Articoli

vendemmia 2023

La vendemmia Tenuta Montemagno 2023

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Che questo sarebbe stato un anno particolare per la coltivazione e il raccolto delle uve 2023 lo si era già inteso dallo scorso 2022, ricordato come un anno difficile a causa dell’estrema siccità che ha compromesso una parte delle vigne, costringendo alcune case vinicole a intervenire sulle piante e a eseguire la ripiantumazione delle barbatelle per recuperare, negli anni futuri, ciò che la scarsità d’acqua ha provocato. Ma nonostante questi segnali d’attenzione, il 2023 è stato capace di sorprenderci ancora, per una decisa variabilità delle condizioni climatiche che hanno interessato le coltivazioni a partire dall’inverno e che si sono susseguite fino all’estate.

Facciamo il punto della situazione con Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, per comprendere l’andamento del 2023, con un focus sulla vendemmia appena conclusa e su come saranno i vini frutto di questa raccolta.

Vendemmia 2023

Le condizioni climatiche dell’estate 2023

“Questa è un’annata particolare,” esordisce Roberto, “ma lo potevamo già capire da come sono state primavera ed estate; da un periodo di siccità estremo siamo passati a una semi-risoluzione durante i mesi di giugno e inizio di luglio, per tornate a un’altra situazione di stress dovuto alle alte temperature raggiunte da inizio, fino a metà agosto”.

In questo periodo, per due settimane circa, il termometro ha segnato 40°/45° con valori medi notturni sempre al di sopra dei 30°. L’effetto sulle piante è stato il blocco della fotosintesi e quindi della maturazione dei grappoli.  Così il 22 di agosto, in anticipo al calendario tradizionale, è iniziata la raccolta del Sauvignon.

“Abbiamo deciso di realizzare una corsa contro il tempo per evitare che queste uve, molto sensibili alle condizioni climatiche, si bruciassero. Il Sauvignon, infatti, a causa del forte caldo può “scottarsi” e produrre delle ossidazioni che, a loro volta, potrebbero portare a una perdita di quegli aromi molto importanti per il varietale”.

raccolta uva

La vendemmia anticipata

La scelta di effettuare una vendemmia anticipata è stata dettata anche dalla volontà di mantenere una buona qualità dell’uva, a discapito dei volumi raccolti.

“A fine agosto abbiamo avuto tre giorni di pioggia abbondante”, prosegue Roberto. “Questo ha ripristinato gli equilibri idrici delle piante. Gli acini hanno ripreso a ingrossarsi, le maturazioni hanno ripreso il loro corso, e la vegetazione riacquisiva quindi anche il colore naturale del periodo; da un verde dalla luminosità piuttosto spenta si è tornati ad avere un bel verde scuro, segnale che indicava la ripresa della fotosintesi”.

.

Vendemmia 2023

Da quel momento in avanti è ripresa la raccolta, prima con le uve Barbera per la vinificazione del TM Brut e quindi col Syrah, utilizzato per l’etichetta Violae (blend di Syrah e Barbera). La vinificazione del Syrah si propone con un colore particolarmente carico, una struttura interessante e, quindi, una buona concentrazione.

Nel corso del mese di settembre la vendemmia è proseguita con il Timorasso, giunto a perfetta maturazione proprio grazie alle abbondanti piogge di fine agosto, utilizzato per Solis Vis, e Nymphae.

“Ora (metà settembre, ndr), stiamo raccogliendo le uve Barbera, destinate alla vinificazione dei rossi Austerum a Mysterium, che stanno offrendo la qualità di sempre con una maggiore morbidezza e freschezza. Prossimamente proseguiremo con le uve Ruchè per Nobilis, mentre la raccolta per Invictus, il Ruché realizzato con vendemmia tardiva, avrà luogo a due settimane di distanza”.

Tirando le somme della vendemmia 2023 di Tenuta Montemagno, possiamo quindi affermare che si caratterizza per volumi ridotti, una buona qualità dei grappoli raccolti e degli ottimi presupposti per la vinificazione. 

cantina Tenuta Montemagno

I lavori di primavera in vigna e cantina Tenuta Montemagno

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Il 2022 sarà certamente ricordato da tutti i produttori di vino come un anno di forte siccità. Analogamente il 2023 sarà ricordato per essere stato un anno, almeno nei primi 6 mesi, particolarmente bizzarro dal punto di vista meteorologico. La siccità dello scorso anno si è protratta anche per i primi mesi di questo per poi cambiare improvvisamente e portare le attenzioni di enologi e agronomi da scarsezza ad abbondanza di acqua nel terreno.

In questo articolo scopriremo con Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, cosa sia successo fra i filari nel corso della primavera in Tenuta e cosa sia stato fatto per affrontare l’improvvisa abbondanza d’acqua e predisporre al meglio la vigna per la stagione, l’estate, che porta alla vendemmia.

La prima parte della primavera 2023 si è riproposta all’insegna della siccità. Uno stato che ha le sue origini nello scorso anno e che è perdurato, salvo qualche sporadico evento piovoso e nevoso, per tutto l’inverno e la prima parte di quest’anno. Dal mese di maggio c’è stata un’inversione climatica: da zero pioggia a 2-3 giorni di acqua alla settimana.

Questo ribaltamento porta con sé due potenziali conseguenze: una positiva e una negativa. La prima, come è facile immaginare, risolve il problema idrico; le piogge abbondanti portano molto nutrimento alle viti e queste manifestano una decisa vegetazione. La seconda, anch’essa facilmente intuibile, è la possibile presenza di funghi (prevalentemente peronospera e oidio), che visti i tempi molto ridotti fra un evento piovoso e il successivo, potrebbero diventare particolarmente forti e aggressivi. Massima attenzione quindi, con interventi di difesa da eseguire in vigna, come la “distribuzione” più ordinata dei germogli, affinché si crei un maggior passaggio di aria e diminuiscano i potenziali rischi di attecchimento e crescita dei funghi.

Vigna di Timorasso in Tenuta Montemagno

Un altro aspetto piuttosto insolito e che potrebbe richiedere interventi correttivi è sempre legato all’abbondanza di acqua e alla conseguente spinta vegetativa delle piante che si mostra con un evidente rigogliosità del fogliame. Questo segno è decisamente positivo, ma evidenzia una crescita leggermente disomogenea dei germogli anche a livello di singola pianta.

Si tratta del risultato dello stress subito dalle viti durante la siccità, quando i germogli sono cresciuti tutti con grande difficoltà; ora, con l’arrivo delle precipitazioni, si notano chiaramente le differenze generate da questo stress, con germogli più forti di altri.

Questa disomogeneità vegetativa ci induce a monitorare con grande meticolosità l’evolversi della stagione, per programmare in anticipo gli interventi in vigna, presumibilmente a inizio agosto. Normalmente già effettuiamo il diradamento dei grappoli, così da garantire il giusto equilibrio tra la qualità delle uve raccolte e la quantità; quest’anno ci aspettiamo un intensificarsi di questa operazione che dona vigore alla vite e ai grappoli più maturi e nutrimento al terreno, su cui vengono lasciati i grappoli potati.

In cantina si è proseguito con l’imbottigliamento di buona parte dei vini rossi, mentre per i bianchi questa attività è stata completata a fine inverno: Violae (blend di Syrah e Barbera d’Asti), Soranus (il Barolo di Tenuta Motnemagno), Mysterium 2019 (Barbera d’Asti Superiore) e Nobilis (Ruchè di Castagnole Monferrato).

A breve seguirà anche Invictus, sempre Ruchè di Castagnole Monferrato, particolarmente deciso e strutturato, ottenuto eseguendo una vendemmia tardiva delle uve.

A riposo orizzontalmente, per 24 e 36 mesi, invece i TM Brut (Metodo Classico da uve Barbera), il cui “tiraggio” è stato effettuato a metà-fine marzo.

I cambiamenti climatici di cui abbiamo ampiamente scritto nella prima parte dell’articolo, hanno avuto un altro riscontro positivo. Mentre durante l’inverno era evidente che la vegetazione del vigneto fosse in anticipo di due settimane, ora si nota come questa condizione sia stata azzerata; di conseguenza la previsione di vendemmia potrebbe tornare alle scadenze più tradizionali, da fine agosto-inizio settembre in poi. 

Ne riparleremo quindi con il prossimo editoriale, quando avremo aggiornamenti sullo stato della vigna durante l’estate e sui lavori di preparazione o completamento della vendemmia 2023.

Tenuta Montemagno in tour a Praga con Barolo & Friends

17 gennaio 2023, Praga: inizia il tour internazionale di Tenuta Montemagno

Il consorzio di promozione I Vini del Piemonte conferma la tappa in Est Europa per promuovere le eccellenze piemontesi ad affacciarsi su nuovi e importanti mercati. Martedì 17 gennaio 2023 si terrà la seconda edizione di Barolo & Friends Event a Praga, presso l’Eurostars Thalia Hotel.

Tenuta Montemagno in tour a Praga con Barolo & Friends

L’iniziativa sarà rivolta esclusivamente agli operatori trade: importatori, distributori, sommelier, Ho.Re.Ca e giornalisti. Un’occasione importante per consolidare le posizioni di mercato delle nostre cantine, in quanto il vino italiano risulta al primo posto tra i prodotti importati, con una domanda negli ultimi 5 anni cresciuta in valore di quasi il 20%, toccando 215 milioni di euro.

Tenuta Montemagno sarà presente a questo appuntamento, portando in degustazione:

  • TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera
  • Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore
  • Solis Vis – bianco da uve Timorasso in purezza
  • Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva
vendemmia timoroso 2022

I lavori in vigna e in cantina: la vendemmia 2022

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

La vendemmia, si sa, è uno dei momenti più attesi per i produttori di vino. Il risultato finale del raccolto è destinato a finire sulle tavole e sui banchi di degustazione, a coronare quella sublime storia d’amore che unisce l’uomo e la natura. In Tenuta Montemagno la vendemmia 2022 si è appena conclusa. Iniziata a fine agosto, con la raccolta delle uve Sauvignon, è finita più o meno quattro settimane dopo. Quest’anno il lavoro è stato particolarmente impegnativo a causa della forte siccità che ha caratterizzato l’estate 2022. Durante i mesi estivi, come abbiamo narrato nel precedente articolo, si è lavorato per assicurare che le vigne superassero al meglio lo stress causato da terra secca e scarsità d’acqua. Queste operazioni hanno portato all’esito desiderato e i filari si sono affacciati al periodo di raccolta nello stato migliore di salute.

Durante la vendemmia si è comunque notato come la maturazione delle uve fosse disomogenea. Per questo si è proceduto a fare un’attenta selezione dei filari e dei singoli grappoli da vendemmiare, eseguendo l’operazione al momento giusto. 

Il fatto di avere portato in cantina dei grappoli disomogenei nella maturazione, ha consentito di avere, nel complesso della vendemmia, un prodotto più equilibrato: non troppo alcolico e, nel contempo, non troppo scarso di acidità. Per questo i tecnici di Tenuta Montemagno sono estremamente soddisfatti di questa annata. Anche dal punto di vista della quantità c’è soddisfazione in quanto si è ottenuto un raccolto pari a quello dello scorso anno.

Mentre scriviamo questo articolo, le operazioni di fermentazione alcolica e vinificazione sono quasi concluse; fra breve si procederà con la fermentazione malolattica, che serve a trasformare l’acido malico in acido lattico e a ridurre la presenza di zuccheri residui presenti dopo la fermentazione alcolica.

Si tratta di una delle fasi finali prima che il prodotto ottenuto dall’ultima vendemmia vada a riposare nelle cisterne e, per i rossi, nelle botti, e dia vita ai vini finali.

Concludiamo affermando che le aspettative sulla qualità della vendemmia 2022 sono molto alte. Un’annata molto atipica, anche per gli operatori più esperti che operano da tempo nel settore enologico, ma che porterà a ottenere, almeno per quanto riguarda Tenuta Montemagno, vini equilibrati fra acidità e grado alcolico, di qualità elevata.

Tenuta Montemagno brindisi

Tenuta Montemagno in tour con Simply Italian Great Wines

Continua nel nord Europa (Norvegia e Regno Unito) il tour Simply Italian Great Wines, organizzato da IEM – International Exhibition Management, destinato a presentare i migliori vini italiani a un pubblico estero di professionisti del settore vinicolo.

Tenuta Montemagno partecipa a questo evento itinerante con una selezione dei suoi vini, scelti per rappresentare al meglio la cantina e il territorio di appartenenza.

TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera

Violae – blend rosso realizzato con uve Barbera e Syrah

Nymphae – blend bianco ottenuto da uve Timorasso e Sauvignon

Solis Vis – bianco da uve Timorasso in purezza

Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva

Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore

Oslo

OSLO

Il 21 settembre saremo insieme a I Vini del Piemonte, all’Oslo Scene di Oslo, in Norvegia. 

Questa manifestazione segue il successo della precedente edizione, nel corso della quale si è avuta la dimostrazione di come il pubblico Norvegese apprezzi particolarmente i vini Piemontesi.

Il Piemonte è infatti al secondo posto tra le regioni italiane per l’esportazione di vini rossi in Norvegia, non solo per volumi, ma anche per valore, tanto da conquistarsi il titolo di una delle prime regioni vinicole al mondo per le esportazioni di vino rosso in bottiglia.

Tenuta Montemagno sarà presente per il walk around wine tasting con un tavolo di degustazione e una MasterClass dedicata a Mysterium 2017.

LONDRA

Dopo Oslo, sempre nell’ambito dell’evento Simply Italian Great Wines, saremo presenti il 3 ottobre, a Londra, in Inghilterra.

La sede di questo evento, giunto alla sua quinta edizione, è l’ONE GREAT GEORGE STREET, una location classica di grande eleganza, di stile tipicamente anglosassone. I vini Italiani sono da tempo apprezzati nel mercato Inglese; questo appuntamento ha lo scopo di rinnovare la nostra attenzione a un pubblico di professionisti, presentando le novità più recenti o interessanti della produzione enologica territoriale.

London-Sharpened2-e-edificio e Institution_of_Civil_Engineers,_One_Great_George_Street

Anche a Londra proporremo la selezione di etichette in scena a Oslo, attraverso la tradizionale formula walk around wine tasting e con la MasterClass Mysterium 2017.

Prosegue così con queste due tappe il viaggio che porta i vini della nostra cantina in giro per l’Europa e, preso in Asia. A fine agosto siamo stati a Tallin ed Helsinki; a settembre saremo a Oslo e Londra; a novembre saremo a Tokyo, nel Paese del Sol Levante. Appuntamenti importanti per far conoscere i nostri prodotti a somelier e importatori che desiderano conoscere, e far conoscere, le eccellenze del nostro Paese e del nostro territorio per il loro pubblico locale.

Timorasso

I lavori in vigna e in cantina: l’estate 2022

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Nantiat, enologo di Tenuta Montemagno

Degustare un buon vino è l’atto conclusivo di una sublime storia d’amore. Una storia che unisce l’uomo e la natura, la passione per la coltivazione delle vigne e l’accettazione di questa attenzione da parte della natura. Ma quanto lavoro c’è dietro un calice di vino? Si tratta di un lavoro che dura mesi, a volte anni se consideriamo il tempo necessario a ottenere vini invecchiati 3, 4, 5 anni e più.

Proseguiamo quindi il percorso iniziato tre mesi fa, alla scoperta di ciò che ha riservato l’estate 2022 alle vigne di Tenuta Montemagno e quali lavori siano stati svolti in questa stagione, sia fra i filari sia in cantina.

Precisiamo che questo articolo è stato redatto a vendemmia iniziata; una vendemmia anticipata, causa le particolari condizioni del tempo (come vedremo in seguito), iniziata con le uve Sauvignon alle quali seguiranno le uve Barbera, questa volta il raccolto sarà volutamente anticipato, destinate e dare vita ai TM Brut, il Metodo Classico di Tenuta Montemagno.

Il 2022 è destinato a entrare negli annali come un anno particolarmente avaro di acqua. Poche piogge, anzi pochissime, che hanno determinato un clima estremamente secco e difficile per le vigne. Così, in Tenuta Montemagno, si è intervenuti con la rippatura, ossia la lavorazione del terreno compatto mediante una serie di tagli verticali volti a eliminare il rischio di croste secche in superficie e ad agevolare il drenaggio idrico in caso di piogge. Le piogge sono arrivate, anche se non copiose, nella seconda metà di agosto e la rippatura eseguita nei vigneti ha aiutato l’assorbimento delle precipitazioni.

Un altro intervento eseguito quest’anno fra i filari di alcune vigne, è stato un diradamento precoce; questo ha consentito di equilibrare il rapporto vegeto-produttivo, cioè il bilanciamento fra massa fogliare e quantità di uva. La siccità registrata quest’anno ha evitato operazioni di trinciatura, eseguite di norma per rimuovere le erbacce tra i filari delle viti.

Mentre in vigna si lavorava per facilitare l’assorbimento della pioggia che a lungo si è fatta attendere, in cantina si è proseguito con l’imbottigliamento iniziato nel corso della primavera. Nobilis, Invictus, Austerum e Mysterium passati dalle cisterne alle bottiglie, per lasciare il posto al raccolto della vendemmia 2022.

Ogni stagione è importante per i vigneti e per il raccolto dei loro frutti. Tante le attenzioni da dedicare alla natura, ascoltandola e osservando i suoi comportamenti, i suoi segnali. Ogni anno, poi, ha caratteristiche uniche tali per cui il lavoro dell’uomo diventa, di volta in volta, necessario e d’importanza vitale per arrivare a una vendemmia e a un prodotto finale all’altezza delle aspettative.

Tenuta Montemagno vite

I lavori in vigna e in cantina: la primavera

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Nantiat, enologo di Tenuta Montemagno

Degustare un buon vino è l’atto conclusivo di una sublime storia d’amore. Una storia che unisce l’uomo e la natura, la passione per la coltivazione delle vigne e l’accettazione di questa attenzione da parte della natura. Ma quanto lavoro c’è dietro un calice di vino? Si tratta di un lavoro che dura mesi, a volte anni se consideriamo il tempo necessario a ottenere vini invecchiati 3, 4, 5 anni e più.

calici vino

Scopriamo insieme quindi il lavoro che i tecnici enologi eseguono in Tenuta Montemagno nel corso delle stagioni affinché le viti, nel loro percorso di sviluppo e crescita, raggiungano le condizioni ottimali per produrre i grappoli dai quali si otterrà il buon vino da degustare.

Iniziamo questo percorso conoscitivo parlando della primavera. Una stagione importante e, a volte, critica, in quanto soggetta a sbalzi consistenti di temperatura (a volte col ritorno delle gelate), e periodi anche lunghi di siccità come è successo quest’anno nei mesi di Febbraio, Marzo e Aprile.

Senza l’acqua le piante rallentano la loro crescita, così in questo periodo i tecnici di Tenuta Montemagno hanno mantenuto alta l’attenzione a cogliere eventuali segni di sofferenza delle viti che, fortunatamente, non sono apparsi, segno di una coltivazione in condizioni di salute ottimali.

Maggio ha visto il ritorno della pioggia che ha portato nuova energia per la crescita dei germogli. Nell’attesa dell’arrivo della pioggia, fra aprile e i primi di maggio si è dato corso alla trinciatura e sfalciatura, cioè alla pulizia del terreno dall’erba. Un’operazione che favorisce un migliore assorbimento dell’acqua piovana ed elimina la competizione idrica tra la vite e l’erba. Queste operazioni sono eseguite esclusivamente con l’uso di attrezzi meccanici e senza chimica.

Fra maggio e giugno è stata eseguita una potatura verde, precisamente la spollonatura e la scacchiatura, con la rimozione dei germogli in eccesso. Questa operazione, ben calibrata, consente di equilibrare e favorire la ventilazione all’interno della massa fogliare, con il conseguente beneficio di ridurre la suscettibilità alle malattie fungine e aumentare la capacità di assorbimento dei raggi solari.

A partire da Marzo, con la ripresa vegetativa della vite, la vigna richiede un’attenta gestione della crescita e delle operazioni da effettuare, al fine di garantire il migliore equilibrio vegeto-produttivo e poter quindi arrivare in vendemmia con un prodotto di qualità.

cantine

Altrettanto si può dire per l’impegno richiesto nella gestione dei lavori di cantina. Per quanto riguarda i bianchi fermi di Tenuta Montemagno (Musae, Nymphae e Solis Vis), successivamente alle avvenute fermentazioni alcoliche, i vini sono stati mantenuti a contatto con i lieviti (affinamento sur lies) per circa sei mesi e imbottigliati all’inizio della primavera.

A seguire sono stati imbottigliati lo speziato e fresco Ruber (Grignolino) ed il morbido e intenso Violae (Monferrato rosso). Nel mese di Marzo è stato effettuato il tiraggio della Barbera vinificata in bianco, per produrre lo Spumante TM Brut. A questa operazione è seguito un mese circa di rifermentazione e rimarrà per i prossimi 24 e 36 mesi in affinamento sui lieviti.

I vini ancora presenti in cantina rimangono in affinamento, chi in vasca di acciaio (Austerum, Nobilis, Invictus) e chi in legno (Mysterium), in attesa del perfetto momento per essere messi in bottiglia.

Tanto il lavoro da svolgere in primavera e tanto è l’amore che doniamo per produrre vini nelle condizioni migliori per raggiungere le tavole di degustazione di tutto il mondo.

Viaggio Nord Europa

L’eno-viaggio di Tenuta Montemagno nel nord Europa

Sono Alessandra Aldieri e seguo i mercati esteri per Tenuta Montemagno. Il Covid ha ridisegnato la mappa del modus operandi di fare export, dalla ricerca di nuovi clienti al supporto degli esistenti. Ho imparato a cambiare direzione repentinamente senza perdere “la bussola” di dove vogliamo essere, come azienda. Programmi e modifiche, cambiamenti e obbiettivi.

Il Green Pass ha dato la grande occasione di tornare a viaggiare. Gli eventi sono stati riprogrammati, posticipati e cancellati e poi di nuovo confermati e cosi, tra la fine di agosto e metà novembre, ho esplorato i paesi del nord attraverso i wine tasting organizzati nelle capitali: Helsinki – 25 agosto, Copenaghen – 17 settembre, Oslo – 20 settembre e la Baviera tedesca con l’evento Slow Wine in Monaco.

La premessa è che io amo tantissimo il nord Europa e quindi ricominciare il mio viaggio da lassù è stato non solo emozionante, ma ricco di bei feedback.

Quando arrivo in un altro paese da sempre, mi piace passeggiare per cogliere i colori, la gestualità, i profumi, le abitudini degli abitanti. Mi piace sedermi ad un tavolo ed osservare.

Helsinki

Benché fosse il 25 agosto, l’estate era già finita: 10 gradi e tanta tanta pioggia. Il Wine Event, organizzato dal consorzio I Vini del Piemonte è uno degli eventi di riferimento: Barolo&Friends (e noi, con i nostri autoctoni, eravamo i “Friends”).

Location mattoni a vista, nella zona portuale – Wanha Satama: elegante, essenziale.

I vini esposti accanto alle schede tecniche e ai premi e poi il trade e i wine lovers per una giornata all’insegna della condivisione, della passione per il vino, della curiosità, dell’entusiasmo e dei complimenti e dei ringraziamenti per la scoperta dei vitigni autoctoni, dell’unicità del nostro sparkling, della piacevolezza dei blends.

Aldilà del Barolo Soranus, abbiamo condiviso 

  • Mysterium Barbera d’Asti Superiore
  • Invictus – Ruchè di Castagnole Monferrato 
  • Violae – Monferrato Rosso – barbera e syrah
  • Nymphae – Monferrato Bianco – sauvignon e timorasso
  • TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.

Condivisione, apprezzamenti, confronti: un grande ritorno e uno slancio per nuove ispirazioni e progetti.

Copenhagen

Il Børsen, che in danese significa “il Cambio” ed e’ anche conosciuto come Børsbygningen – il “palazzo degli scambi (commerciali”. E’ un palazzo del XVII secolo in centro a Copenhagen e vicino al Christiansborg Palace, sede del parlamento danese.  La sua eleganza e la maestosità hanno fatto da cornice all’edizione di Barolo&Friends il 17 settembre: 

  • Mysterium Barbera d’Asti Superiore docg
  • Soranus – Barolo docg
  • Nobilis – Ruchè di Castagnole Monferrato docg
  • Nymphae – Monferrato Bianco doc – sauvignon e timorasso
  • TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.

E loro sono stati i veri protagonisti, che hanno stupito, fatto innamorare, e invitato a tornare a degustare gli 800 wine lovers che hanno animato la sessione specificamente dedicata. La scoperta del Ruchè, il fascino e l’eleganza della Mysterium, l’unicità del TMBRUT24, la bollicina di Barbera in purezza.

Abbiamo regalato emozioni, identità di territorio e la nostra storia.

Oslo

Il ristorante stellato Restaurant Vaaghals, situato al piano terra di uno dei palazzi modernissimi nati dal progetto Barcode, vicino al Teatro dell’Opera, ha invece ospitato la tappa norvegese organizzata dalla I.E.M. in collaborazione con il Consorzio I Vini del Piemonte a Oslo. E’ un Locale luminoso di stampo contemporaneo con cucina a vista e tavoli all’aperto. I menù di stampo scandinavo comprendono piatti a base di carne ben frollata e proposte da condividere.

Il format walking around tasting si è trasformato, per via delle restrizioni vigenti, in un sitting around tasting, e “around” inteso intorno al bicchiere.

Le etichette in degustazione:

  • Mysterium Barbera d’Asti Superiore
  • Nobilis – Ruchè di Castagnole Monferrato docg
  • Nymphae – Monferrato Bianco doc – sauvignon e timorasso
  • TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.

Che bello raccontare Tenuta Montemagno attraverso questi vini! Che bello lo stupore, la curiosità e l’apprezzamento dei professionisti intervenuti. Era come un quadro: la cornice del cielo carta da zucchero di Oslo e il paesaggio dei colori dei nostri vini e dei loro profumi che prendono forma.

Monaco di Baviera

Questo anno si è chiuso con l’evento Slow Wine organizzato a Monaco di Baviera, in collaborazione con il consorzio I Vini del Piemonte, nell’enoteca di Eataly, il 15 novembre.

E’ stata per noi la prima volta in Germania, la prima volta a Monaco dopo molti anni.

Abbiamo presentato

  • Mysterium Barbera d’Asti Superiore docg
  • Nobilis – Ruchè di Castagnole Monferrato docg
  • TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.

E abbiamo colpito nel segno, soprattutto con il TMBRUT24 che ha vinto per classe e unicità.

Giornalisti, wine lovers, distributori si sono soffermati sul valore dei nostri vini per i bassi solfiti, per la loro storia e il metodo TM.

Siamo riusciti a ritagliare un momento di condivisione e di emozione ed è stata una bellissima esperienza.

Monaco è l’ultima tappa del 2021.

Il 2022 si aprirà con un’altra entusiasmante eno-avventura: stay tuned.

TMM Barbera

Mysterium & Austerum: la Barbera

In Piemonte, nella provincia di Asti, la Barbera è sinonimo di vino rosso, da sempre.

Un vino che, nel corso degli anni, si è evoluto, ha saputo conquistare i riconoscimenti delle più prestigiose guide internazionali e, cosa più importante, il costante apprezzamento del mercato e il cuore dei consumatori più appassionati.

Merito sicuramente della tenacia dei produttori che hanno creduto in questo vitigno “pop” e hanno investito costantemente in vigna e poi in cantina, per ottenere etichette sempre più capaci di esaltare le caratteristiche di un vigneto in grado di donare vini per soddisfare i palati più diversi e raffinati.

Se guardiamo nel dettaglio il territorio dell’astigiano e le sue caratteristiche orografiche, formate da dolci colline emerse dal mare, stiamo osservando il Monferrato, dove troviamo traccia della coltivazione di questo antico vitigno, la Barbera, sin dal XVI secolo. Un territorio ricco di proposte enologiche uniche, come unici sono gli scenari paesaggistici e culturali di questo luogo, che dal 2014 è Patrimonio dell’Unesco.

Tenuta Montemagno si trova nel cuore del Monferrato e si estende per oltre 100 ettari di terreno, di questi, 20 sono gli ettari vitati dove trovano dimora ben 6 Denominazioni tra  DOCG e DOC (Barbera d’Asti, Ruché di Castagnole Monferrato, Grignolino d’Asti e Malvasia di Casorzo, Monferrato Bianco e Monferrato Rosso).

La Barbera, o meglio, le Barbera, Mysterium (Barbera d’Asti Superiore DOCG)e Austerum (Barbera d’Asti DOCG)rappresentano con il Ruché, l’eccellenza monferrina tra i rossi provenienti dalla nostra cantina.

Sui 20 ettari vitati, ben 7 sono coltivati ad uve Barbera e le vigne piu’ antiche si estendono su 3,5 ettari dove trovano dimora anche vigne che hanno oltre 80 anni di età. Una lunga storia, dalle radici profonde, che giunge nei calici dei fortunati degustatori della nostra etichetta Mysterium, Barbera d’Asti Superiore DOCG.Gli appassionati della nostra Barbera della linea SELEZIONE, sanno bene che la resa è volutamente limitata a 55 quintali per ettaro contro i 90 previsti dal disciplinare, per una produzione annua contenuta in sole19.250 bottiglie per l’annata 2016.

Una scelta tracciata nel solco della filosofia di TM, per cui si privilegia il lavoro in vigna atto a mantenere al meglio le piante nel pieno rispetto dei cicli naturali e di selezionare solo i migliori grappoli in fase di vendemmia, sempre con l’intento di ottenere vini caratterizzati da un bassissimo contenuto di solfiti a garanzia della salubrità e della longevità del prodotto.

Mysterium affina in cantina per 18 mesi, 1/3 in Barriques da 225lt, 1/3 in Tonneaux da 500lt e 1/3 in botte grande di rovere di Slavonia da 2500lt, oltre a 6 mesi di affinamento in bottiglia. Dunque, prima di poter degustare la nostra Barbera Superiore, è indispensabile attendere almeno 24 mesi. La struttura del nostro vino, grazie all’equilibrio dato dal lungo affinamento, dai tannini e dalla rifermentazione mallolattica effettuata in legno, dona una lunga vita alla regina del Monferrato…tanto che sarebbe molto bello stappare l’ultima annata disponibile, ma anche confrontarla con le annate precedenti. Per assaporarne al meglio le caratteristiche quindi, consigliamo di creare una piccola cantina dove custodire con attenzione le annate precedenti per poi degustarle a distanza di tempo, anche molti anni dopo. In questo modo le caratteristiche organolettiche della Barbera Mysterium si possono esprimere in pienezza nel calice: potenza, frutto, freschezza e grande struttura, oltre alla finezza, alle complessità olfattive minerali date dal territorio e alla elegante tannicità donata dal particolare affinamento in tre tipologie di legni con diverse tostature. Proprio dal complesso spettro degustativo e dalle antiche origini dei suoi vigneti, deriva il nome Mysterium, per rendere omaggio a un’uva capace di stupire con il suo colore rosso intenso e i riflessi tra il porpora ed il nero; al naso presenta intensi sentori di balsamico, con spiccate note di ciliegia, liquirizia, cacao, terra e suadenti note boisé. Avvolge il palato con toni caldi e concentrati, con un tannino presente, ma mai invadente e un’ottima persistenza aromatica.

Gli abbinamenti ideali per degustare al meglio la nostra Barbera Mysterium da vigne vecchie? Sicuramente i piatti della tradizione piemontese a base di carne: dal bollito misto, alla guancia di vitello con riduzione della stessa Barbera, ma anche il piccione ai frutti rossi. Un contrasto gustativo in cui il calice rende omaggio a una nobile portata dal profilo molto delicato. (Ristorante La Civetta sul Comò)

Le vigne che danno origine alla nostra etichetta Austerum, Barbera d’Asti DOCG, sono coltivate in 1,5 ettari con esposizione a Sud – Sud Ovest su terreno argilloso calcareo con marne leggermente ricche di limo e ph alcalino con forte ritenzione idrica. I vigneti hanno un’età media 25 anni e sono nel pieno della loro espressione di forza e finezza. Le uve, una volta raccolte manualmente a piena maturazione, ci donano un vino che riposerà per almeno 6 mesi in botte grande da 2500 lt e poi per ulteriori 6 mesi in bottiglia; la sua produzione annua non supera le 12.000 bottiglie. Austerum si caratterizza per note degustative tipiche della Barbera d’Asti, universalmente apprezzata per la sua piacevole beva e la duttilità negli abbinamenti a tavola. Il colore rosso intenso con riflessi violacei introduce a un’analisi olfattiva dove ritroviamo un profumo intenso con note di ciliegia, lampone, ribes e frutti di bosco, mentre il palato è avvolto da un sapore morbido e vellutato con delicate note di confettura di frutti rossi, ribes e lamponi con un’ intensa nota speziata e di liquirizia in chiusura.

La tannicità è equilibrata e dona una lunga persistenza in bocca. Austerum, si sposa perfettamente con i primi piatti piemontesi: dai raviolini del Plin, agli agnolotti al sugo di arrosto; i palati più sfrontati potrebbero anche apprezzare l’ardore di affiancarlo al nostro baccalà al verde.  (Ristorante La Civetta sul Comò)

Un accenno agli ultimi 2 ettari vitati a Barbera presenti in Tenuta Montemagno.

Questi sono destinati al Violae, la nostra etichetta che unisce la Barbera, tipica del Monferrato con il Syrah, uva internazionale, per un blend che la rende una bottiglia dallo stile moderno, molto apprezzata nei wine bar, nei ristoranti, nelle enoteche e nei wine shop. L’affinamento è di 6 mesi in barrique esauste dopo 3 passaggi per Mysterium, da cui estrae e conserva le note di terra, spezie e minerali della nostra Barbera Superiore.

Violae, si caratterizza per un colore rosso intenso con riflessi cardinalizi e note di frutti rossi, amarena, noce moscata molto marcate, leggera forza acida, ma non invasiva.

Gli abbinamenti ideali per degustare la meglio il nostro blend di Barbera e Syrah? Antipasti, aperitivi e risotti golosi…per predisporre il palato alle nostre etichette ancora più impegnative e complesse.