazioni D.O.C (Monferrato Bianco: Sauvignon, TimorassoMonferrato Rosso, Grignolino, Malvasia) alle più nobili D.O.C.G. (Barbera, Ruché), in Monferrato troviamo superbe espressioni della #Barbera d’Asti (Austerum e Mysterium), dal carattere più austero della cugina d’Alba , del #Grignolino d’Asti (Ruber) che, a dispetto del diminutivo nel nome è espressione di un rosso tanto eclettico nelle occasioni di abbinamento, quanto ricco di aromi e del #Ruché, l’autoctono per eccellenza del #Monferrato, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

La sfida è ora aperta: assaporare il più classico Ruchè Nobilis o lasciarsi conquistare dall’aristocratico Invictus

La risposta non può nascere che da una “degustazione orizzontale”, portando sulle nostre tavole entrambe le etichette. A voi la scelta!

Scopri di più sui rossi del Monferrato di Tenuta Montemagno

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uva raccolta

Ruber: Il Grignolino d’Asti e la delicatezza del tannino

Quando raccontiamo il Grignolino ne valorizziamo l’origine contadina perché qui, nel Monferrato, nelle vigne, è stato tra le prime uve ad essere coltivate. Era infatti il vino piemontese per antonomasia, fatto per il bere quotidiano.

Ruber

Il Grignolino è un vitigno autoctono originario della fascia collinare compresa tra Casale Monferrato e Asti. Non è una varietà facile da lavorare e il vino che ne risulta ha un livello di tannino che sembra in contrasto con il colore e il bouquet. Anche la vinificazione in fase di produzione è essere complessa ma ripaga con un vino originale, caratteristico e imprevedibile, in grado di affascinare per le sue proprietà e il gusto che per certi aspetti potrebbe ricordare il Pinot nero.

Il profilo gustativo del Ruber si presenta con tratti caratteriali del vino disimpegnato, assai versatile in termini di abbinamenti gastronomici, con un discreto volume palatale, un tannino presente ma non aggressivo, un finale giustamente asciutto, secco e con una buona corrispondenza fruttata sulle note percepite in analisi olfattiva.

Il tannino è quindi la chiave di interpretazione e di scoperta del Ruber, il Grignolino d’Asti in stile Tenuta Montemagno. 

Il percorso degustativo del Ruber, coltivato e vinificato in Tenuta Montemagno, parte da vigneti che hanno un’età media superiore ai 30 anni, con forma di allevamento guyot ed esposizione sud, sud-ovest. Il terreno è argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino, con forte ritenzione idrica.

Tutte le lavorazioni in vigna sono condotte manualmente e il sistema di coltivazione è eco-sostenibile, sempre secondo la filosofia di Tenuta Montemagno che mette al primo posto  l’uva e le sue peculiarità.

Appena i grappoli di Grignolino vengono portati in cantina in piccole cassette, iniziano le fasi di diraspatura e pressatura, seguite dalla fermentazione e breve macerazione per un’estrazione leggera di tannini. La fermentazione avviene a temperatura controllata di 22° gradi C. L’attento processo di vinificazione e fermentazione, che nella nostra cantina è svolto con processi tecnologici di altissimo livello, fa’ si che il vino incanti l’analisi visiva con un rosso brillante, a cui si ispira il nome Ruber.

Vigneti raccolta

L’incantevole colore è ben supportato dal bouquet che regala note di rosa appassita, fragolina di bosco e bacche selvatiche: un profumo che ricorda il sottobosco. L’altra sorpresa è al palato: un tannino presente ma non aggressivo, leggero che conduce ad un finale in cui le note olfattive si uniscono alla struttura e alla persistenza gustativa.

Ruber è l’interpretazione qualitativa, contemporanea e fresca del Grignolino d’Asti. Un vino di identità e piacevolezza, versatilità e carattere, dal tannino che diventa carezza al palato ed equilibrio nel bicchiere.

Montemagno panorama vigneti

Gli autoctoni di Tenuta Montemagno: Ruber, il grignolino

Il Grignolino è un vitigno autoctono, a bacca nera, tipico delle zone di Asti e del Monferrato Casalese. Probabilmente è il vitigno “più monferrino” del Monferrato e, in Piemonte, è sinonimo di “un bel calice di vino rosso”.

E’ un vino noto sin dal Medioevo con il nome di Barbesino, o barbexinus, tanto da essere citato già negli archivi capitolari di Casale Monferrato dal 1249.

Tuttavia, l’etimologia del nome attuale potrebbe derivare da gragnola o grignole, espressione dialettale astigiana che ne indica i semi, numerosissimi in questa uva, caratteristica rimasta immutata nel corso dei secoli. Un’altra teoria, molto più suggestiva, farebbe derivare il nome “Grignolino” dal verbo grigné, digrignare: ad indicare un vino talmente acido da far digrignare i denti. Caratteristica questa, sconfessata dalle numerose etichette che hanno reso il Grignolino, uno dei più apprezzati ed eclettici rossi monferrini.

La sua patria d’elezione, nonché i terreni ove è stato avvistato la prima volta, è la fascia collinare compresa tra Casale Monferrato e Asti, proprio in corrispondenza delle dolci colline dove si trovano le vigne di Tenuta Montemagno.

È risaputo che il Grignolino è un vino di nicchia, dalla solida tradizione, ma dalla produzione impegnativa. A riprova di quanta maestria richieda la messa a dimora e l’allevamento delle sue vigne, il territorio del Monferrato è rimasto l’unico in cui viene coltivata questa varietà, sia per le caratteristiche morfologiche del terreno, sia per quelle pedoclimatiche. In passato, l’uva del Grignolino veniva coltivata anche in Lombardia e Veneto; con l’affinamento dei metodi produttivi e la ricerca della massima qualità, il “vino dal diminutivo” (così spesso viene chiamato) ha scelto un territorio aspro, assolato, ma capace di fare tesoro della brezza marina proveniente da Sud, per mantenere intatta tutta la delicatezza degli aromi.

Per lo staff di agronomi ed enologi di Tenuta Montemagno, ogni sfida è motivo di impegno e dedizione. In questo caso la scommessa è chiara: fare di un “vino dal diminutivo”, un grande vino. Con la consueta esperienza e passione viene prodotto Ruber, un Grignolino d’Asti D.O.C. con uve di Grignolino 100%.
Vino dal colore rosso rubino (da qui il nome di battesimo), gentile e intrigante, elegante e dalla spiccata personalità, pronto a regalare al palato una variopinta trama tannica, un gusto secco e asciutto di fenomenale persistenza gustativa.
A discapito del suo diminutivo, in un calice di Grignolino, ritroviamo un pezzo importante della storia enologica piemontese, un rosso dal carattere affabile, in grado di introdurci all’ora dell’aperitivo se servito fresco, ma anche di fare da contraltare ai più classici piatti della tradizione monferrina come i formaggi piemontesi poco stagionati, la Muletta (salame tipico di questa zona) o gli agnolotti.

Per valorizzare al meglio l’esperienza degustativa, accompagniamolo dunque a pietanze che non ne coprano le complesse note aromatiche e il delicato equilibro al palato.

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