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Invictus-Gambero Rosso

Un dicono di noi davvero speciale

Ruchè Invictus di Castagnole Monferrato, tra i 6 migliori #Ruchè per rapporto qualità/prezzo secondo Gambero Rosso.

Chi, amante del vino, non conosce il “Gambero Rosso”?

Ecco un breve estratto della presentazione tratta dal portale ufficiale “Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e dell’hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo con un contributo rilevante per la crescita costante dell’economia.” 

Come dire, #GamberoRosso è la massima istituzione nel settore food&wine presente in Italia. 

Al “Gambero” si deve l’assegnazione di prestigiosi premi e ambìte segnalazioni, a cui i produttori aspirano come attestazione di una qualità spesso invisibile al consumatore. I famosi e famigerati “bicchieri”, assurti a simbolo dell’eccellenza vinicola, rappresentano la sintesi degli sforzi fatti prima in vigna e poi in cantina dai produttori, noti e meno noti, da aziende agricole a conduzione famigliare o da aziende con centinaia di ettari coltivati a vite.

Il #GamberoRosso rende anche omaggio a tanti “vignaioli” che si impegnano in produzioni di eccellenza, proposte con un ottimo rapporto qualità prezzo

Perché bere bene non deve essere sinonimo di esclusività, ma dovrebbe essere un’opportunità per qualunque amante del nettare di bacco.

Sulla strada della diffusione di questa “democratizzazione della qualità”, il #GamberoRosso ha fatto sosta in #Piemonte, nel #Monferrato, in quel lembo di territorio al confine con le più note e blasonate Langhe, caratterizzato da un’orografia e da terreni che esprimono vini complessi, potenti, ma anche molto eleganti e aromatici.

In Tenuta Montemagno il #Ruchè è rappresentato da ben due etichette: Nobilis, espressione della tradizione e Invictus, che nasce da una vendemmia tardiva, per dare ancora più carattere a quelle note aromatiche e ai tannini tipici del vitigno che cresce nell’area di Castagnole Monferrato, in totale sette comuni, tra cui Montemagno.

Invictus

Proprio Invictus è stato selezionato dal #GamberoRosso come uno tra i 6 migliori #Ruché di Castagnole Monferrato per il rapporto qualità prezzo, presenti nella storica guida “#Berebene 2024” con una valutazione da 90 punti in su, nella fascia di prezzo di 20€. 

La selezione effettuata dai critici è frutto di una media dei prezzi presenti on line, in cantina o sugli scaffali delle enoteche. Un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi perché pionieri nell’interpretare questo vitigno con tanto lavoro in vigna, tale da consentire di vendemmiarlo dopo un appassimento in pianta, lasciando solo i 3 grappoli migliori per ogni pianta con il taglio del tralcio che li regge, per interrompere il vaso linfatico e far sì che i grappoli appassiscano senza che la pianta possa riprendersi le sostanze nutritive accumulate in tanti mesi. La tiratura di questo Ruchè che vede la luce nelle migliori vigne esposte a sud / sud ovest, accarezzate da una continua brezza, è di circa 16.000 bottiglie in base alle annate.

L’annata 2021 del Ruchè Invictus si caratterizza per un bouquet aromatico estremamente ampio, proprio del vitigno di provenienza, arricchito da note tipiche del terreno argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino su cui giacciono le vigne: fiori, note di ciliegia matura e pera, petali di rosa e viola, sentori di menta, eucalipto e pietra focaia, per chiudere con ampi sentori di macchia mediterranea tra cui spiccano l’erba salvia e il rosmarino.

I riflessi rosso rubino carico tendente al granato preparano a un palato che si contraddistingue per note marcatamente speziate tra cui spiccano pepe e cannella, arricchite nell’intensità dal procedimento di raccolta tardiva  delle uve che dona longevità ed eleganza uniche.

Oltre alle classiche denominazioni D.O.C (Monferrato Bianco: Sauvignon, TimorassoMonferrato Rosso, Grignolino, Malvasia) alle più nobili D.O.C.G. (Barbera, Ruché), in Monferrato troviamo superbe espressioni della #Barbera d’Asti (Austerum e Mysterium), dal carattere più austero della cugina d’Alba , del #Grignolino d’Asti (Ruber) che, a dispetto del diminutivo nel nome è espressione di un rosso tanto eclettico nelle occasioni di abbinamento, quanto ricco di aromi e del #Ruché, l’autoctono per eccellenza del #Monferrato, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

La sfida è ora aperta: assaporare il più classico Ruchè Nobilis o lasciarsi conquistare dall’aristocratico Invictus

La risposta non può nascere che da una “degustazione orizzontale”, portando sulle nostre tavole entrambe le etichette. A voi la scelta!

Scopri di più sui rossi del Monferrato di Tenuta Montemagno

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vendemmia 2023

La vendemmia Tenuta Montemagno 2023

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Che questo sarebbe stato un anno particolare per la coltivazione e il raccolto delle uve 2023 lo si era già inteso dallo scorso 2022, ricordato come un anno difficile a causa dell’estrema siccità che ha compromesso una parte delle vigne, costringendo alcune case vinicole a intervenire sulle piante e a eseguire la ripiantumazione delle barbatelle per recuperare, negli anni futuri, ciò che la scarsità d’acqua ha provocato. Ma nonostante questi segnali d’attenzione, il 2023 è stato capace di sorprenderci ancora, per una decisa variabilità delle condizioni climatiche che hanno interessato le coltivazioni a partire dall’inverno e che si sono susseguite fino all’estate.

Facciamo il punto della situazione con Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, per comprendere l’andamento del 2023, con un focus sulla vendemmia appena conclusa e su come saranno i vini frutto di questa raccolta.

Vendemmia 2023

Le condizioni climatiche dell’estate 2023

“Questa è un’annata particolare,” esordisce Roberto, “ma lo potevamo già capire da come sono state primavera ed estate; da un periodo di siccità estremo siamo passati a una semi-risoluzione durante i mesi di giugno e inizio di luglio, per tornate a un’altra situazione di stress dovuto alle alte temperature raggiunte da inizio, fino a metà agosto”.

In questo periodo, per due settimane circa, il termometro ha segnato 40°/45° con valori medi notturni sempre al di sopra dei 30°. L’effetto sulle piante è stato il blocco della fotosintesi e quindi della maturazione dei grappoli.  Così il 22 di agosto, in anticipo al calendario tradizionale, è iniziata la raccolta del Sauvignon.

“Abbiamo deciso di realizzare una corsa contro il tempo per evitare che queste uve, molto sensibili alle condizioni climatiche, si bruciassero. Il Sauvignon, infatti, a causa del forte caldo può “scottarsi” e produrre delle ossidazioni che, a loro volta, potrebbero portare a una perdita di quegli aromi molto importanti per il varietale”.

raccolta uva

La vendemmia anticipata

La scelta di effettuare una vendemmia anticipata è stata dettata anche dalla volontà di mantenere una buona qualità dell’uva, a discapito dei volumi raccolti.

“A fine agosto abbiamo avuto tre giorni di pioggia abbondante”, prosegue Roberto. “Questo ha ripristinato gli equilibri idrici delle piante. Gli acini hanno ripreso a ingrossarsi, le maturazioni hanno ripreso il loro corso, e la vegetazione riacquisiva quindi anche il colore naturale del periodo; da un verde dalla luminosità piuttosto spenta si è tornati ad avere un bel verde scuro, segnale che indicava la ripresa della fotosintesi”.

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Vendemmia 2023

Da quel momento in avanti è ripresa la raccolta, prima con le uve Barbera per la vinificazione del TM Brut e quindi col Syrah, utilizzato per l’etichetta Violae (blend di Syrah e Barbera). La vinificazione del Syrah si propone con un colore particolarmente carico, una struttura interessante e, quindi, una buona concentrazione.

Nel corso del mese di settembre la vendemmia è proseguita con il Timorasso, giunto a perfetta maturazione proprio grazie alle abbondanti piogge di fine agosto, utilizzato per Solis Vis, e Nymphae.

“Ora (metà settembre, ndr), stiamo raccogliendo le uve Barbera, destinate alla vinificazione dei rossi Austerum a Mysterium, che stanno offrendo la qualità di sempre con una maggiore morbidezza e freschezza. Prossimamente proseguiremo con le uve Ruchè per Nobilis, mentre la raccolta per Invictus, il Ruché realizzato con vendemmia tardiva, avrà luogo a due settimane di distanza”.

Tirando le somme della vendemmia 2023 di Tenuta Montemagno, possiamo quindi affermare che si caratterizza per volumi ridotti, una buona qualità dei grappoli raccolti e degli ottimi presupposti per la vinificazione. 

cantina Tenuta Montemagno

I lavori di primavera in vigna e cantina Tenuta Montemagno

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Il 2022 sarà certamente ricordato da tutti i produttori di vino come un anno di forte siccità. Analogamente il 2023 sarà ricordato per essere stato un anno, almeno nei primi 6 mesi, particolarmente bizzarro dal punto di vista meteorologico. La siccità dello scorso anno si è protratta anche per i primi mesi di questo per poi cambiare improvvisamente e portare le attenzioni di enologi e agronomi da scarsezza ad abbondanza di acqua nel terreno.

In questo articolo scopriremo con Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, cosa sia successo fra i filari nel corso della primavera in Tenuta e cosa sia stato fatto per affrontare l’improvvisa abbondanza d’acqua e predisporre al meglio la vigna per la stagione, l’estate, che porta alla vendemmia.

La prima parte della primavera 2023 si è riproposta all’insegna della siccità. Uno stato che ha le sue origini nello scorso anno e che è perdurato, salvo qualche sporadico evento piovoso e nevoso, per tutto l’inverno e la prima parte di quest’anno. Dal mese di maggio c’è stata un’inversione climatica: da zero pioggia a 2-3 giorni di acqua alla settimana.

Questo ribaltamento porta con sé due potenziali conseguenze: una positiva e una negativa. La prima, come è facile immaginare, risolve il problema idrico; le piogge abbondanti portano molto nutrimento alle viti e queste manifestano una decisa vegetazione. La seconda, anch’essa facilmente intuibile, è la possibile presenza di funghi (prevalentemente peronospera e oidio), che visti i tempi molto ridotti fra un evento piovoso e il successivo, potrebbero diventare particolarmente forti e aggressivi. Massima attenzione quindi, con interventi di difesa da eseguire in vigna, come la “distribuzione” più ordinata dei germogli, affinché si crei un maggior passaggio di aria e diminuiscano i potenziali rischi di attecchimento e crescita dei funghi.

Vigna di Timorasso in Tenuta Montemagno

Un altro aspetto piuttosto insolito e che potrebbe richiedere interventi correttivi è sempre legato all’abbondanza di acqua e alla conseguente spinta vegetativa delle piante che si mostra con un evidente rigogliosità del fogliame. Questo segno è decisamente positivo, ma evidenzia una crescita leggermente disomogenea dei germogli anche a livello di singola pianta.

Si tratta del risultato dello stress subito dalle viti durante la siccità, quando i germogli sono cresciuti tutti con grande difficoltà; ora, con l’arrivo delle precipitazioni, si notano chiaramente le differenze generate da questo stress, con germogli più forti di altri.

Questa disomogeneità vegetativa ci induce a monitorare con grande meticolosità l’evolversi della stagione, per programmare in anticipo gli interventi in vigna, presumibilmente a inizio agosto. Normalmente già effettuiamo il diradamento dei grappoli, così da garantire il giusto equilibrio tra la qualità delle uve raccolte e la quantità; quest’anno ci aspettiamo un intensificarsi di questa operazione che dona vigore alla vite e ai grappoli più maturi e nutrimento al terreno, su cui vengono lasciati i grappoli potati.

In cantina si è proseguito con l’imbottigliamento di buona parte dei vini rossi, mentre per i bianchi questa attività è stata completata a fine inverno: Violae (blend di Syrah e Barbera d’Asti), Soranus (il Barolo di Tenuta Motnemagno), Mysterium 2019 (Barbera d’Asti Superiore) e Nobilis (Ruchè di Castagnole Monferrato).

A breve seguirà anche Invictus, sempre Ruchè di Castagnole Monferrato, particolarmente deciso e strutturato, ottenuto eseguendo una vendemmia tardiva delle uve.

A riposo orizzontalmente, per 24 e 36 mesi, invece i TM Brut (Metodo Classico da uve Barbera), il cui “tiraggio” è stato effettuato a metà-fine marzo.

I cambiamenti climatici di cui abbiamo ampiamente scritto nella prima parte dell’articolo, hanno avuto un altro riscontro positivo. Mentre durante l’inverno era evidente che la vegetazione del vigneto fosse in anticipo di due settimane, ora si nota come questa condizione sia stata azzerata; di conseguenza la previsione di vendemmia potrebbe tornare alle scadenze più tradizionali, da fine agosto-inizio settembre in poi. 

Ne riparleremo quindi con il prossimo editoriale, quando avremo aggiornamenti sullo stato della vigna durante l’estate e sui lavori di preparazione o completamento della vendemmia 2023.

Tenuta Montemagno in tour a Praga con Barolo & Friends

17 gennaio 2023, Praga: inizia il tour internazionale di Tenuta Montemagno

Il consorzio di promozione I Vini del Piemonte conferma la tappa in Est Europa per promuovere le eccellenze piemontesi ad affacciarsi su nuovi e importanti mercati. Martedì 17 gennaio 2023 si terrà la seconda edizione di Barolo & Friends Event a Praga, presso l’Eurostars Thalia Hotel.

Tenuta Montemagno in tour a Praga con Barolo & Friends

L’iniziativa sarà rivolta esclusivamente agli operatori trade: importatori, distributori, sommelier, Ho.Re.Ca e giornalisti. Un’occasione importante per consolidare le posizioni di mercato delle nostre cantine, in quanto il vino italiano risulta al primo posto tra i prodotti importati, con una domanda negli ultimi 5 anni cresciuta in valore di quasi il 20%, toccando 215 milioni di euro.

Tenuta Montemagno sarà presente a questo appuntamento, portando in degustazione:

  • TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera
  • Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore
  • Solis Vis – bianco da uve Timorasso in purezza
  • Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva
Tenuta Montemagno brindisi

Tenuta Montemagno in tour con Simply Italian Great Wines

Continua nel nord Europa (Norvegia e Regno Unito) il tour Simply Italian Great Wines, organizzato da IEM – International Exhibition Management, destinato a presentare i migliori vini italiani a un pubblico estero di professionisti del settore vinicolo.

Tenuta Montemagno partecipa a questo evento itinerante con una selezione dei suoi vini, scelti per rappresentare al meglio la cantina e il territorio di appartenenza.

TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera

Violae – blend rosso realizzato con uve Barbera e Syrah

Nymphae – blend bianco ottenuto da uve Timorasso e Sauvignon

Solis Vis – bianco da uve Timorasso in purezza

Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva

Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore

Oslo

OSLO

Il 21 settembre saremo insieme a I Vini del Piemonte, all’Oslo Scene di Oslo, in Norvegia. 

Questa manifestazione segue il successo della precedente edizione, nel corso della quale si è avuta la dimostrazione di come il pubblico Norvegese apprezzi particolarmente i vini Piemontesi.

Il Piemonte è infatti al secondo posto tra le regioni italiane per l’esportazione di vini rossi in Norvegia, non solo per volumi, ma anche per valore, tanto da conquistarsi il titolo di una delle prime regioni vinicole al mondo per le esportazioni di vino rosso in bottiglia.

Tenuta Montemagno sarà presente per il walk around wine tasting con un tavolo di degustazione e una MasterClass dedicata a Mysterium 2017.

LONDRA

Dopo Oslo, sempre nell’ambito dell’evento Simply Italian Great Wines, saremo presenti il 3 ottobre, a Londra, in Inghilterra.

La sede di questo evento, giunto alla sua quinta edizione, è l’ONE GREAT GEORGE STREET, una location classica di grande eleganza, di stile tipicamente anglosassone. I vini Italiani sono da tempo apprezzati nel mercato Inglese; questo appuntamento ha lo scopo di rinnovare la nostra attenzione a un pubblico di professionisti, presentando le novità più recenti o interessanti della produzione enologica territoriale.

London-Sharpened2-e-edificio e Institution_of_Civil_Engineers,_One_Great_George_Street

Anche a Londra proporremo la selezione di etichette in scena a Oslo, attraverso la tradizionale formula walk around wine tasting e con la MasterClass Mysterium 2017.

Prosegue così con queste due tappe il viaggio che porta i vini della nostra cantina in giro per l’Europa e, preso in Asia. A fine agosto siamo stati a Tallin ed Helsinki; a settembre saremo a Oslo e Londra; a novembre saremo a Tokyo, nel Paese del Sol Levante. Appuntamenti importanti per far conoscere i nostri prodotti a somelier e importatori che desiderano conoscere, e far conoscere, le eccellenze del nostro Paese e del nostro territorio per il loro pubblico locale.

Timorasso

I lavori in vigna e in cantina: l’estate 2022

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Nantiat, enologo di Tenuta Montemagno

Degustare un buon vino è l’atto conclusivo di una sublime storia d’amore. Una storia che unisce l’uomo e la natura, la passione per la coltivazione delle vigne e l’accettazione di questa attenzione da parte della natura. Ma quanto lavoro c’è dietro un calice di vino? Si tratta di un lavoro che dura mesi, a volte anni se consideriamo il tempo necessario a ottenere vini invecchiati 3, 4, 5 anni e più.

Proseguiamo quindi il percorso iniziato tre mesi fa, alla scoperta di ciò che ha riservato l’estate 2022 alle vigne di Tenuta Montemagno e quali lavori siano stati svolti in questa stagione, sia fra i filari sia in cantina.

Precisiamo che questo articolo è stato redatto a vendemmia iniziata; una vendemmia anticipata, causa le particolari condizioni del tempo (come vedremo in seguito), iniziata con le uve Sauvignon alle quali seguiranno le uve Barbera, questa volta il raccolto sarà volutamente anticipato, destinate e dare vita ai TM Brut, il Metodo Classico di Tenuta Montemagno.

Il 2022 è destinato a entrare negli annali come un anno particolarmente avaro di acqua. Poche piogge, anzi pochissime, che hanno determinato un clima estremamente secco e difficile per le vigne. Così, in Tenuta Montemagno, si è intervenuti con la rippatura, ossia la lavorazione del terreno compatto mediante una serie di tagli verticali volti a eliminare il rischio di croste secche in superficie e ad agevolare il drenaggio idrico in caso di piogge. Le piogge sono arrivate, anche se non copiose, nella seconda metà di agosto e la rippatura eseguita nei vigneti ha aiutato l’assorbimento delle precipitazioni.

Un altro intervento eseguito quest’anno fra i filari di alcune vigne, è stato un diradamento precoce; questo ha consentito di equilibrare il rapporto vegeto-produttivo, cioè il bilanciamento fra massa fogliare e quantità di uva. La siccità registrata quest’anno ha evitato operazioni di trinciatura, eseguite di norma per rimuovere le erbacce tra i filari delle viti.

Mentre in vigna si lavorava per facilitare l’assorbimento della pioggia che a lungo si è fatta attendere, in cantina si è proseguito con l’imbottigliamento iniziato nel corso della primavera. Nobilis, Invictus, Austerum e Mysterium passati dalle cisterne alle bottiglie, per lasciare il posto al raccolto della vendemmia 2022.

Ogni stagione è importante per i vigneti e per il raccolto dei loro frutti. Tante le attenzioni da dedicare alla natura, ascoltandola e osservando i suoi comportamenti, i suoi segnali. Ogni anno, poi, ha caratteristiche uniche tali per cui il lavoro dell’uomo diventa, di volta in volta, necessario e d’importanza vitale per arrivare a una vendemmia e a un prodotto finale all’altezza delle aspettative.

Wine Meridian e le barbere di Tenuta Montemagno

Parlano di noi – Wine Meridian

Un viaggio alla scoperta delle Barbera di Tenuta Montemagno

Agnese Ceschi, di Wine Meridian, ha scritto un articolo dedicate alle Barbera di Tenuta Montemagno. Citiamo testualmente l’incipit dell’editoriale: “L’azienda del Monferrato ha saputo fare della Barbera un segno distintivo della propria produzione con un approccio rispettoso della piante selezionando solo i migliori grappoli per vini dal bassissimo contenuto di solfiti.”

Un altro articolo che racconta come la nostra azienda stia interpretando, nel rispetto della natura e dell’uomo, uno dei vini simbolo del Monferrato.

Qui è possibile leggere integralmente l’articolo sul portale Wine Meridian.

Per chi invece volesse acquistare le nostre Barbera, di seguito i link per vistare le pagine dedicate sul nostro shop online.

TMM Barbera

Mysterium & Austerum: la Barbera

In Piemonte, nella provincia di Asti, la Barbera è sinonimo di vino rosso, da sempre.

Un vino che, nel corso degli anni, si è evoluto, ha saputo conquistare i riconoscimenti delle più prestigiose guide internazionali e, cosa più importante, il costante apprezzamento del mercato e il cuore dei consumatori più appassionati.

Merito sicuramente della tenacia dei produttori che hanno creduto in questo vitigno “pop” e hanno investito costantemente in vigna e poi in cantina, per ottenere etichette sempre più capaci di esaltare le caratteristiche di un vigneto in grado di donare vini per soddisfare i palati più diversi e raffinati.

Se guardiamo nel dettaglio il territorio dell’astigiano e le sue caratteristiche orografiche, formate da dolci colline emerse dal mare, stiamo osservando il Monferrato, dove troviamo traccia della coltivazione di questo antico vitigno, la Barbera, sin dal XVI secolo. Un territorio ricco di proposte enologiche uniche, come unici sono gli scenari paesaggistici e culturali di questo luogo, che dal 2014 è Patrimonio dell’Unesco.

Tenuta Montemagno si trova nel cuore del Monferrato e si estende per oltre 100 ettari di terreno, di questi, 20 sono gli ettari vitati dove trovano dimora ben 6 Denominazioni tra  DOCG e DOC (Barbera d’Asti, Ruché di Castagnole Monferrato, Grignolino d’Asti e Malvasia di Casorzo, Monferrato Bianco e Monferrato Rosso).

La Barbera, o meglio, le Barbera, Mysterium (Barbera d’Asti Superiore DOCG)e Austerum (Barbera d’Asti DOCG)rappresentano con il Ruché, l’eccellenza monferrina tra i rossi provenienti dalla nostra cantina.

Sui 20 ettari vitati, ben 7 sono coltivati ad uve Barbera e le vigne piu’ antiche si estendono su 3,5 ettari dove trovano dimora anche vigne che hanno oltre 80 anni di età. Una lunga storia, dalle radici profonde, che giunge nei calici dei fortunati degustatori della nostra etichetta Mysterium, Barbera d’Asti Superiore DOCG.Gli appassionati della nostra Barbera della linea SELEZIONE, sanno bene che la resa è volutamente limitata a 55 quintali per ettaro contro i 90 previsti dal disciplinare, per una produzione annua contenuta in sole19.250 bottiglie per l’annata 2016.

Una scelta tracciata nel solco della filosofia di TM, per cui si privilegia il lavoro in vigna atto a mantenere al meglio le piante nel pieno rispetto dei cicli naturali e di selezionare solo i migliori grappoli in fase di vendemmia, sempre con l’intento di ottenere vini caratterizzati da un bassissimo contenuto di solfiti a garanzia della salubrità e della longevità del prodotto.

Mysterium affina in cantina per 18 mesi, 1/3 in Barriques da 225lt, 1/3 in Tonneaux da 500lt e 1/3 in botte grande di rovere di Slavonia da 2500lt, oltre a 6 mesi di affinamento in bottiglia. Dunque, prima di poter degustare la nostra Barbera Superiore, è indispensabile attendere almeno 24 mesi. La struttura del nostro vino, grazie all’equilibrio dato dal lungo affinamento, dai tannini e dalla rifermentazione mallolattica effettuata in legno, dona una lunga vita alla regina del Monferrato…tanto che sarebbe molto bello stappare l’ultima annata disponibile, ma anche confrontarla con le annate precedenti. Per assaporarne al meglio le caratteristiche quindi, consigliamo di creare una piccola cantina dove custodire con attenzione le annate precedenti per poi degustarle a distanza di tempo, anche molti anni dopo. In questo modo le caratteristiche organolettiche della Barbera Mysterium si possono esprimere in pienezza nel calice: potenza, frutto, freschezza e grande struttura, oltre alla finezza, alle complessità olfattive minerali date dal territorio e alla elegante tannicità donata dal particolare affinamento in tre tipologie di legni con diverse tostature. Proprio dal complesso spettro degustativo e dalle antiche origini dei suoi vigneti, deriva il nome Mysterium, per rendere omaggio a un’uva capace di stupire con il suo colore rosso intenso e i riflessi tra il porpora ed il nero; al naso presenta intensi sentori di balsamico, con spiccate note di ciliegia, liquirizia, cacao, terra e suadenti note boisé. Avvolge il palato con toni caldi e concentrati, con un tannino presente, ma mai invadente e un’ottima persistenza aromatica.

Gli abbinamenti ideali per degustare al meglio la nostra Barbera Mysterium da vigne vecchie? Sicuramente i piatti della tradizione piemontese a base di carne: dal bollito misto, alla guancia di vitello con riduzione della stessa Barbera, ma anche il piccione ai frutti rossi. Un contrasto gustativo in cui il calice rende omaggio a una nobile portata dal profilo molto delicato. (Ristorante La Civetta sul Comò)

Le vigne che danno origine alla nostra etichetta Austerum, Barbera d’Asti DOCG, sono coltivate in 1,5 ettari con esposizione a Sud – Sud Ovest su terreno argilloso calcareo con marne leggermente ricche di limo e ph alcalino con forte ritenzione idrica. I vigneti hanno un’età media 25 anni e sono nel pieno della loro espressione di forza e finezza. Le uve, una volta raccolte manualmente a piena maturazione, ci donano un vino che riposerà per almeno 6 mesi in botte grande da 2500 lt e poi per ulteriori 6 mesi in bottiglia; la sua produzione annua non supera le 12.000 bottiglie. Austerum si caratterizza per note degustative tipiche della Barbera d’Asti, universalmente apprezzata per la sua piacevole beva e la duttilità negli abbinamenti a tavola. Il colore rosso intenso con riflessi violacei introduce a un’analisi olfattiva dove ritroviamo un profumo intenso con note di ciliegia, lampone, ribes e frutti di bosco, mentre il palato è avvolto da un sapore morbido e vellutato con delicate note di confettura di frutti rossi, ribes e lamponi con un’ intensa nota speziata e di liquirizia in chiusura.

La tannicità è equilibrata e dona una lunga persistenza in bocca. Austerum, si sposa perfettamente con i primi piatti piemontesi: dai raviolini del Plin, agli agnolotti al sugo di arrosto; i palati più sfrontati potrebbero anche apprezzare l’ardore di affiancarlo al nostro baccalà al verde.  (Ristorante La Civetta sul Comò)

Un accenno agli ultimi 2 ettari vitati a Barbera presenti in Tenuta Montemagno.

Questi sono destinati al Violae, la nostra etichetta che unisce la Barbera, tipica del Monferrato con il Syrah, uva internazionale, per un blend che la rende una bottiglia dallo stile moderno, molto apprezzata nei wine bar, nei ristoranti, nelle enoteche e nei wine shop. L’affinamento è di 6 mesi in barrique esauste dopo 3 passaggi per Mysterium, da cui estrae e conserva le note di terra, spezie e minerali della nostra Barbera Superiore.

Violae, si caratterizza per un colore rosso intenso con riflessi cardinalizi e note di frutti rossi, amarena, noce moscata molto marcate, leggera forza acida, ma non invasiva.

Gli abbinamenti ideali per degustare la meglio il nostro blend di Barbera e Syrah? Antipasti, aperitivi e risotti golosi…per predisporre il palato alle nostre etichette ancora più impegnative e complesse.

Vigne cantina TMM

L’identità di territorio e il riconoscimento internazionale

La filosofia di Tenuta Montemagno è da sempre la valorizzazione dei vitigni autoctoni del Monferrato. Una filosofia che, nel contempo, vuole dire valorizzazione del territorio stesso, della nostra identità ed eredità.

In questo angolo del Monferrato, patrimonio UNESCO per gli “infernot”, il Ruchè è l’autoctono per antonomasia, accompagnato da Grignolino, Malvasia, Timorasso e Barbera d’Asti. Su queste varietà ampelografiche Tenuta Montemagno ha fondato la propria filosofia produttiva che, unita a tecniche di vinificazione altamente tecnologiche, ha fatto dei propri vini un esempio di qualità e innovazione.

In un mondo enologico variegato e ricco, dove i vini da vitigni autoctoni si accompagnano a quelli internazionali, dove l’offerta è sempre più ampia, la comunicazione sempre più attenta e il consumatore sempre più preparato, allora le recensioni sulle guide – Mysterium Barbera d’Asti Superiore docg 2016 in finale per i 3 bicchieri sul Gambero Rosso, i punteggi sui wine magazine – TM24 brut 92 points su Wine Enthusiast, e le medaglie ottenute ai concorsi internazionali – medaglia d’oro a The Global Sparkling Masters per TM36 brut, l’oro di Mundus Vini per Soranus Barolo D.O.C.G. e per Solis Vis – Timorasso, l’argento a IWSC per Mysterium Barbera d’Asti Superiore D.O.C.G. 2016, diventano un vero valore aggiunto.

Il riconoscimento ha importanza per il produttore e per il consumatore: sono la conferma di un percorso produttivo e di scoperta. Gli ultimi premi che vi abbiamo raccontato sui nostri canali social e il riscontro avuto in termini di vendita e di degustazioni, hanno evidenziato che sul mercato italiano il consumatore è curioso: è pronto ad esplorare gli autoctoni ed a lasciarsi stupire. Sono i cosiddetti “millennians” a fare da apri pista. Sui mercati internazionali la medaglia e il punteggio alto sono la conferma di un’attenzione sempre crescente all’autoctono e allo stile innovativo, alla scoperta dei nostri vini e della nostra realtà produttiva.

La produzione Tenuta Montemagno ci racconta che il vino sposa la nobiltà della terra con le cronache del cielo, le radici profonde dei vitigni con i grappoli pazzi di sole, la mano attenta dell’enologo con l’intuizione del produttore.

I nostri vini accompagnano gli appassionati attraverso un percorso di conoscenza che va dall’autoctono, all’innovativo, al tradizionale per ricondurre sempre al cuore di Tenuta Montemagno.

Brasato alla Barbera

IL VINO IN CUCINA – brasato alla Barbera

Quale miglior modo se non quello di abbinare la nostra Barbera Superiore Mysterium ad un altro pezzo forte piemontese, un buon brasato?

Piatto tipicamente di stampo invernale, solitamente cucinato con il Barolo, il brasato ben si presta anche ad una piccola rivisitazione che prevede l’uso di una Barbera ben strutturata come, appunto, il nostro Mysterium.

Chi ben inizia è a metà dell’opera, ecco perché per cominciare è indispensabile scegliere la carne giusta: la proporzione tra parte grassa e parte magra deve essere ben equilibrata, per fare in modo che durante la lunga cottura la carne resti tenera e scioglievole. Prediligi, quindi, le parti muscolose di coscia o spalla di manzo. I tagli più indicati sono quindi cappello del prete, scamone, reale, sottofesa e codone.

Brasato alla Barbera - la scelta della carneE ora la preparazione. Legare la carne con spago da cucina e trasferirla in una ciotola con sedano e carota tagliati a pezzi non troppo piccoli, una cipolla mondata, tagliata in quarti e steccata con i chiodi di garofano, aglio, cannella e bacche di ginepro.

Brasato alla Barbera - trito di verdureVersare la Barbera, chiudere con pellicola alimentare e lasciare marinare per 12 ore.

Trascorso questo tempo, sgocciolare la carne dalla marinata e filtrare quest’ultima conservandola per la cottura. Tritare finemente le verdure.

Far appassire il trito in una casseruola con olio e burro. Alzare la fiamma, unire la carne e rosolarla uniformemente su tutti i lati, ricordandosi di non utilizzare le forchette per girarla: la carne non deve mai essere bucata. Sfumare con un bicchiere nuovo di Mysterium e quando sarà evaporato salare e pepare la carne.

A questo punto aggiungere metà del vino tenuto da parte, coprire e abbassare la fiamma. Lasciare cuocere a fuoco dolce per circa 3 ore, girando la carne di tanto in tanto.

Brasato alla Barbera

Qualora il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo, unire dell’altro vino. A cottura ultimata scolare la carne e tenerla in caldo. Frullare il fondo di cottura e servite il brasato alla Barbera impiattandolo a fette non troppo sottili con la sua salsa.