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Tenuta Montemagno

Profumi d’autunno tra storia e contemporaneità

L’autunno è la stagione dei profumi di bosco e dei colori caldi, scoprili nel menù de La Civetta sul Comò.

Tra storia e contemporaneità potrebbe essere il titolo di un libro che narra l’evoluzione della cucina in Monferrato, una terra legata alla sua collocazione geografica, il Piemonte, stretta fra Langhe e Roero, ma con una forte identità paesaggistica e pedoclimatica. In Monferrato troviamo infatti un’ampia varietà di coltivazioni che dipingono il paesaggio di colori, trame e sfumature diverse in ogni periodo dell’anno. Certamente la vite è la regina dell’agricoltura anche su queste colline particolarmente vocate alla produzione del nettare di Bacco, ma troviamo distese di noccioleti, girasoli, frumento, mais…che rendono unici i colori in ogni stagione. 

La grande ricchezza di colture è da sfondo ai profumi che si possono godere passeggiando tra le colline, alla scoperta di antichi borghi e questa biodiversità ha ispirato l’Executive Chef Giampiero Vento nello stilare le ricette che caratterizzano il menù autunnale de La Civetta sul Comò, il ristorante del nostro Relais&Wine in questa bellissima stagione, che ci invita alla degustazione dei grandi vini rossi della nostra Tenuta. 

Già l’antipasto ci proietta nell’equinozio che ha avuto inizio il 22 settembre. Una data che ha segnato l’inizio dell’autunno, nome che Giampiero ha voluto assegnare alla prima portata del nostro menù.

Ne “L’Autunno” il re incontrastato è il Boletus, meglio noto come “Porcino”, fungo che trova facile dimora tra i boschi di castagno e querce che popolano le nostre colline. Caratterizzato da un cappello carnoso e da un robusto gambo, è apprezzato per il profumo intenso di fungo, di sottobosco e di nocciola tostata che pervade la cucina e che impreziosisce la portata.

Giampiero, nell’interpretare il porcino, ha saputo valorizzarne le caratteristiche organolettiche attraverso una ricetta estremamente moderna nell’esecuzione e tradizionale nell’impiego degli ingredienti. Innanzitutto, il porcino crudo viene scottato rapidamente con olio EVO, con aggiunta di sale, aromi, una noce di burro e aglio, per essere poi marinato e passato in forno.

L'Autunno

Durante la marinatura, si prepara un crumble di pomodoro per aggiungere acidità e croccantezza al piatto. Il porcino verrà poi glassato con una riduzione di fondo di arrosto vegetale e vegano, una specialità tipicamente piemontese, reinterpretata dal nostro Executive Chef in chiave più moderna e leggera.

Glassatura, crumble di pomodoro, aromi e sapori del nostro orto guarniscono il piatto ed esaltano le note organolettiche e i profumi del Porcino, che sarà accompagnato da un rosso di medio corpo, tannico, connotato da un ampio bouquet aromatico come Austerum. Una Barbera d’Asti in purezza, dalle intenzioni gentili, dall’espressione classica e franca. Caratterizzata dal colore rosso intenso, dal profumo vinoso corredato da eleganti note di  ciliegia, lampone, ribes e frutti di bosco, in bocca si presenta morbido e vellutato, con sentori di confettura e frutti rossi, e una delicata nota speziata.

spirale di tonno di coniglio

Spirale di tonno di coniglio” è una delle portate che meglio rappresenta lo spirito innovativo dell’Executive Chef Giampiero Vento e sintetizza il suo percorso professionale. Al suo arrivo in Piemonte qualche decennio fa, questa ricetta è stata una delle prime ad essere reinterpretate mixando la territorialità e le origini siciliane. 

Un primo piatto che concilia la grande tradizione subalpina della pasta fresca con 30 tuorli d’uovo, per un raviolo a spirale frutto della grande manualità dello Chef e una farcia innovativa, contemporanea, moderna nella combinazione dei suoi ingredienti.

Principe del ripieno è il tonno di coniglio cotto a bassa temperatura in forno per molte ore, frullato con mozzarella di bufala affumicata per enfatizzare la componente grassa e “più golosa”, arricchita dall’aroma di limone grattugiato per bilanciarne acidità e freschezza. Un primo piatto che viene servito in sala con una riduzione di Alta Langa (Chardonnay), con aggiunta di panna fresca e uova di trota per enfatizzare l’armonia tra sapidità, acidità e dolcezza. 

L’abbinamento ideale è con il nostro Timorasso in purezza, un bianco con la struttura e il carattere di un rosso. Solis Vis, grazie alla sua spiccata mineralità e persistenza è in grado di contrastare e bilanciare le varie componenti della “Spirale di tonno di coniglio”, sia della sua farcia estremamente avvolgente, sia dell’involucro che, soprattutto, della ricca riduzione. 

L’autunno chiama un grande secondo, Chef Vento risponde con “Selvaggina”, protagonista una selezione di piccione francese. Il petto è disossato, marinato con olio EVO, sale e scottato in padella mentre la coscia è marinata in un gastrich di aceto di vino rosso, lampone e Ruché di Castagnole Monferrato. Petto e coscia sono impiattati accompagnandoli con le carote bicolore di Polignano, fucsia, viola, arancione, cotte all’interno del succo di lampone. Il piccione viene servito con il suo fondo ristretto e quello del lampone.  Un piatto estremamente ricco e importante merita un rosso degno di tale lignaggio come il nostro Invictus, Ruchè di Castagnole Monferrato.

selvaggina

Ancora una volta, in Tenuta Montemagno, abbiamo saputo valorizzare un vitigno autoctono importante, caratteristico del territorio, con una nuova interpretazione, sempre nel rispetto del rigido disciplinare.

Invictus è un vino di grande eleganza, vellutato e persistente che nasce con una raccolta tardiva, al fine di conferire grande struttura e personalità. E’ caratterizzato da un colore rosso scuro con riflessi porpora e nero, presenta note intense di rose, viole e frutta rossa matura. Al palato è spiccatamente tannico e aromatico e si connota per la grande longevità ed eleganza.

omaggio al Monferrato

Omaggio al Monferrato” è il dessert autunnale che nasce da uno stampo creato dallo Chef con il tappo della Malvasia. Una reinterpretazione della classica pera Madernassa, coltivata in Tenuta Montemagno, cotta al Malvasia, con una forma diversa, curiosa. Servita con una salsa inglese e una mou di Malvasia con cui viene glassato il dessert. 

Pera cotta nella Malvasia, chiama Dulcem, la nostra Malvasia di Casorzo, come abbinamento per concludere in dolcezza il menù autunnale. La Malvasia di Casorzo è un rarissimo vitigno a bacca rossa, considerato uno degli autoctoni per eccellenza e tra i più rari.

E’ caratterizzato da un aroma unico nel suo genere, che sprigiona delicati sentori di rosa selvatica e pesca bianca, e fragranze di fragoline di bosco, lamponi, mirtilli. Dulcem è una versione di Malvasia di Casorzo vinificata dolce petillant, prodotta da vigne con esposizione sud – sud ovest. Al palato è dolce e tannico allo stesso tempo, fresco e delicato con una buona vivacità e sensazioni di frutti rossi, fragola e fiori freschi.

Autunno in Montemagno è sinonimo anche di tartufo bianco, il re incontrastato della cucina piemontese nella stagione dei caldi colori. Il nostro Executive Chef Giampiero Vento sceglie di sposare appieno la tradizione per valorizzare un ingrediente estremamente delicato e prezioso. Spazio allora alla battuta al coltello di fassona piemontese, ai tajarin ai 30 tuorli e all’uovo al tegamino. Portate simbolo della cucina piemontese, semplici, in cui svetta la qualità della materia prima e l’impeccabile lavorazione degli ingredienti, tutti arricchiti dall’aroma tipico del tubero più famoso e apprezzato al mondo che trova dimora nelle nostre terre.

tartare
tajarin
uovo al tegamino

L’autunno ha ormai aperto le sue porte, non resta che varcare la soglia de La Civetta sul Comò, prenota un tavolo nella sala della torre e, perché no, una splendida notte tra le antiche mura delle nostre suite. Vieni a scoprire la Tenuta Montemagno Experience, un boutique hotel di grande charme nel cuore del Monferrato.

vendemmia 2024

La vendemmia Tenuta Montemagno 2024

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Se gli ultimi anni sono stati caratterizzati da temperature piuttosto elevate e da decise siccità, pensiamo ai climi del 2022 e del 2023, il 2024 si è presentato come un anno dalle condizioni completamente opposte. Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, ci racconta qual è stato l’impatto del clima sulle vigne e come sta andando la vendemmia 2024.

“Nell’ultimo decennio abbiamo avuto climi abbastanza caldi” esordisce Roberto, “mentre quest’anno si è registrata un’inversione di tendenza con periodi piovosi piuttosto lunghi e temperature più basse rispetto alla media. Si è avuto un caldo estivo per qualche settimana ad agosto, ma nel complesso possiamo dire che la bella stagione è stata piuttosto fresca”.

L’abbondanza di piogge del 2024 se da un lato ha portato beneficio alle piante, dall’altro ha avuto un riscontro critico in quanto il protrarsi delle precipitazioni per tempi piuttosto lunghi ha rallentato le vigne. “Dalla fioritura in poi abbiamo visto che la pioggia ha continuato a cadere e questo ha aumentato l’umidita del terreno e della vegetazione con il conseguente aumento di possibili proliferazioni di funghi e parassiti, allungando nel contempo la crescita e la maturazione dei grappoli. Abbiamo così alzato i livelli di attenzione per salvaguardare la salute delle piante e devo dire che gli interventi agronomici sono stati, quando necessari, tutti efficaci”.

“L’instabilità climatica dopo le calde settimane del mese scorso” prosegue Roberto, “si è presentata anche all’inizio della vendemmia. A causa della ripresa delle precipitazioni abbiamo alternato l’attività di raccolta delle uve bianche e della Barbera da utilizzare come base per il TM Brut, a momenti di pausa nell’attesa che il tempo si stabilizzasse. Devo però precisare che la pioggia non è mai stata così abbondante per lungo tempo cosicché, ad oggi, siamo riusciti a completare la raccolta di Sauvignon, Grignolino, Malvasia di Casorzo, Timorasso e Syrah. Abbiamo anche iniziato la vendemmia del Ruché destinato a diventare Nobilis e presto, fra fine settembre e inizio ottobre, completeremo quella di Invictus. Infine, a ottobre ultimeremo il lavoro con le uve Barbera che diventeranno Austerum e Mysterium, il vino di punta della nostra produzione.

Il Piemonte, dalle Langhe al Canavese e al Monferrato, è stato oggetto anche di grandinate che in alcuni casi hanno fatto danni consistenti. “Per fortuna da noi a Montemagno la grandine ha fatto una comparsa molto ridotta e contenuta.” rassicura Roberto. ”Nell’estate abbiamo avuto una spolverata di grandine solo su alcuni vigneti e fortunatamente non sono stati registrati danni per piante e uve”.

Concludendo, se il 2023 è stato un anno da ricordare nel tempo per caldo e siccità, il 2024 sarà menzionato per l’abbondanza di pioggia, umidità e condizioni climatiche instabili. Ma tutto questo come si tradurrà nel vino? Quali sono le aspettative dell’annata 2024, per qualità e quantità?

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“In generale ci aspettiamo vini più freschi e meno concentrati rispetto a quelli delle ultime annate. Questo dovrebbe portare anche ad avere dei vini pronti prima rispetto ai precedenti. Per quanto riguarda i volumi la situazione si presenta stabile per i bianchi e per i rossi Grignolino e Syrah, mentre rileviamo un aumento di volume per il Ruché e la Barbera.

Per il TM Brut, visto l’annata piovosa, ci aspettiamo un prodotto leggermente più acido e dalla gradazione più contenuta, caratteristiche che dovrebbero rendere ancora più gradevole alla beva questo prodotto”, conclude Roberto Nantiat.

Un anno diverso da quelli più recenti del passato che dovrebbe quindi a dei vini leggermente differenti. Non ci resta perciò che attendere e prepararci alle degustazioni delle annate 2024 dei vini Tenuta Montemagno.

Stelle

L’estate sotto le stelle del Monferrato

Osservazioni della volta celeste e cinema sotto le stelle per accompagnare i nostri percorsi degustazione.

Nasce dalla passione del nostro Presidente per la volta celeste, il programma estivo di Tenuta Montemagno. Sfruttando la favorevole posizione del Relais, sito sulla sommità della collina e al centro dei 100 ettari che circondano Tenuta Montemagno, in un’area priva dall’inquinamento luminoso, durante alcune serate d’estate (22.06_20.07_09.08) organizziamo sia per gli ospiti della struttura, sia per tutti i clienti che vorranno provare un’esperienza memorabile, l’osservazione della volta celeste con una guida astronomica che ci condurrà alla scoperta delle costellazioni visibile dal 45° parallelo. Una zona vocata non solo per la coltivazione vinicola, ma anche particolarmente favorevole per scrutare il cielo nelle terse sere d’estate.

Giampiero Vento, Executive Chef de La Civetta sul Comò, preparerà un percorso degustazione dedicato a queste serate, un’esperienza degna delle stelle che si potranno scoprire una volta alzato lo sguardo verso il buio profondo del cielo del Monferrato.

Chissà, che dal naturale terrazzo panoramico della Tenuta, non si riescano a scorgere le costellazioni che hanno battezzato alcune delle nostre proposte più esclusive e hanno dato vita alla linea regalistica come Gemini, la costellazione dei Gemelli (1 bottiglia di Barbera d’Asti Superiore Mysterium + 1 bottiglia di Timorasso in purezza Solis Vis), Polaris ovvero la stella polare, la più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore, che trova corrispondenza in una confezione di Solis Vis (Timorasso) e Invictus (Ruché di Castagnole Monferrato) oltre a due bicchieri degustazione, le due stelle della nostra linea Selezione; Lyra, a cui appartiene Vega una delle stelle più luminose del Triangolo Estivo, celebrata dal nostro Grignolino Ruber e dal Sauvignon Musae. Gli amanti della volta celeste saranno felici di scoprire Orione, a cui è dedicata la nostra proposta Rigel, composta da una bottiglia di Ruber (Grignolino d’Asti), Austerum (Barebra d’Asti) e Nymphae (blend di Sauvignon e Timorasso) o ancora la famosa Cassiopea a cui è dedicata una confezione di Barbera Superiore d’Asti nel formato Magnum, per assaporarne al meglio la complessità aromatica.

La proposta estiva di Tenuta Montemagno prosegue con gli appuntamenti del cinema sotto le stelle, sempre accompagnati da proposte gastronomiche a tema, ideate dall’estro del nostro Chef Giampiero Vento.

Le creazioni culinarie saranno il degno fondale per proiettare le sensazioni che scaturiranno dalla degustazione delle nostre etichette, in un percorso che valorizza i menù a Km0 de La Civetta sul Comò con i nostri vini.

Le calde sere d’estate saranno allietate anche dalla musica dal vivo del nostro Maestro di piano. Le prime note risuoneranno sulle colline della Tenuta già all’ora dell’aperitivo per accompagnare gli ospiti durante la cena e celebrare così la sinestesia tra la musica e il piacere della tavola.

Calata la sera, i colori caldi che dipingono le colline del Monferrato durante le lunghe giornate estive, cedono il passo alla luce fioca della luna, al bagliore delle stelle e alle esperienze sensoriali che solo un luogo nato dalla passione e dall’amore per la bellezza può regalare. 

Tutto questo è Tenuta Montemagno, un gioiello incastonato nel cuore del più autentico Monferrato.

Scopri il programma degli eventi estivi e prenota la tua serata.

Invictus-Gambero Rosso

Un dicono di noi davvero speciale

Ruchè Invictus di Castagnole Monferrato, tra i 6 migliori #Ruchè per rapporto qualità/prezzo secondo Gambero Rosso.

Chi, amante del vino, non conosce il “Gambero Rosso”?

Ecco un breve estratto della presentazione tratta dal portale ufficiale “Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e dell’hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo con un contributo rilevante per la crescita costante dell’economia.” 

Come dire, #GamberoRosso è la massima istituzione nel settore food&wine presente in Italia. 

Al “Gambero” si deve l’assegnazione di prestigiosi premi e ambìte segnalazioni, a cui i produttori aspirano come attestazione di una qualità spesso invisibile al consumatore. I famosi e famigerati “bicchieri”, assurti a simbolo dell’eccellenza vinicola, rappresentano la sintesi degli sforzi fatti prima in vigna e poi in cantina dai produttori, noti e meno noti, da aziende agricole a conduzione famigliare o da aziende con centinaia di ettari coltivati a vite.

Il #GamberoRosso rende anche omaggio a tanti “vignaioli” che si impegnano in produzioni di eccellenza, proposte con un ottimo rapporto qualità prezzo

Perché bere bene non deve essere sinonimo di esclusività, ma dovrebbe essere un’opportunità per qualunque amante del nettare di bacco.

Sulla strada della diffusione di questa “democratizzazione della qualità”, il #GamberoRosso ha fatto sosta in #Piemonte, nel #Monferrato, in quel lembo di territorio al confine con le più note e blasonate Langhe, caratterizzato da un’orografia e da terreni che esprimono vini complessi, potenti, ma anche molto eleganti e aromatici.

In Tenuta Montemagno il #Ruchè è rappresentato da ben due etichette: Nobilis, espressione della tradizione e Invictus, che nasce da una vendemmia tardiva, per dare ancora più carattere a quelle note aromatiche e ai tannini tipici del vitigno che cresce nell’area di Castagnole Monferrato, in totale sette comuni, tra cui Montemagno.

Invictus

Proprio Invictus è stato selezionato dal #GamberoRosso come uno tra i 6 migliori #Ruché di Castagnole Monferrato per il rapporto qualità prezzo, presenti nella storica guida “#Berebene 2024” con una valutazione da 90 punti in su, nella fascia di prezzo di 20€. 

La selezione effettuata dai critici è frutto di una media dei prezzi presenti on line, in cantina o sugli scaffali delle enoteche. Un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi perché pionieri nell’interpretare questo vitigno con tanto lavoro in vigna, tale da consentire di vendemmiarlo dopo un appassimento in pianta, lasciando solo i 3 grappoli migliori per ogni pianta con il taglio del tralcio che li regge, per interrompere il vaso linfatico e far sì che i grappoli appassiscano senza che la pianta possa riprendersi le sostanze nutritive accumulate in tanti mesi. La tiratura di questo Ruchè che vede la luce nelle migliori vigne esposte a sud / sud ovest, accarezzate da una continua brezza, è di circa 16.000 bottiglie in base alle annate.

L’annata 2021 del Ruchè Invictus si caratterizza per un bouquet aromatico estremamente ampio, proprio del vitigno di provenienza, arricchito da note tipiche del terreno argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino su cui giacciono le vigne: fiori, note di ciliegia matura e pera, petali di rosa e viola, sentori di menta, eucalipto e pietra focaia, per chiudere con ampi sentori di macchia mediterranea tra cui spiccano l’erba salvia e il rosmarino.

I riflessi rosso rubino carico tendente al granato preparano a un palato che si contraddistingue per note marcatamente speziate tra cui spiccano pepe e cannella, arricchite nell’intensità dal procedimento di raccolta tardiva  delle uve che dona longevità ed eleganza uniche.

Oltre alle classiche denominazioni D.O.C (Monferrato Bianco: Sauvignon, TimorassoMonferrato Rosso, Grignolino, Malvasia) alle più nobili D.O.C.G. (Barbera, Ruché), in Monferrato troviamo superbe espressioni della #Barbera d’Asti (Austerum e Mysterium), dal carattere più austero della cugina d’Alba , del #Grignolino d’Asti (Ruber) che, a dispetto del diminutivo nel nome è espressione di un rosso tanto eclettico nelle occasioni di abbinamento, quanto ricco di aromi e del #Ruché, l’autoctono per eccellenza del #Monferrato, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

La sfida è ora aperta: assaporare il più classico Ruchè Nobilis o lasciarsi conquistare dall’aristocratico Invictus

La risposta non può nascere che da una “degustazione orizzontale”, portando sulle nostre tavole entrambe le etichette. A voi la scelta!

Scopri di più sui rossi del Monferrato di Tenuta Montemagno

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Invictus

Invictus, un Ruchè di appassimento

Parlare di Ruchè, in Monferrato, significa raccontare la storia affascinante di un vitigno autoctono, di un’etimologia incerta e di un prelato che, a partire dagli anni ’60 dello scorso millennio, credette in questa uva ormai dimenticata. Come tutti gli uomini di Fede, Don Giacomo Cauda in Castagnole Monferrato, era dotato, oltre che di una grande spiritualità, anche di ottima caparbietà e di visione. Grazie a lui e alla sua intuizione, il Ruchè riconquistò un ruolo di primaria importanza nel panorama delle Denominazioni autoctone del Monferrato.

Cenni storici

Due le date riportate nei libri di storia: 1987, anno in cui ottenne la D.O.C. e 2010 anno in cui fu attribuita al Ruchè la D.O.C.G. Da allora la crescita è costante, al pari della qualità e dell’apprezzamento del mercato.

Ma, anche nel vino, la qualità fa spesso rima con innovazione e sperimentazione. Due termini, che caratterizzano la cifra stilistica delle nostre etichette, basti pensare al TM Brut, le prime bollicine metodo Classico ottenute da uve Barbera.

Così anche per il vino autoctono per eccellenza come il Ruchè di Castagnole Monferrato, abbiamo osato sperimentare con l’etichetta Invictus.

Un vitigno autoctono unico

Già il Ruchè Nobilis si caratterizza per la classica morbidezza e aromaticità tipiche del vitigno, ma il bouquet aromatico e la struttura di questo vitigno possono dare di più. Ne erano convinti l’enologo, l’agronomo e la proprietà rappresentata da Tiziano Barea che, con tanta passione, promuove l’innovazione sulla strada della tradizione.

Ma come?

Vigneto Ruchè Tenuta Montemagno

Tante le strade, lavorare in cantina, durante l’affinamento in bottiglia, oppure… ispirarsi ai contadini e ascoltare la terra, la vite. Nasce l’intuizione di assecondare la vendemmia tardiva per una parte dei filari, quelli meglio esposti (Sud Ovest / Ovest), in cui l’umidità è minima, l’escursione termica significativa e la ventilazione ideale; tutto questo per essere sicuri, per quanto lo si possa essere parlando di un lavoro che viene svolto in vigna e non potendo governare il meteo, che l’uva che si andrà a raccogliere tra fine settembre e inizio ottobre, sarà in buona salute.

La raccolta delle uve atte a divenire Invictus avviene dopo la vendemmia del Ruchè Nobilis; vengono lasciati solo i 3 grappoli migliori per ogni pianta con il taglio del tralcio che li regge, per interrompere il vaso linfatico e far sì che i grappoli appassiscano senza che la pianta possa riprendersi ciò che di prezioso ha donato.

E dopo tanta attesa, i grappoli vengono raccolti rigorosamente a mano, posati in piccole casse e subito portati in cantina per le lavorazioni che doneranno nerbo, struttura ed eleganza alle uve appassite in vigna.

Dopo l’accurata selezione in vigna, nasce Invictus, il nostro Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG appassito in vigna. Si caratterizza per un colore rosso scuro con riflessi porpora e nero. Il profumo sposa note intense di rose fresche, frutta rossa matura, sentori che ricordano il balsamico, la menta, l’eucalipto, fino ad immergersi negli aromi tipici della macchia mediterranea, della resina di pino, del rosmarino e della salvia.

Invictus è un Ruchè pieno, spiccatamente tannico e aromatico; al palato è un vino di grande longevità ed eleganza e si contraddistingue per note marcate di pepe e cannella, arricchite nell’intensità proprio grazie al procedimento di raccolta tardiva delle uve. 

L’accostamento gastronomico

Gli accostamenti gastronomici possono essere anche molto ambiziosi, oppure nel solco della tradizione monferrina con i primi piatti di pasta all’uovo ripiena, salumi, e formaggi di moderata stagionatura. Ma se si vuole osare, non resta che valorizzare la struttura, i tannini e l’ampia complessità aromatica che contraddistingue il nostro Invictus e sperimentarlo con i piatti piemontesi più importanti dove i protagonisti sono la carne in lunga cottura o gli ingredienti del bosco, primo fra tutti il tartufo bianco d’Alba. 

vendemmia 2023

La vendemmia Tenuta Montemagno 2023

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Che questo sarebbe stato un anno particolare per la coltivazione e il raccolto delle uve 2023 lo si era già inteso dallo scorso 2022, ricordato come un anno difficile a causa dell’estrema siccità che ha compromesso una parte delle vigne, costringendo alcune case vinicole a intervenire sulle piante e a eseguire la ripiantumazione delle barbatelle per recuperare, negli anni futuri, ciò che la scarsità d’acqua ha provocato. Ma nonostante questi segnali d’attenzione, il 2023 è stato capace di sorprenderci ancora, per una decisa variabilità delle condizioni climatiche che hanno interessato le coltivazioni a partire dall’inverno e che si sono susseguite fino all’estate.

Facciamo il punto della situazione con Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, per comprendere l’andamento del 2023, con un focus sulla vendemmia appena conclusa e su come saranno i vini frutto di questa raccolta.

Vendemmia 2023

Le condizioni climatiche dell’estate 2023

“Questa è un’annata particolare,” esordisce Roberto, “ma lo potevamo già capire da come sono state primavera ed estate; da un periodo di siccità estremo siamo passati a una semi-risoluzione durante i mesi di giugno e inizio di luglio, per tornate a un’altra situazione di stress dovuto alle alte temperature raggiunte da inizio, fino a metà agosto”.

In questo periodo, per due settimane circa, il termometro ha segnato 40°/45° con valori medi notturni sempre al di sopra dei 30°. L’effetto sulle piante è stato il blocco della fotosintesi e quindi della maturazione dei grappoli.  Così il 22 di agosto, in anticipo al calendario tradizionale, è iniziata la raccolta del Sauvignon.

“Abbiamo deciso di realizzare una corsa contro il tempo per evitare che queste uve, molto sensibili alle condizioni climatiche, si bruciassero. Il Sauvignon, infatti, a causa del forte caldo può “scottarsi” e produrre delle ossidazioni che, a loro volta, potrebbero portare a una perdita di quegli aromi molto importanti per il varietale”.

raccolta uva

La vendemmia anticipata

La scelta di effettuare una vendemmia anticipata è stata dettata anche dalla volontà di mantenere una buona qualità dell’uva, a discapito dei volumi raccolti.

“A fine agosto abbiamo avuto tre giorni di pioggia abbondante”, prosegue Roberto. “Questo ha ripristinato gli equilibri idrici delle piante. Gli acini hanno ripreso a ingrossarsi, le maturazioni hanno ripreso il loro corso, e la vegetazione riacquisiva quindi anche il colore naturale del periodo; da un verde dalla luminosità piuttosto spenta si è tornati ad avere un bel verde scuro, segnale che indicava la ripresa della fotosintesi”.

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Vendemmia 2023

Da quel momento in avanti è ripresa la raccolta, prima con le uve Barbera per la vinificazione del TM Brut e quindi col Syrah, utilizzato per l’etichetta Violae (blend di Syrah e Barbera). La vinificazione del Syrah si propone con un colore particolarmente carico, una struttura interessante e, quindi, una buona concentrazione.

Nel corso del mese di settembre la vendemmia è proseguita con il Timorasso, giunto a perfetta maturazione proprio grazie alle abbondanti piogge di fine agosto, utilizzato per Solis Vis, e Nymphae.

“Ora (metà settembre, ndr), stiamo raccogliendo le uve Barbera, destinate alla vinificazione dei rossi Austerum a Mysterium, che stanno offrendo la qualità di sempre con una maggiore morbidezza e freschezza. Prossimamente proseguiremo con le uve Ruchè per Nobilis, mentre la raccolta per Invictus, il Ruché realizzato con vendemmia tardiva, avrà luogo a due settimane di distanza”.

Tirando le somme della vendemmia 2023 di Tenuta Montemagno, possiamo quindi affermare che si caratterizza per volumi ridotti, una buona qualità dei grappoli raccolti e degli ottimi presupposti per la vinificazione. 

cantina Tenuta Montemagno

I lavori di primavera in vigna e cantina Tenuta Montemagno

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Il 2022 sarà certamente ricordato da tutti i produttori di vino come un anno di forte siccità. Analogamente il 2023 sarà ricordato per essere stato un anno, almeno nei primi 6 mesi, particolarmente bizzarro dal punto di vista meteorologico. La siccità dello scorso anno si è protratta anche per i primi mesi di questo per poi cambiare improvvisamente e portare le attenzioni di enologi e agronomi da scarsezza ad abbondanza di acqua nel terreno.

In questo articolo scopriremo con Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, cosa sia successo fra i filari nel corso della primavera in Tenuta e cosa sia stato fatto per affrontare l’improvvisa abbondanza d’acqua e predisporre al meglio la vigna per la stagione, l’estate, che porta alla vendemmia.

La prima parte della primavera 2023 si è riproposta all’insegna della siccità. Uno stato che ha le sue origini nello scorso anno e che è perdurato, salvo qualche sporadico evento piovoso e nevoso, per tutto l’inverno e la prima parte di quest’anno. Dal mese di maggio c’è stata un’inversione climatica: da zero pioggia a 2-3 giorni di acqua alla settimana.

Questo ribaltamento porta con sé due potenziali conseguenze: una positiva e una negativa. La prima, come è facile immaginare, risolve il problema idrico; le piogge abbondanti portano molto nutrimento alle viti e queste manifestano una decisa vegetazione. La seconda, anch’essa facilmente intuibile, è la possibile presenza di funghi (prevalentemente peronospera e oidio), che visti i tempi molto ridotti fra un evento piovoso e il successivo, potrebbero diventare particolarmente forti e aggressivi. Massima attenzione quindi, con interventi di difesa da eseguire in vigna, come la “distribuzione” più ordinata dei germogli, affinché si crei un maggior passaggio di aria e diminuiscano i potenziali rischi di attecchimento e crescita dei funghi.

Vigna di Timorasso in Tenuta Montemagno

Un altro aspetto piuttosto insolito e che potrebbe richiedere interventi correttivi è sempre legato all’abbondanza di acqua e alla conseguente spinta vegetativa delle piante che si mostra con un evidente rigogliosità del fogliame. Questo segno è decisamente positivo, ma evidenzia una crescita leggermente disomogenea dei germogli anche a livello di singola pianta.

Si tratta del risultato dello stress subito dalle viti durante la siccità, quando i germogli sono cresciuti tutti con grande difficoltà; ora, con l’arrivo delle precipitazioni, si notano chiaramente le differenze generate da questo stress, con germogli più forti di altri.

Questa disomogeneità vegetativa ci induce a monitorare con grande meticolosità l’evolversi della stagione, per programmare in anticipo gli interventi in vigna, presumibilmente a inizio agosto. Normalmente già effettuiamo il diradamento dei grappoli, così da garantire il giusto equilibrio tra la qualità delle uve raccolte e la quantità; quest’anno ci aspettiamo un intensificarsi di questa operazione che dona vigore alla vite e ai grappoli più maturi e nutrimento al terreno, su cui vengono lasciati i grappoli potati.

In cantina si è proseguito con l’imbottigliamento di buona parte dei vini rossi, mentre per i bianchi questa attività è stata completata a fine inverno: Violae (blend di Syrah e Barbera d’Asti), Soranus (il Barolo di Tenuta Motnemagno), Mysterium 2019 (Barbera d’Asti Superiore) e Nobilis (Ruchè di Castagnole Monferrato).

A breve seguirà anche Invictus, sempre Ruchè di Castagnole Monferrato, particolarmente deciso e strutturato, ottenuto eseguendo una vendemmia tardiva delle uve.

A riposo orizzontalmente, per 24 e 36 mesi, invece i TM Brut (Metodo Classico da uve Barbera), il cui “tiraggio” è stato effettuato a metà-fine marzo.

I cambiamenti climatici di cui abbiamo ampiamente scritto nella prima parte dell’articolo, hanno avuto un altro riscontro positivo. Mentre durante l’inverno era evidente che la vegetazione del vigneto fosse in anticipo di due settimane, ora si nota come questa condizione sia stata azzerata; di conseguenza la previsione di vendemmia potrebbe tornare alle scadenze più tradizionali, da fine agosto-inizio settembre in poi. 

Ne riparleremo quindi con il prossimo editoriale, quando avremo aggiornamenti sullo stato della vigna durante l’estate e sui lavori di preparazione o completamento della vendemmia 2023.

Tenuta Montemagno in tour a Praga con Barolo & Friends

17 gennaio 2023, Praga: inizia il tour internazionale di Tenuta Montemagno

Il consorzio di promozione I Vini del Piemonte conferma la tappa in Est Europa per promuovere le eccellenze piemontesi ad affacciarsi su nuovi e importanti mercati. Martedì 17 gennaio 2023 si terrà la seconda edizione di Barolo & Friends Event a Praga, presso l’Eurostars Thalia Hotel.

Tenuta Montemagno in tour a Praga con Barolo & Friends

L’iniziativa sarà rivolta esclusivamente agli operatori trade: importatori, distributori, sommelier, Ho.Re.Ca e giornalisti. Un’occasione importante per consolidare le posizioni di mercato delle nostre cantine, in quanto il vino italiano risulta al primo posto tra i prodotti importati, con una domanda negli ultimi 5 anni cresciuta in valore di quasi il 20%, toccando 215 milioni di euro.

Tenuta Montemagno sarà presente a questo appuntamento, portando in degustazione:

  • TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera
  • Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore
  • Solis Vis – bianco da uve Timorasso in purezza
  • Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva
tagliolini al tartufo

Tagliolini al tartufo bianco

I tagliolini al tartufo bianco (tajarin per dirla alla piemontese), sono tra i primi piatti più apprezzati e gustosi del periodo autunnale. L’accostamento della pasta fresca con il tubero più prezioso e ricercato valorizza le qualità di entrambi gli ingredienti. La preparazione di questo piatto non è impegnativa.

Ingredienti per 4 persone:

– Tagliolini all’uovo (320 gr.)

– Burro (80 gr.)

– Parmigiano Reggiano DOP (50 gr.)

– Sale q.b.

– Tartufo (1)

Preparazione

pulizia tartufo

Come prima cosa lessate i tagliolini in una pentola capiente portandoli a una cottura al dente.

Nel mentre pulite il tartufo con uno spazzolino o con un telo umido per eliminare gli eventuali residui terrosi, privatelo della scorza e grattugiatene metà.

Fate fondere il burro in una larga padella e unitevi il tartufo grattugiato. Non appena i tagliolini sono cotti al dente, scolateli e versateli nella padella con il burro al tartufo. Aggiungete parmigiano grattugiato e lasciateli insaporire per qualche minuto, mescolandoli con un cucchiaio di legno.

Servite i tagliolini conditi su un piatto da portata e portateli in tavola ancora ben caldi.

Ultimo tocco, l’aggiunta del tartufo rimasto ridotto a lamelle con l’apposito attrezzo e un pizzico di sale.

Il vino ideale in abbinamento con questo piatto è Invictus, il Ruché di Castagnole Monferrato di Tenuta Montemagno.

Se preferite assaggiare i tagliolini al tartufo insieme ad altri piatti preparati appositamente per l’abbinamento con il prezioso tubero, degustandoli con i vini Tenuta Montemagno, allora potete prenotare un pranzo o una cena al nostro ristorante “La Civetta sul Comò”, dove vi attende il menù “Sua Maestà il Tartufo”.

Contatta la nostra reception telefonando al numero 0141 63624 oppure scrivi una mail a info@tenutamontemagno.it.

Tenuta Montemagno brindisi

Tenuta Montemagno in tour con Simply Italian Great Wines

Continua nel nord Europa (Norvegia e Regno Unito) il tour Simply Italian Great Wines, organizzato da IEM – International Exhibition Management, destinato a presentare i migliori vini italiani a un pubblico estero di professionisti del settore vinicolo.

Tenuta Montemagno partecipa a questo evento itinerante con una selezione dei suoi vini, scelti per rappresentare al meglio la cantina e il territorio di appartenenza.

TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera

Violae – blend rosso realizzato con uve Barbera e Syrah

Nymphae – blend bianco ottenuto da uve Timorasso e Sauvignon

Solis Vis – bianco da uve Timorasso in purezza

Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva

Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore

Oslo

OSLO

Il 21 settembre saremo insieme a I Vini del Piemonte, all’Oslo Scene di Oslo, in Norvegia. 

Questa manifestazione segue il successo della precedente edizione, nel corso della quale si è avuta la dimostrazione di come il pubblico Norvegese apprezzi particolarmente i vini Piemontesi.

Il Piemonte è infatti al secondo posto tra le regioni italiane per l’esportazione di vini rossi in Norvegia, non solo per volumi, ma anche per valore, tanto da conquistarsi il titolo di una delle prime regioni vinicole al mondo per le esportazioni di vino rosso in bottiglia.

Tenuta Montemagno sarà presente per il walk around wine tasting con un tavolo di degustazione e una MasterClass dedicata a Mysterium 2017.

LONDRA

Dopo Oslo, sempre nell’ambito dell’evento Simply Italian Great Wines, saremo presenti il 3 ottobre, a Londra, in Inghilterra.

La sede di questo evento, giunto alla sua quinta edizione, è l’ONE GREAT GEORGE STREET, una location classica di grande eleganza, di stile tipicamente anglosassone. I vini Italiani sono da tempo apprezzati nel mercato Inglese; questo appuntamento ha lo scopo di rinnovare la nostra attenzione a un pubblico di professionisti, presentando le novità più recenti o interessanti della produzione enologica territoriale.

London-Sharpened2-e-edificio e Institution_of_Civil_Engineers,_One_Great_George_Street

Anche a Londra proporremo la selezione di etichette in scena a Oslo, attraverso la tradizionale formula walk around wine tasting e con la MasterClass Mysterium 2017.

Prosegue così con queste due tappe il viaggio che porta i vini della nostra cantina in giro per l’Europa e, preso in Asia. A fine agosto siamo stati a Tallin ed Helsinki; a settembre saremo a Oslo e Londra; a novembre saremo a Tokyo, nel Paese del Sol Levante. Appuntamenti importanti per far conoscere i nostri prodotti a somelier e importatori che desiderano conoscere, e far conoscere, le eccellenze del nostro Paese e del nostro territorio per il loro pubblico locale.