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KeyWords Tenuta Montemagno 2025: Experience

Siamo monferrini, piemontesi, italiani…eppure per riassumere in una sola parola i nostri sforzi in vista della riapertura il 01 marzo 2025, la sintesi della lingua anglosassone è perfetta. 

Experience non significa solo “esperienza”, ma include molteplici significati correlati alla conoscenza, alla sperimentazione delle situazioni che si stanno vivendo… proprio da qui ripartirà la stagione 2025 del nostro Relais&Wine. 

L’obiettivo è di rendere indimenticabile la permanenza nel nostro Boutique Hotel, da qualche mese elevato a “Relais a 5 stelle”.

Durante il periodo di chiusura al pubblico (dal 23.12.24 al 28.02.25) saremo al lavoro per rendere i soggiorni dei nostri ospiti ancora più piacevoli, con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, implementando migliorie sia nei servizi offerti, che nelle strutture a disposizione degli ospiti. Piccole grandi attenzioni volte a rendere ancora più confortevoli le nostre suite, più rilassante la permanenza nella nostra suite SPA e più raffinata l’offerta gastronomica del nostro ristorante La Civetta sul Comò.

Al centro delle nostre 5 stelle brillerà, come sempre, la galassia della nostra cantina con le etichette di vini autoctoni, rossi e bianchi del Monferrato e le immancabili bollicine metodo Classico, la firma di Tenuta Montemagno. 

Il fil rouge che guiderà le “experience 2025” a Tenuta Montemagno sarà il “bon vivre”, inteso come tempo speso bene, per stare bene con sé stessi, grazie al luogo in cui ci si trova.

E il vivere bene parte dal rispetto e dalla tutela dell’ambiente, garanzia di benessere per gli ospiti che soggiorneranno al nostro Relais. Fra i pilastri che sostengono l’approccio alla Sostenibilità di Tenuta Montemagno, il 2025 vedrà la luce Secret Garden, un orto botanico biodinamico nel quale saranno coltivate verdure fresche, erbe aromatiche e fiori commestibili destinati alla cucina del ristorante e ingredienti centrali di una cucina esperienziale da vivere nell’orto stesso, dove gli ospiti potranno distribuirsi su due tavoli e immergersi nella experience sotto la guida di due Tableu Chef.


Il territorio al centro, quindi, sotto tutte le sue forme e sotto tutti i punti di vista, anche dall’alto. Sì perché sempre con il nuovo anno sarà possibile restare estasiati dalla bellezza del Monferrato osservandolo da un elicottero oppure da aerei da turismo. Il volo in elicottero sul Monferrato (questo il titolo della Experience) prenderà il via dal piazzale antistante la Cantina di Tenuta Montemagno e porterà i visitatori a sorvolare vigneti, castelli medievali e pittoreschi borghi per 30 minuti.

L’esperienza Colline e Castelli, invece, prevede un trasferimento dalla Tenuta all’Accademia di Volo di Casale Monferrato; da qui decolleranno gli aerei a elica che condurranno gli ospiti, sempre per 30’ circa, sopra lussureggianti colline verdi, i borghi storici e gli antichi castelli che definiscono il paesaggio del Monferrato.

Proporremo sempre il percorso delle degustazioni guidate alla scoperta delle nostre 16 etichette, oltre alle 5 di spirits (liquori e grappe) in cantina, sala degustazione o in vigna a bordo della nostra ormai leggendaria “Panda rossa spiaggina”; le cene con menù degustazione elaborate da Giampiero Vento, Executive Chef de La Civetta sul Comò, che inviteranno alla scoperta del territorio attraverso la rivisitazione di piatti della tradizione, con contaminazioni sempre più contemporanee, raffinate e ricercate.

Ma la cucina e il nostro vino saranno anche le comparse di romantici palcoscenici con gli aperitivi al tramonto serviti in vigna o all’ombra del nostro nocciolo sulla sommità della collina che sovrasta la Tenuta, in cui gli attori principali saranno i nostri ospiti.

Forti del successo ottenuto nel 2024, anche per il prossimo anno i nostri ospiti potranno proseguire lungo percorso alla riscoperta delle tradizioni piemontesi con la “merenda sinoira”

Direttamente dalle origini contadine monferrine, un’offerta che mira a riproporre antiche usanze rielaborate in chiave contemporanea. Quello che una volta era vissuto come momento conviviale di metà giornata con una merenda sull’aia o nei campi, lo riproporremo come “merenda rinforzata” che accompagnerà gli ospiti verso l’ora di cena o che potrà sostituirla. Alla base della proposta gastronomica ci saranno piatti freddi, da poter degustare all’aperto, prodotti rigorosamente a Km0 e rispettosi dell’antica cultura gastronomica piemontese, accompagnati dalle nostre etichette di grandi autoctoni di carattere o di bianchi e rossi del Monferrato dalla beva più immediata, ma caratterizzati da un’aromaticità unica.

Protagonista assoluto del “bon vivre” sarà il nostro ristorante La Civetta sul Comò e le interpretazioni dell’Executive Chef Giampiero Vento e della sua brigata di cucina.

Saranno riproposti alcuni piatti particolarmente apprezzati dai nostri ospiti come il “Carciofo spinoso di Albenga” rielaborato in versione confit su crema di cavolfiore arrosto, spuma di parmigiano vacca rossa e limone candito o la nostra personalissima versione salata della panna cotta per valorizzare i frutti dell’autunno in cucina.

Sin qui le certezze….all’estro dello Chef è affidato il nuovo menù che vedrà la luce nei prossimi due mesi di chiusura al pubblico del Relais e del Ristorante.

La proposta gastronomica sarà arricchita anche da un raffinato carrello dei formaggi, per concludere le nostre degustazioni con una vera e propria “Cheese Experience” made in Piemonte, patria di nobili formaggi apprezzati in tutto il mondo, basti ricordare il famoso Castelmagno e le prelibate tome nelle differenti stagionature.

la civetta sul comò


Una tale proposta apre la strada per degustazioni incrociate con le nostre etichette…e allora spazio agli abbinamenti anche arditi, da scoprire al termine di una cena o, perché no, in un menù dedicato “Cheese&Wine”.

Ma Tenuta Montemagno è anche e, soprattutto, benessere e relax per i nostri ospiti. Amplieremo le proposte di trattamenti offerti nella nostra Suite SPA ADHARA con la possibilità di prenotare massaggi di coppia o di fruire in via esclusiva della struttura. Ai nostri ospiti saranno proposti in esclusiva i prodotti della linea Vigneul, cosmetici che “nascono” nelle nostre vigne per donare i benefici effetti delle proprietà nutritive dell’uva.

Le sorprese per il 2025 saranno molte, seguici sui nostri canali social per rimanere aggiornato e vieni a trovarci a partire dal 1° di marzo.

 

Nel frattempo, puoi continuare a godere delle nostre eccellenze acquistando direttamente sul nostro shop on line, un’opportunità unica per rimanere connesso con un territorio splendido come il Monferrato e portare in tavola la più vera e autentica delle “Experience”: un calice di buon vino.

vendemmia 2024

La vendemmia Tenuta Montemagno 2024

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Se gli ultimi anni sono stati caratterizzati da temperature piuttosto elevate e da decise siccità, pensiamo ai climi del 2022 e del 2023, il 2024 si è presentato come un anno dalle condizioni completamente opposte. Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, ci racconta qual è stato l’impatto del clima sulle vigne e come sta andando la vendemmia 2024.

“Nell’ultimo decennio abbiamo avuto climi abbastanza caldi” esordisce Roberto, “mentre quest’anno si è registrata un’inversione di tendenza con periodi piovosi piuttosto lunghi e temperature più basse rispetto alla media. Si è avuto un caldo estivo per qualche settimana ad agosto, ma nel complesso possiamo dire che la bella stagione è stata piuttosto fresca”.

L’abbondanza di piogge del 2024 se da un lato ha portato beneficio alle piante, dall’altro ha avuto un riscontro critico in quanto il protrarsi delle precipitazioni per tempi piuttosto lunghi ha rallentato le vigne. “Dalla fioritura in poi abbiamo visto che la pioggia ha continuato a cadere e questo ha aumentato l’umidita del terreno e della vegetazione con il conseguente aumento di possibili proliferazioni di funghi e parassiti, allungando nel contempo la crescita e la maturazione dei grappoli. Abbiamo così alzato i livelli di attenzione per salvaguardare la salute delle piante e devo dire che gli interventi agronomici sono stati, quando necessari, tutti efficaci”.

“L’instabilità climatica dopo le calde settimane del mese scorso” prosegue Roberto, “si è presentata anche all’inizio della vendemmia. A causa della ripresa delle precipitazioni abbiamo alternato l’attività di raccolta delle uve bianche e della Barbera da utilizzare come base per il TM Brut, a momenti di pausa nell’attesa che il tempo si stabilizzasse. Devo però precisare che la pioggia non è mai stata così abbondante per lungo tempo cosicché, ad oggi, siamo riusciti a completare la raccolta di Sauvignon, Grignolino, Malvasia di Casorzo, Timorasso e Syrah. Abbiamo anche iniziato la vendemmia del Ruché destinato a diventare Nobilis e presto, fra fine settembre e inizio ottobre, completeremo quella di Invictus. Infine, a ottobre ultimeremo il lavoro con le uve Barbera che diventeranno Austerum e Mysterium, il vino di punta della nostra produzione.

Il Piemonte, dalle Langhe al Canavese e al Monferrato, è stato oggetto anche di grandinate che in alcuni casi hanno fatto danni consistenti. “Per fortuna da noi a Montemagno la grandine ha fatto una comparsa molto ridotta e contenuta.” rassicura Roberto. ”Nell’estate abbiamo avuto una spolverata di grandine solo su alcuni vigneti e fortunatamente non sono stati registrati danni per piante e uve”.

Concludendo, se il 2023 è stato un anno da ricordare nel tempo per caldo e siccità, il 2024 sarà menzionato per l’abbondanza di pioggia, umidità e condizioni climatiche instabili. Ma tutto questo come si tradurrà nel vino? Quali sono le aspettative dell’annata 2024, per qualità e quantità?

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“In generale ci aspettiamo vini più freschi e meno concentrati rispetto a quelli delle ultime annate. Questo dovrebbe portare anche ad avere dei vini pronti prima rispetto ai precedenti. Per quanto riguarda i volumi la situazione si presenta stabile per i bianchi e per i rossi Grignolino e Syrah, mentre rileviamo un aumento di volume per il Ruché e la Barbera.

Per il TM Brut, visto l’annata piovosa, ci aspettiamo un prodotto leggermente più acido e dalla gradazione più contenuta, caratteristiche che dovrebbero rendere ancora più gradevole alla beva questo prodotto”, conclude Roberto Nantiat.

Un anno diverso da quelli più recenti del passato che dovrebbe quindi a dei vini leggermente differenti. Non ci resta perciò che attendere e prepararci alle degustazioni delle annate 2024 dei vini Tenuta Montemagno.

Tenuta Montemagno piscina

L’estate in bianco tra freschezza, acidita’, sapidita’, mineralita’ e struttura…con una sorpresa!

Le etichette per l’estate di Tenuta Montemagno rappresentano la perfetta sintesi di questi cinque aggettivi, evocativi delle calde giornate estive e delle piacevoli serate trascorse all’aperto a sorseggiare un calice di buon vino.

L’estate è sinonimo di spensieratezza, di leggerezza, di tempo dedicato a noi stessi e alle nostre amicizie, di “capricci” da soddisfare…soprattutto a tavola tra un piatto che ci ricorderà i momenti lieti e un buon calice da degustare in compagnia.

Destreggiarsi tra le migliaia di etichette offerte dalle cantine incastonate negli angoli più suggestivi di tutte le nostre regioni non è affatto semplice.

Una risposta singolare ed espressione di un’identità ben precisa arriva dal Monferrato, uno scorcio di Piemonte incastonato tra le colline in cui gli ettari vitati dialogano con le diverse colture che trovano dimora seguendo il ritmo della natura. Una ricchezza che regala panorami affascinanti ad ogni curva e, sicuramente differenti ad ogni cambio di stagione. 

Rimane una certezza: la produzione del Monferrato Bianco DOC (così è la Denominazione),  in tante declinazioni, quante potrebbero essere le preferenze dei winelovers in transito, ma non solo. 

Tra i quasi 20 ettari vitati di Tenuta Montemagno, trovano dimora le vigne di Sauvignon Blanc, Sauvignon Gris e Timorasso.

Solis Vis,  ottenuto da uve Timorasso in purezza, è spesso considerato un “rosso travestito da bianco” tanto è la struttura, la longevità e la forza che esprime. Solis Vis nasce sulle colline esposte a sud est su un terreno argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino con forte ritenzione idrica.

Tutte caratteristiche che i nostri enologi valorizzano in cantina, per donare alle uve Timorasso made in Monferrato quelle caratteristiche che lo rendono ormai espressione di un’identità ben precisa.

Il profumo è intenso e persistente con evidenti note minerali e di frutta bianca e un sentore di pietra focaia particolarmente persistente.

Al palato si esprime con un sapore deciso, caldo e morbido, con una piacevole sapidità. La notevole struttura e l’ottima freschezza acida donano a questo vino una notevole longevità.

Il matrimonio tra Sauvignon Blanc e Timorasso dà vita a Nymphae, il cui significato in greco antico è quello di fanciulla e sposa. Mai nome fu più indicato per indicare l’unione di due uve dalle caratteristiche così differenti e, al tempo stesso, complementari. Proprio come in un matrimonio che funziona, gli opposti si attraggono per generare una sintesi che affina e dura nel tempo.

Nymphae è un vino bianco molto espressivo caratterizzato da una spiccata fragranza aromatica, ottima sapidità e notevole mineralità, tutto ciò grazie a terreni ricchi di sodio-magnesio e potassio.

Questo blend di uve Sauvignon Blanc e Timorasso regala le note tipiche del vitigno internazionale: agrumi e frutta esotica tra cui spicca il frutto della passione; mentre il vitigno locale Timorasso emana delicate note minerali e di pietra focaia per un vino bianco intenso, complesso e molto piacevole.

La sua struttura lo rende un bianco con una buona capacità di affinamento, molto versatile negli abbinamenti, tanto da essere un grande classico dell’estate.

L’appassionato winelover alla ricerca di un’etichetta capace di far scattare il colpo di fulmine al primo effluvio troverà sicuramente la risposta in Musae, frutto di uve Sauvignon Blanc e Sauvignon Gris (mutazione del Sauvignon Blanc caratterizzato dalla bacca rosata), vinificate in purezza. 

Le ampie note aromatiche e la persistenza gustativa caratterizzano da sempre questi vitigni, in particolare se sorgono su un suolo argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino con forte ritenzione idrica, come le nostre colline in Monferrato, con esposizione ad ovest.

Musae è un Monferrato Bianco DOC dal profumo intenso con delicate note olfattive di fiori bianchi, acacia, miele e biancospino, con sentori agrumati di pompelmo e frutti esotici. Al palato prevale la freschezza di un delicato frutto sapido con grande mineralità e un giusto equilibrio retro-olfattivo. Una piacevole sorpresa: la grande persistenza aromatica, merito anche della lunga maturazione sui lieviti per diversi mesi.

D’estate è il vino perfetto per accompagnare gli aperitivi più semplici e i piatti a base di pesce, anche crudo, servito a una temperatura di 10°-12°.

Ma si sa, l’estate è anche la stagione preferita per consumare le bollicine: come aperitivo, a tutto pasto o per condividere piacevoli serate in compagnia. Potremmo dire che le bolle estive sono un piacevole vizio che ci concediamo amabilmente. In Tenuta Montemagno proponiamo un metodo Classico da uve Barbera (la Regina dei vini rossi del Monferrato), capace di esaltare ogni attimo della degustazione. TMBrut 24 mesi è l’ideale per accompagnare gli aperitivi sia di mare che di terra, TMBrut 36 mesi, grazie alla sua struttura e complessità è l’abbinamento ideale per una cena importante, in cui l’imperativo categorico è individuare un’etichetta in grado di predisporre il palato all’assaggio successivo, grazie alla sua acidità e complessità aromatica.

TM Brut 24

Il TMBrut 40 mesi nell’esclusivo formato Jeroboam lo dedichiamo alle occasioni speciali, da degustare in tranquillità, coccolati dalle onde del mare o accarezzati dalla fresca brezza di un’altura.

Solis Vis (Timorasso in purezza), Nymphae (Sauvignon Blanc e Timorasso) e Musae (Sauvignon Blanc e Sauvignon Gris), TMBrut (metodo Classico) di Tenuta Montemagno sono le etichette perfette per ritrovare freschezza, acidita’, sapidita’, mineralita’ e struttura tipiche dei grandi vini bianchi e delle bollicine, direttamente da una terra, il Monferrato, nota per regalare importanti e longevi vini rossi.

Per degustare abbinamenti inediti, o i classici della cucina monferrina, con le nostre etichette estive, vieni a trovarci a La Civetta sul Comò o acquista direttamente le etichette per abbinarle alle tue ricette sul nostro shop online.

TM Brut 24

TM BRUT un metodo Classico intrigante per la tavola di Natale

Siamo in Piemonte, nel cuore del Monferrato, terra di potenti e austeri vini rossi, di sapidi, longevi e aromatici bianchi e di…bollicine.

Ogni cantina ha la propria interpretazione per i calici delle feste; chi sceglie la via del metodo Charmat per ottenere bollicine più fresche e dall’approccio più semplice e chi, come noi, persegue la strada del metodo Classico, conscio di offrire un prodotto capace di reggere anche i pranzi di Natale o i cenoni di Capodanno più complessi e articolati.

Due scuole di pensiero che trovano nella modalità in cui si compie la seconda fermentazione, la differenza più importante, che determina il carattere delle etichette. 

Con il metodo Charmat la seconda fermentazione avviene in autoclavi di acciaio a temperatura e pressione costante, mentre la spumantizzazione, nel metodo Classico, avviene in bottiglia…e da qui ha inizio quella meravigliosa favola, che vede nella più famosa terminologia francese, una serie di fasi di produzione compiute rigorosamente a mano nelle nostre cantine della Tenuta Montemagno: remuage, degorgement, dosage… 

Anche il nostro TM Brut ottenuto da uve Barbera rispetta il rigoroso disciplinare ereditato dai cugini d’Oltralpe, per ottenere bollicine che vantano una permanenza sui lieviti di 24, 36 o 40 mesi per giungere ai nostri calici con un vino strutturato, complesso, dai sentori di lievito e crosta di pane, frutta matura, petali di rosa, polpa di pesche e albicocche appena colte ma anche di prugna selvatica e ribes per le etichette dal lungo affinamento.

Il colore è unico: tutte le sfumature del rame e del bronzo sono animate da bollicine fini, molto persistenti e croccanti che predispongono il palato ai tannini e alla mineralità tipici del vitigno di provenienza, la Barbera d’Asti.

Un vino intrigante, appunto. 

Una bollicina capace di attrarre e coinvolgere, avvincente e appassionante alla beva, affascinante nelle mille sfumature che si liberano al naso e stuzzicante per la persistenza e la capacità di “pulire” il palato.

TM Brut, metodo Classico da uve Barbera ha un carattere un po’ austero, come la terra da cui proviene e che eredita dalle uve ottenute da un’attenta e scrupolosa selezione già in vigna, raccolte al giusto momento di maturazione (con una vendemmia precoce) per mantenere le caratteristiche tipiche del vitigno (tannicità, mineralità e complessità aromatica), ammorbidite e rese estremamente piacevoli al palato dalle fasi di spumantizzazione e affinamento sui lieviti.

TM Brut 24

Un metodo Classico pensato dagli enologi di Tenuta Montemagno per valorizzare la cucina del territorio, capace di coniugare eleganza e raffinatezza nelle interpretazioni più moderne, con la sontuosità e la ricchezza dei piatti tipici del Monferrato. Basti pensare ai ricchi antipasti, agli agnolotti in sugo di brasato o alle portate a base di carne dalle lunghe cotture.

Al ristorante la Civetta sul Comò, magistralmente orchestrato dall’Executive Chef Giampiero Vento, proponiamo diversi menù capaci di far apprezzare al meglio le nostre etichette e di creare dei veri propri viaggi enogastronomici alla scoperta di arditi abbinamenti con le bollicine che aprono la degustazione e ci accompagnano sino ai dessert.

Per i puristi un vero orrore pensare a un Brut da accostare alla dolce chiusura di un pranzo o di una cena, se non fosse che in Tenuta Montemagno, non sempre il “dessert” è semplicemente sinonimo di “dolce”… basti pensare, e degustare, la panna cotta ai funghi porcini, tartufo e scaglie di grana con olio di foglia di vite che viene proposta nel periodo autunnale, come omaggio alle preziose materie prime che questa colorata e profumata stagione offre.

L’abbinamento ideale? Con il TM Brut 36 mesi oppure con l’autoctono per eccellenza: il Ruchè di Castagnole Monferrato. A voi la scelta!

Giappone TMM

I vini Tenuta Montemagno in tour nella terra del Sol Levante

Inizia il 13 novembre un tour che porterà i vini Tenuta Montemagno in Giappone, terra visitata già negli anni scorsi. L’itinerario delle presentazioni e degustazioni prevede la prima tappa a Tokyo, dove i destinatari della degustazione saranno dapprima un gruppo di sommelier della scuola enologica della capitale Giapponese e successivamente, in serata, privati e rappresentanti dell’horeca locale.

Il 14 novembre, sempre a Tokyo, Tenuta Montemagno parteciperà all’evento di degustazione dedicato ai vini Italiani, organizzato da Slow Wine.

Il 15 è il turno di Osaka, una delle città più importanti dal punto di vista economico del Giappone nota per le sue architetture, che vanno dal castello Shogun del XVI secolo ai più moderni grattacieli, e alla vita notturna particolarmente vivace. A Osaka è prevista la partecipazione a un evento di degustazione.

Il 16 sono previste due tappe: la prima a Kyoto, affascinante capitale del Giappone prima che questa fosse trasferita a Tokyo, e Yokohama, seconda città più popolosa della nazione dopo l’attuale capitale. Durante tutte le trasferte, i vini Tenuta Montemagno saranno gli interpreti, oltre agli eventi di degustazione indicati, di incontri con clienti esistenti e nuovi.

Un tour breve ma molto intenso in una terra decisamente importante per l’esportazione del vino Italiano e di Tenuta Montemagno che potrete seguire sui nostri canali social:

Instagram https://www.instagram.com/tenutamontemagno_wine/

Facebook https://www.facebook.com/TenutaMontemagnoWine

Invictus

Invictus, un Ruchè di appassimento

Parlare di Ruchè, in Monferrato, significa raccontare la storia affascinante di un vitigno autoctono, di un’etimologia incerta e di un prelato che, a partire dagli anni ’60 dello scorso millennio, credette in questa uva ormai dimenticata. Come tutti gli uomini di Fede, Don Giacomo Cauda in Castagnole Monferrato, era dotato, oltre che di una grande spiritualità, anche di ottima caparbietà e di visione. Grazie a lui e alla sua intuizione, il Ruchè riconquistò un ruolo di primaria importanza nel panorama delle Denominazioni autoctone del Monferrato.

Cenni storici

Due le date riportate nei libri di storia: 1987, anno in cui ottenne la D.O.C. e 2010 anno in cui fu attribuita al Ruchè la D.O.C.G. Da allora la crescita è costante, al pari della qualità e dell’apprezzamento del mercato.

Ma, anche nel vino, la qualità fa spesso rima con innovazione e sperimentazione. Due termini, che caratterizzano la cifra stilistica delle nostre etichette, basti pensare al TM Brut, le prime bollicine metodo Classico ottenute da uve Barbera.

Così anche per il vino autoctono per eccellenza come il Ruchè di Castagnole Monferrato, abbiamo osato sperimentare con l’etichetta Invictus.

Un vitigno autoctono unico

Già il Ruchè Nobilis si caratterizza per la classica morbidezza e aromaticità tipiche del vitigno, ma il bouquet aromatico e la struttura di questo vitigno possono dare di più. Ne erano convinti l’enologo, l’agronomo e la proprietà rappresentata da Tiziano Barea che, con tanta passione, promuove l’innovazione sulla strada della tradizione.

Ma come?

Vigneto Ruchè Tenuta Montemagno

Tante le strade, lavorare in cantina, durante l’affinamento in bottiglia, oppure… ispirarsi ai contadini e ascoltare la terra, la vite. Nasce l’intuizione di assecondare la vendemmia tardiva per una parte dei filari, quelli meglio esposti (Sud Ovest / Ovest), in cui l’umidità è minima, l’escursione termica significativa e la ventilazione ideale; tutto questo per essere sicuri, per quanto lo si possa essere parlando di un lavoro che viene svolto in vigna e non potendo governare il meteo, che l’uva che si andrà a raccogliere tra fine settembre e inizio ottobre, sarà in buona salute.

La raccolta delle uve atte a divenire Invictus avviene dopo la vendemmia del Ruchè Nobilis; vengono lasciati solo i 3 grappoli migliori per ogni pianta con il taglio del tralcio che li regge, per interrompere il vaso linfatico e far sì che i grappoli appassiscano senza che la pianta possa riprendersi ciò che di prezioso ha donato.

E dopo tanta attesa, i grappoli vengono raccolti rigorosamente a mano, posati in piccole casse e subito portati in cantina per le lavorazioni che doneranno nerbo, struttura ed eleganza alle uve appassite in vigna.

Dopo l’accurata selezione in vigna, nasce Invictus, il nostro Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG appassito in vigna. Si caratterizza per un colore rosso scuro con riflessi porpora e nero. Il profumo sposa note intense di rose fresche, frutta rossa matura, sentori che ricordano il balsamico, la menta, l’eucalipto, fino ad immergersi negli aromi tipici della macchia mediterranea, della resina di pino, del rosmarino e della salvia.

Invictus è un Ruchè pieno, spiccatamente tannico e aromatico; al palato è un vino di grande longevità ed eleganza e si contraddistingue per note marcate di pepe e cannella, arricchite nell’intensità proprio grazie al procedimento di raccolta tardiva delle uve. 

L’accostamento gastronomico

Gli accostamenti gastronomici possono essere anche molto ambiziosi, oppure nel solco della tradizione monferrina con i primi piatti di pasta all’uovo ripiena, salumi, e formaggi di moderata stagionatura. Ma se si vuole osare, non resta che valorizzare la struttura, i tannini e l’ampia complessità aromatica che contraddistingue il nostro Invictus e sperimentarlo con i piatti piemontesi più importanti dove i protagonisti sono la carne in lunga cottura o gli ingredienti del bosco, primo fra tutti il tartufo bianco d’Alba. 

La vendemmia della Barbera in Tenuta Montemagno

Le 5 sfumature di Barbera secondo Tenuta Montemagno

da Wine Meridian

In questo articolo apparso l’11 ottobre scorso, Agnese Ceschi, giornalista di Wine Meridian portale online dedicato al vino, narra come in Tenuta Montemagno da un vitigno autoctono come la Barbera, siano ottenute 5 prodotti differenti: i rossi classici Austerum e Mysterium, il rosso blend internazionale Violae, TM Brut (il metodo classico da uve Barbera nato proprio in questa cantina) e Auratum XLV, una grappa dai toni morbidi e barricati. Tutto questo grazie alla trasversalità di questo vitigno.

È possibile trovare questa cinque declinazioni del vitigno Barbera, insieme a tutta la produzione della cantina Tenuta Montemagno Relais & Wines, sul nostro shop online.

Al link seguente è possibile leggere l’articolo completo.

https://www.winemeridian.com/approfondimenti/la-barbera-regina-del-monferrato-declinata-in-cinque-versioni-da-tenuta-montemagno/
vendemmia 2023

La vendemmia Tenuta Montemagno 2023

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

Che questo sarebbe stato un anno particolare per la coltivazione e il raccolto delle uve 2023 lo si era già inteso dallo scorso 2022, ricordato come un anno difficile a causa dell’estrema siccità che ha compromesso una parte delle vigne, costringendo alcune case vinicole a intervenire sulle piante e a eseguire la ripiantumazione delle barbatelle per recuperare, negli anni futuri, ciò che la scarsità d’acqua ha provocato. Ma nonostante questi segnali d’attenzione, il 2023 è stato capace di sorprenderci ancora, per una decisa variabilità delle condizioni climatiche che hanno interessato le coltivazioni a partire dall’inverno e che si sono susseguite fino all’estate.

Facciamo il punto della situazione con Roberto Nantiat, l’enologo che con Gianfranco Cordero segue i lavori in Tenuta Montemagno, per comprendere l’andamento del 2023, con un focus sulla vendemmia appena conclusa e su come saranno i vini frutto di questa raccolta.

Vendemmia 2023

Le condizioni climatiche dell’estate 2023

“Questa è un’annata particolare,” esordisce Roberto, “ma lo potevamo già capire da come sono state primavera ed estate; da un periodo di siccità estremo siamo passati a una semi-risoluzione durante i mesi di giugno e inizio di luglio, per tornate a un’altra situazione di stress dovuto alle alte temperature raggiunte da inizio, fino a metà agosto”.

In questo periodo, per due settimane circa, il termometro ha segnato 40°/45° con valori medi notturni sempre al di sopra dei 30°. L’effetto sulle piante è stato il blocco della fotosintesi e quindi della maturazione dei grappoli.  Così il 22 di agosto, in anticipo al calendario tradizionale, è iniziata la raccolta del Sauvignon.

“Abbiamo deciso di realizzare una corsa contro il tempo per evitare che queste uve, molto sensibili alle condizioni climatiche, si bruciassero. Il Sauvignon, infatti, a causa del forte caldo può “scottarsi” e produrre delle ossidazioni che, a loro volta, potrebbero portare a una perdita di quegli aromi molto importanti per il varietale”.

raccolta uva

La vendemmia anticipata

La scelta di effettuare una vendemmia anticipata è stata dettata anche dalla volontà di mantenere una buona qualità dell’uva, a discapito dei volumi raccolti.

“A fine agosto abbiamo avuto tre giorni di pioggia abbondante”, prosegue Roberto. “Questo ha ripristinato gli equilibri idrici delle piante. Gli acini hanno ripreso a ingrossarsi, le maturazioni hanno ripreso il loro corso, e la vegetazione riacquisiva quindi anche il colore naturale del periodo; da un verde dalla luminosità piuttosto spenta si è tornati ad avere un bel verde scuro, segnale che indicava la ripresa della fotosintesi”.

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Vendemmia 2023

Da quel momento in avanti è ripresa la raccolta, prima con le uve Barbera per la vinificazione del TM Brut e quindi col Syrah, utilizzato per l’etichetta Violae (blend di Syrah e Barbera). La vinificazione del Syrah si propone con un colore particolarmente carico, una struttura interessante e, quindi, una buona concentrazione.

Nel corso del mese di settembre la vendemmia è proseguita con il Timorasso, giunto a perfetta maturazione proprio grazie alle abbondanti piogge di fine agosto, utilizzato per Solis Vis, e Nymphae.

“Ora (metà settembre, ndr), stiamo raccogliendo le uve Barbera, destinate alla vinificazione dei rossi Austerum a Mysterium, che stanno offrendo la qualità di sempre con una maggiore morbidezza e freschezza. Prossimamente proseguiremo con le uve Ruchè per Nobilis, mentre la raccolta per Invictus, il Ruché realizzato con vendemmia tardiva, avrà luogo a due settimane di distanza”.

Tirando le somme della vendemmia 2023 di Tenuta Montemagno, possiamo quindi affermare che si caratterizza per volumi ridotti, una buona qualità dei grappoli raccolti e degli ottimi presupposti per la vinificazione. 

Tenuta Montemagno narrata sul portale Identità Golose Magazine

Riportiamo questo ampio articolo apparso lo scorso 24 settembre su Identità Golose Magazine rivista online dedicata al mondo della cucina italiana e internazionale. L’articolo, redatto da Marilena Lualdi, racconta la storia di Tenuta Montemagno, nella visione del fondatore Tiziano Barea, e un excursus di ampio respiro sulla produzione vinicola della cantina e sulle nuove attività nate a fianco di Tenuta Montemagno, come Vigneul, produttrice di cosmetici che attingono proprio in Tenuta Montemagno le materie prime nel segno di un’economia circolare.

Buona lettura.

https://www.identitagolose.it/sito/it/136/33984/in-cantina/purche-il-vino-porti-felicita-la-visione-di-tiziano-barea-a-tenuta-montemagno.html

risotto ai peperoni

Risotto al peperone rosso, sgombro scottato e limone candito

“Piemonte e Sicilia. Due regioni geograficamente così distanti e così vicine, simili, nella cucina tradizionale, dove passione e storia usano un’unica lingua”. A parlare è Giampiero Vento, Chef Executive de La Civetta sul Comò, il ristorante di Tenuta Montemagno, dove i grandi piatti della tradizione Piemontese, incontrano i profumi e i colori della solare creatività Siciliana.

Ed è proprio a questa congiunzione che Giampiero si è ispirato per creare un piatto estivo unico. Un primo legato alla tradizione e agli ingredienti piemontesi, il risotto e il peperone rosso di Carmagnola, uniti ai profumi e ai sapori dell’area mediterranea: lo sgombro (un pesce azzurro presente in quantità nei nostri mari) e il limone.

Come per il piatto primaverile proposto su questo magazine, lo chef Vento ripropone le suggestioni della propria infanzia. “Nelle belle giornate di fine primavera e inizio estate” racconta Giampiero, “era facile incontrare agli angoli delle strade delle città (siamo in Sicilia), i “grigliatori”, quelle persone che con la loro griglia cuocevano il pesce (spesso era lo sgombro) acquistato poco prima al mercato o direttamente sulle banchine del porto.

peperoni rossi

Insieme a queste immagini torna anche il ricordo del profumo che questo pesce grigliato emanava fra le vie della città”.

l piatto creato da Giampiero, un risotto ai peperoni rossi, sgombro scottato e limone candito, vuole proprio riproporre i sentori e gli aromi di questi ricordi.

La preparazione

Il risotto si prepara come sempre iniziando dal soffritto, cucinato a fuoco dolce e dalla tostatura del riso, eseguita in un’altra padella. Una volta tostato, il riso si unisce al soffritto e si aggiunge un vino bianco dalle note acidule, già sfumato.

I peperoni rossi vengono grigliati per ammorbidirli e ottenere così una crema da unire al risotto verso metà cottura. Con questa aggiunta, il riso assumerà una colorazione rossastra e il profumo tipico del peperone grigliato, che riporta la memoria dei commensali all’estate.

Successivamente si aggiunge lo sgombro, un pesce azzurro ricco di omega 3 e omega 6, utilizzato anche come alimento per i bambini, che ha la caratteristica di essere un po’ grasso. 

Per renderlo più elegante al palato e per ingentilirne il sapore forte e deciso, lo sgombro viene messo sotto sale per un po’ di tempo e scottato in padella.

L’ultimo tocco, quello forse più impegnativo dal punto di vista del tempo, è dedicato al limone, preferibilmente siciliano. Viene fatto bollire per dieci volte, rinnovando l’acqua a ogni passaggio. In questo modo si ottiene una pasta dalla quale è stata eliminata la nota amara tipica dell’agrume. La pasta viene messa in uno sciroppo di acqua e zucchero, fatta bollire per poco tempo per ottenere così il limone candito, da unire come ultima nota al risotto.

L’abbinamento col vino

Con questo piatto si può abbinare Solis Vis (il Timorasso in purezza di Tenuta Montemagno), ma anche TM BRUT 24 mesi, il metodo Classico piemontese ottenuto dalla vinificazione di uve barbera. Le note acidule tipiche della Barbera monferrina vengono enfatizzate dalla spumantizzazione e ingentilite dalla permanenza sui lieviti. La croccantezza delle bolle e il gusto secco riescono a mitigare la componente grassa dello sgombro e, allo stesso tempo, esaltare gli aromi del peperone rosso e il profumo dei limoni di Sicilia.

Dopo aver letto questa ricetta, come non prenotare un tavolo a La Civetta sul Comò? Il nostro Relais è pronto ad accogliervi nelle lunghe sere d’estate.

TM Brut24 e Solis Vis

Se invece desiderate cimentarvi a comporre la ricetta dello Chef Vento e volete provare l’abbinamento con il metodo Classico TM BRUT24 mesi o con Solis Vis, li potete ordinare sul nostro shop on line.

Buon appetito!