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Tenuta Montemagno

Metodo TM

Il metodo TM: innovazione sulla strada della tradizione. 

L’approccio della famiglia Barea, dell’enologo Gianfranco Cordero e dell’agronomo Maurizio Cerrato ha come obiettivo di realizzare vini unici in grado di regalare grandi emozioni e garantire salubrità e longevità ai vini targati TM.

L’impronta dei vini Tenuta Montemagno è rappresentata dalla bassissima percentuale di solfiti presente in tutte le etichette, dalle bollicine metodo Classico, ai bianchi autoctoni o internazionali, fino ai grandi rossi della tradizione.

LA QUALITA’ IN VIGNA

Sin dalla messa a dimora delle barbatelle, il team di agronomi ed enologi lavorano affinchè venga rispettato il rigido protocollo del Metodo TM, e il risultato della vendemmia ne rispecchi le aspettative. Il Monferrato è un territorio a volte difficile e aspro, la profonda conoscenza del terreno e delle condizioni pedoclimatiche sono elementi fondamentali per interpretare al meglio la messa a dimora delle singole uve e ottenere così vini capaci di regalare emozioni ad ogni sorso.

La conoscenza del territorio, l’ottimizzazione della resa per ogni singola vite, attraverso un accurato diradamento dei grappoli condotto manualmente, ad esempio rimangono solo 6 grappoli su ogni vite di Barbera Mysterium. La raccolta manuale dei grappoli, completa le fasi di cura in vigna e genera i presupposti per creare vini salubri e longevi.

La conformazione e la dislocazione delle colline vitate intorno alla Tenuta, svolgono un ruolo fondamentale per garantire la qualità della raccolta durante la vendemmia. La vicinanza dei filari che circondano la cantina, la posa manuale dei grappoli in piccole cassette, che avvengono sempre sotto il controllo attento del nostro team di enologi, sono la garanzia che le uve giungano in cantina in condizioni perfette, dopo un brevissimo lasso di tempo dalla raccolta, senza fuori uscita di succo che potrebbe innescare fermentazioni indesiderate e incontrollate.

In vigna il lavoro dell’agronomo, per garantire la qualità dei grappoli, inizia da lontano, da una visione che potremmo definire olistica. Oltre all’esperienza di chi ben conosce la nostra terra, ampio spazio alla tecnologia diffusa tra i filari per raccogliere ed elaborare dati metereologici relativi a precipitazioni, umidità e temperature, e sistemi biologici di cattura degli insetti per misurarne la concentrazione, così da prevedere trattamenti mirati, puntuali solo nei momenti e nelle zone in cui sono strettamente necessari.

In Tenuta Montemagno gli interventi sono a residuo zero, e abbracciano la filosofia del “biological first”, per salvaguardare la vite, il territorio e la salute di chi consuma e produce il vino. L’obiettivo di ottenere percentuali di solfiti bassissime, parte da lontano e dalla passione di fare al meglio tutte le fasi dalla coltivazione della vigna fino all’imbottigliamento.

LA QUALITA’ DURANTE LA VINIFICAZIONE

In Tenuta Montemagno la suggestione e il fascino che si ritrovano in cantina, suonano in perfetta armonia con l’innovazione tecnologica della struttura.

Qui, tutte le lavorazioni in vasca avvengono in ambiente anaerobico, ovvero in assenza di ossigeno, grazie all’utilizzo di compressori dotati di filtri assoluti che separano l’ossigeno dall’aria. In questo modo si genera l’azoto che viene utilizzato in tutti i processi per evitare l’ossidazione prima del mosto e poi del vino. Inoltre, temperature e umidità controllate accuratamente prevengono il rischio di formazione di microorganismi e muffe, che minerebbero la salubrità e la longevità dei vini.

La visione e la passione che risuonano in Tenuta Montemagno, hanno fatto sì che contribuissimo all’innovazione, alla progettazione e all’ottimizzazione dei vinificatori utilizzati in cantina, affinché rispondessero al meglio al nostro metodo di vinificazione. 

I nostri vinificatori sono vasche a chiusura ermetica, che garantiscono una conservazione di tutti gli aromi. Inoltre, i rimontaggi avvengono in modo totalmente naturale, sfruttando la pressione dell’anidride carbonica che si genera tumultuosamente durante la fase di fermentazione, in cui sono impiegati esclusivamente lieviti nobili selezionati. 

Nell’arco delle 24h vengono effettuati fino a 6 rimontaggi in modo totalmente automatico e naturale. 

Con questa modalità di vinificazione del tutto naturale, l’estrazione di polifenoli, che donano l’aroma al vino, di antociani, responsabili della colorazione e di tannini fautori della longevità e della complessità, è estremamente elevata già il giorno successivo l’inizio della fase fermentativa.

Per i vini rossi, l’avvio di questa delicata fase avviene solo al riempimento della vasca, mantenendo in perfetto equilibrio le temperature grazie alla tecnologia Nectar.

Per i vini bianchi si adotta una pressatura soft e una macerazione carbonica con ghiaccio secco al fine di preservare i delicati e preziosi aromi e profumi che contraddistinguono le uve di Timorasso e Sauvignon. 

Anche la fase di imbottigliamento, dopo il lavaggio delle bottiglie, avviene in ambiente anaerobico, affinché il vino non entri in contatto con l’ossigeno e non subisca un processo ossidativo in bottiglia. In questo modo, oltre a garantire il rispetto della filiera in ambiente controllato, doniamo ai nostri vini grande longevità.

L’aggiunta dei solfiti, necessari a garantire la buona conservazione del vino, è calcolata sulla base delle analisi effettuate in cantina durante le fasi di lavorazione e rappresenta il quantitativo minimo indispensabile per mantenere le caratteristiche organolettiche del vino e preservarlo durante il riposo in bottiglia. 

Rispetto ai parametri dettati dai disciplinari D.O.C. , D.O.C.G (max 200mg/l) e dei vini Biologici (max 150 mg/l), le etichette di Tenuta Montemagno si posizionano su valori sensibilmente inferiori. Basti citare i 29 mg/l del Ruché Invictus, i 41 mg/l del Grignolino o i 69 mg/l delle bollicine metodo Classico. 

LA QUALITA’ IN CANTINA

Raggiungere e mantenere nel tempo i risultati di eccellenza richiede tanta passione, impegno e dedizione, oltre alla profonda conoscenza del territorio, e all’interpretazione magistrale del “terroir”.

La cantina di Tenuta Montemagno è stata pensata e progettata sin dall’origine per realizzare vini longevi e salubri con bassissimo contenuto di solfiti.

Un approccio che parte dall’idea, dall’intuizione, dalla volontà che l’ambiente in cui lavorare il vino sia il terzo elemento fondamentale (dopo la vigna e le lavorazioni in cantina), per raggiungere l’obiettivo per cui sono nate le etichette di Tenuta Montemagno.

La scelta di edificare una cantina “fuori terra”, ma dotata di tutte le più moderne tecnologie per gestire al meglio temperatura, umidità e termoventilazione nelle diverse zone, è stata una scelta vincente per controllare in modo preciso e puntuale tutte le fasi di vinificazione: dalla fermentazione in vasche d’acciaio, alla fermentazione malolattica in barricaia per la Barbera Mysterium, alla rifermentazione in bottiglia per il metodo Classico.

“foto di Ugo Zamborlini, pubblicata su Spirito di Vino n° 82 di ott/nov 2017”

TMM Barbera

Mysterium & Austerum: la Barbera

In Piemonte, nella provincia di Asti, la Barbera è sinonimo di vino rosso, da sempre.

Un vino che, nel corso degli anni, si è evoluto, ha saputo conquistare i riconoscimenti delle più prestigiose guide internazionali e, cosa più importante, il costante apprezzamento del mercato e il cuore dei consumatori più appassionati.

Merito sicuramente della tenacia dei produttori che hanno creduto in questo vitigno “pop” e hanno investito costantemente in vigna e poi in cantina, per ottenere etichette sempre più capaci di esaltare le caratteristiche di un vigneto in grado di donare vini per soddisfare i palati più diversi e raffinati.

Se guardiamo nel dettaglio il territorio dell’astigiano e le sue caratteristiche orografiche, formate da dolci colline emerse dal mare, stiamo osservando il Monferrato, dove troviamo traccia della coltivazione di questo antico vitigno, la Barbera, sin dal XVI secolo. Un territorio ricco di proposte enologiche uniche, come unici sono gli scenari paesaggistici e culturali di questo luogo, che dal 2014 è Patrimonio dell’Unesco.

Tenuta Montemagno si trova nel cuore del Monferrato e si estende per oltre 100 ettari di terreno, di questi, 20 sono gli ettari vitati dove trovano dimora ben 6 Denominazioni tra  DOCG e DOC (Barbera d’Asti, Ruché di Castagnole Monferrato, Grignolino d’Asti e Malvasia di Casorzo, Monferrato Bianco e Monferrato Rosso).

La Barbera, o meglio, le Barbera, Mysterium (Barbera d’Asti Superiore DOCG)e Austerum (Barbera d’Asti DOCG)rappresentano con il Ruché, l’eccellenza monferrina tra i rossi provenienti dalla nostra cantina.

Sui 20 ettari vitati, ben 7 sono coltivati ad uve Barbera e le vigne piu’ antiche si estendono su 3,5 ettari dove trovano dimora anche vigne che hanno oltre 80 anni di età. Una lunga storia, dalle radici profonde, che giunge nei calici dei fortunati degustatori della nostra etichetta Mysterium, Barbera d’Asti Superiore DOCG.Gli appassionati della nostra Barbera della linea SELEZIONE, sanno bene che la resa è volutamente limitata a 55 quintali per ettaro contro i 90 previsti dal disciplinare, per una produzione annua contenuta in sole19.250 bottiglie per l’annata 2016.

Una scelta tracciata nel solco della filosofia di TM, per cui si privilegia il lavoro in vigna atto a mantenere al meglio le piante nel pieno rispetto dei cicli naturali e di selezionare solo i migliori grappoli in fase di vendemmia, sempre con l’intento di ottenere vini caratterizzati da un bassissimo contenuto di solfiti a garanzia della salubrità e della longevità del prodotto.

Mysterium affina in cantina per 18 mesi, 1/3 in Barriques da 225lt, 1/3 in Tonneaux da 500lt e 1/3 in botte grande di rovere di Slavonia da 2500lt, oltre a 6 mesi di affinamento in bottiglia. Dunque, prima di poter degustare la nostra Barbera Superiore, è indispensabile attendere almeno 24 mesi. La struttura del nostro vino, grazie all’equilibrio dato dal lungo affinamento, dai tannini e dalla rifermentazione mallolattica effettuata in legno, dona una lunga vita alla regina del Monferrato…tanto che sarebbe molto bello stappare l’ultima annata disponibile, ma anche confrontarla con le annate precedenti. Per assaporarne al meglio le caratteristiche quindi, consigliamo di creare una piccola cantina dove custodire con attenzione le annate precedenti per poi degustarle a distanza di tempo, anche molti anni dopo. In questo modo le caratteristiche organolettiche della Barbera Mysterium si possono esprimere in pienezza nel calice: potenza, frutto, freschezza e grande struttura, oltre alla finezza, alle complessità olfattive minerali date dal territorio e alla elegante tannicità donata dal particolare affinamento in tre tipologie di legni con diverse tostature. Proprio dal complesso spettro degustativo e dalle antiche origini dei suoi vigneti, deriva il nome Mysterium, per rendere omaggio a un’uva capace di stupire con il suo colore rosso intenso e i riflessi tra il porpora ed il nero; al naso presenta intensi sentori di balsamico, con spiccate note di ciliegia, liquirizia, cacao, terra e suadenti note boisé. Avvolge il palato con toni caldi e concentrati, con un tannino presente, ma mai invadente e un’ottima persistenza aromatica.

Gli abbinamenti ideali per degustare al meglio la nostra Barbera Mysterium da vigne vecchie? Sicuramente i piatti della tradizione piemontese a base di carne: dal bollito misto, alla guancia di vitello con riduzione della stessa Barbera, ma anche il piccione ai frutti rossi. Un contrasto gustativo in cui il calice rende omaggio a una nobile portata dal profilo molto delicato. (Ristorante La Civetta sul Comò)

Le vigne che danno origine alla nostra etichetta Austerum, Barbera d’Asti DOCG, sono coltivate in 1,5 ettari con esposizione a Sud – Sud Ovest su terreno argilloso calcareo con marne leggermente ricche di limo e ph alcalino con forte ritenzione idrica. I vigneti hanno un’età media 25 anni e sono nel pieno della loro espressione di forza e finezza. Le uve, una volta raccolte manualmente a piena maturazione, ci donano un vino che riposerà per almeno 6 mesi in botte grande da 2500 lt e poi per ulteriori 6 mesi in bottiglia; la sua produzione annua non supera le 12.000 bottiglie. Austerum si caratterizza per note degustative tipiche della Barbera d’Asti, universalmente apprezzata per la sua piacevole beva e la duttilità negli abbinamenti a tavola. Il colore rosso intenso con riflessi violacei introduce a un’analisi olfattiva dove ritroviamo un profumo intenso con note di ciliegia, lampone, ribes e frutti di bosco, mentre il palato è avvolto da un sapore morbido e vellutato con delicate note di confettura di frutti rossi, ribes e lamponi con un’ intensa nota speziata e di liquirizia in chiusura.

La tannicità è equilibrata e dona una lunga persistenza in bocca. Austerum, si sposa perfettamente con i primi piatti piemontesi: dai raviolini del Plin, agli agnolotti al sugo di arrosto; i palati più sfrontati potrebbero anche apprezzare l’ardore di affiancarlo al nostro baccalà al verde.  (Ristorante La Civetta sul Comò)

Un accenno agli ultimi 2 ettari vitati a Barbera presenti in Tenuta Montemagno.

Questi sono destinati al Violae, la nostra etichetta che unisce la Barbera, tipica del Monferrato con il Syrah, uva internazionale, per un blend che la rende una bottiglia dallo stile moderno, molto apprezzata nei wine bar, nei ristoranti, nelle enoteche e nei wine shop. L’affinamento è di 6 mesi in barrique esauste dopo 3 passaggi per Mysterium, da cui estrae e conserva le note di terra, spezie e minerali della nostra Barbera Superiore.

Violae, si caratterizza per un colore rosso intenso con riflessi cardinalizi e note di frutti rossi, amarena, noce moscata molto marcate, leggera forza acida, ma non invasiva.

Gli abbinamenti ideali per degustare la meglio il nostro blend di Barbera e Syrah? Antipasti, aperitivi e risotti golosi…per predisporre il palato alle nostre etichette ancora più impegnative e complesse.

Vigne cantina TMM

L’identità di territorio e il riconoscimento internazionale

La filosofia di Tenuta Montemagno è da sempre la valorizzazione dei vitigni autoctoni del Monferrato. Una filosofia che, nel contempo, vuole dire valorizzazione del territorio stesso, della nostra identità ed eredità.

In questo angolo del Monferrato, patrimonio UNESCO per gli “infernot”, il Ruchè è l’autoctono per antonomasia, accompagnato da Grignolino, Malvasia, Timorasso e Barbera d’Asti. Su queste varietà ampelografiche Tenuta Montemagno ha fondato la propria filosofia produttiva che, unita a tecniche di vinificazione altamente tecnologiche, ha fatto dei propri vini un esempio di qualità e innovazione.

In un mondo enologico variegato e ricco, dove i vini da vitigni autoctoni si accompagnano a quelli internazionali, dove l’offerta è sempre più ampia, la comunicazione sempre più attenta e il consumatore sempre più preparato, allora le recensioni sulle guide – Mysterium Barbera d’Asti Superiore docg 2016 in finale per i 3 bicchieri sul Gambero Rosso, i punteggi sui wine magazine – TM24 brut 92 points su Wine Enthusiast, e le medaglie ottenute ai concorsi internazionali – medaglia d’oro a The Global Sparkling Masters per TM36 brut, l’oro di Mundus Vini per Soranus Barolo D.O.C.G. e per Solis Vis – Timorasso, l’argento a IWSC per Mysterium Barbera d’Asti Superiore D.O.C.G. 2016, diventano un vero valore aggiunto.

Il riconoscimento ha importanza per il produttore e per il consumatore: sono la conferma di un percorso produttivo e di scoperta. Gli ultimi premi che vi abbiamo raccontato sui nostri canali social e il riscontro avuto in termini di vendita e di degustazioni, hanno evidenziato che sul mercato italiano il consumatore è curioso: è pronto ad esplorare gli autoctoni ed a lasciarsi stupire. Sono i cosiddetti “millennians” a fare da apri pista. Sui mercati internazionali la medaglia e il punteggio alto sono la conferma di un’attenzione sempre crescente all’autoctono e allo stile innovativo, alla scoperta dei nostri vini e della nostra realtà produttiva.

La produzione Tenuta Montemagno ci racconta che il vino sposa la nobiltà della terra con le cronache del cielo, le radici profonde dei vitigni con i grappoli pazzi di sole, la mano attenta dell’enologo con l’intuizione del produttore.

I nostri vini accompagnano gli appassionati attraverso un percorso di conoscenza che va dall’autoctono, all’innovativo, al tradizionale per ricondurre sempre al cuore di Tenuta Montemagno.

Montemagno panorama vigneti

Gli autoctoni di Tenuta Montemagno: Ruber, il grignolino

Il Grignolino è un vitigno autoctono, a bacca nera, tipico delle zone di Asti e del Monferrato Casalese. Probabilmente è il vitigno “più monferrino” del Monferrato e, in Piemonte, è sinonimo di “un bel calice di vino rosso”.

E’ un vino noto sin dal Medioevo con il nome di Barbesino, o barbexinus, tanto da essere citato già negli archivi capitolari di Casale Monferrato dal 1249.

Tuttavia, l’etimologia del nome attuale potrebbe derivare da gragnola o grignole, espressione dialettale astigiana che ne indica i semi, numerosissimi in questa uva, caratteristica rimasta immutata nel corso dei secoli. Un’altra teoria, molto più suggestiva, farebbe derivare il nome “Grignolino” dal verbo grigné, digrignare: ad indicare un vino talmente acido da far digrignare i denti. Caratteristica questa, sconfessata dalle numerose etichette che hanno reso il Grignolino, uno dei più apprezzati ed eclettici rossi monferrini.

La sua patria d’elezione, nonché i terreni ove è stato avvistato la prima volta, è la fascia collinare compresa tra Casale Monferrato e Asti, proprio in corrispondenza delle dolci colline dove si trovano le vigne di Tenuta Montemagno.

È risaputo che il Grignolino è un vino di nicchia, dalla solida tradizione, ma dalla produzione impegnativa. A riprova di quanta maestria richieda la messa a dimora e l’allevamento delle sue vigne, il territorio del Monferrato è rimasto l’unico in cui viene coltivata questa varietà, sia per le caratteristiche morfologiche del terreno, sia per quelle pedoclimatiche. In passato, l’uva del Grignolino veniva coltivata anche in Lombardia e Veneto; con l’affinamento dei metodi produttivi e la ricerca della massima qualità, il “vino dal diminutivo” (così spesso viene chiamato) ha scelto un territorio aspro, assolato, ma capace di fare tesoro della brezza marina proveniente da Sud, per mantenere intatta tutta la delicatezza degli aromi.

Per lo staff di agronomi ed enologi di Tenuta Montemagno, ogni sfida è motivo di impegno e dedizione. In questo caso la scommessa è chiara: fare di un “vino dal diminutivo”, un grande vino. Con la consueta esperienza e passione viene prodotto Ruber, un Grignolino d’Asti D.O.C. con uve di Grignolino 100%.
Vino dal colore rosso rubino (da qui il nome di battesimo), gentile e intrigante, elegante e dalla spiccata personalità, pronto a regalare al palato una variopinta trama tannica, un gusto secco e asciutto di fenomenale persistenza gustativa.
A discapito del suo diminutivo, in un calice di Grignolino, ritroviamo un pezzo importante della storia enologica piemontese, un rosso dal carattere affabile, in grado di introdurci all’ora dell’aperitivo se servito fresco, ma anche di fare da contraltare ai più classici piatti della tradizione monferrina come i formaggi piemontesi poco stagionati, la Muletta (salame tipico di questa zona) o gli agnolotti.

Per valorizzare al meglio l’esperienza degustativa, accompagniamolo dunque a pietanze che non ne coprano le complesse note aromatiche e il delicato equilibro al palato.

Qui puoi acquistare Ruber sul nostro SHOP ONLINE

Targa Barbera Tenuta Montemagno

TM Brut: la Barbera si fa spumante

La Barbera d’Asti è l’identità di Tenuta Montemagno, produttore nel cuore del Monferrato.

È l’uva che più ne racconta la storia attraverso le vigne di oltre 80 anni, poste a dimora su terreno argilloso-calcareo con marne leggermente ricche di limo e con esposizione ad Ovest. La vendemmia è precoce e manuale, con un’accurata selezione dei grappoli.

La barbera è un’uva versatile, affascinante e per questo sa essere protagonista. I TM Brut di Tenuta MontemagnoTM24 e TM36, sono frutto di intuizione e innovazione: spumanti Metodo Classico di barbera vinificata in purezza, che affina sui lieviti per un periodo di 24 mesi – TM24 e 36 mesi – TM36. Il risultato ottenuto è sorprendente.

TM24 si presenta con un perlage elegante e un bouquet intenso delicato e ampio, note di lievito, delicati profumi di crosta di pane, sentori di fiori appena raccolti e frutti di bosco. Al palato è fresco, vivo e sapido, con un’ottima nervatura acida; la mineralità è bene espressa, accompagnata da un leggero retrogusto di prugna selvatica e ribes. Le peculiarità varietali della barbera sono sempre ben presenti, quasi a tesserne l’ordito.

Un brut che ha ottenuto 92 punti da Wine Enthusiast, una delle più illustri riviste internazionali di vino.

Se TM24 è inaspettato per la sua struttura, colore e piacevolezza, TM brut 36 è sorprendentemente unico, tanto da essere premiato con la medaglia d’oro – categoria Sparkling Rosé, al concorso internazionale The Global Sparkling Masters 2020.

Il bouquet si apre con note di crosta di pane, biscotto e con un’ampiezza di profumi che ricordano i frutti di bosco e le bacche rosse; note floreali che richiamano la rosa e fiori appena raccolti. Sul palato la struttura è elegante e si intreccia ai tratti minerali e a un leggero retrogusto di ribes. Le caratteristiche varietali della Barbera, anche in questa versione, ne sono la trama su cui si intrecciano i profumi e gli aromi. TM24 e TM36 sono l’esempio di come la barbera sia un’uva preziosa e versatile, che sa raccontare la sua storia anche attraverso i Brut – Metodo Classico, in cui tradizione e innovazione si incontrano e dove la barbera da vino diventa bollicina per tornare ad essere vino.

Tenuta Montemagno vigneti timorasso sauvignon

NYMPHAE Monferrato Bianco DOC, tra tradizione ed innovazione

Se venite a visitare Tenuta Montemagno, la prima cosa che noterete è la cornice perfetta di filari geometricamente allineati intorno alla Tenuta – l’edificio del XVI secolo e alla cantina. Le vigne di Sauvignon e Timorasso, rispettivamente sul lato sinistro e destro del viale che si percorre per arrivare in Tenuta, regalano uno spettacolo incredibile.

Immaginate di fermarvi esattamente in questo punto.

Provate a focalizzare mentalmente le caratteristiche sensoriali del Timorasso: notevole struttura, mineralità, e sapidità; poi, fate lo stesso con il Sauvignon: spiccata aromaticità, profumi e sentori floreali.

Unite queste caratteristiche e darete vita ad uno dei nostri bianchi più apprezzati: Nymphae, un blend composto da 60%  Sauvignon e 40% Timorasso.

La combinazione di queste due varietà, l’internazionale Sauvignon e l’autoctono Timorasso, da’ vita ad un blend dal corpo deciso e ben marcato, una buona mineralità e dei profumi delicati e morbidi. Un’idea innovativa del fondatore di Tenuta Montemagno Tiziano Barea, supportata e avvalorata dalla lunga esperienza dell’enologo Gianfranco Cordero.

Dal punto di vista organolettico, il Nymphae al colore si presenta giallo paglierino scarico con lievi sfumature verdoline. Il bouquet ha note di pera, foglia di pomodoro, fiori di acacia e biancospino. Al palato è al contempo morbido e deciso, di buona persistenza e struttura grazie all’affinamento sui lieviti di circa quattro mesi. L’aspetto piu’ sorprendente del Nymphae è la combinazione perfetta delle peculiarità dei due vitigni, che si intrecciano e completano. È un vino innovativo, tradizionale e internazionale.

Gli ettari vitati di proprietà di Tenuta Montemagno sono 20 e tutti esposti a sud- sud ovest, versanti ottimali per terroir e esposizione.

Più precisamente, troviamo il Timorasso sulla fascia frontale ai piedi della struttura principale con un’esposizione rivolta quasi totalmente a sud e con un terreno prevalentemente argilloso-calcareo dotato di leggera ritenzione idrica data dall’argilla. Il Sauvignon invece, cresce su un terreno argilloso-calcareo e l’esposizione è totalmente rivolta verso ovest.

L’impronta qualitativa dei vini di Tenuta Montemagno, vinificazione con sistemi altamente tecnologici, bassissimo contenuto di solfiti e totale assenza di ossigeno in bottiglia, è chiara: i profumi, la persistenza, la piacevolezza e la mineralità del Nymphae, sono definiti e ampi.

Come tutti i vini di Tenuta Montemagno, anche questo Monferrato Bianco ha un nome di origine latina: Nymphae, ispirandosi alle divinità che dominavano i boschi e le acque nella mitologia greca.

Nymphae è inaspettato, unico e versatile. Ottimo aperitivo, si accompagna splendidamente anche ad antipasti, carne cruda, primi leggeri e risotti, piatti di pesce e carni bianche, grazie alle  caratteristiche sensoriali proprie dei due vitigni.

Lo si abbina volentieri alla Battuta di Fassona piemontese lavorata a coltello: piatto preparato dall’Executive Chef Giampiero Vento nel ristorante della Tenuta, La Civetta sul Comò.

Se vuoi degustare il nostro Nymphae Monferrato Bianco DOC lo puoi trovare sul nostro shop online.

Sauvignon Musae Tenuta Montemagno

Musae, il Sauvignon di Tenuta Montemagno

Tenuta Montemagno, è un antico casale incastonato nel cuore del Monferrato e già presente in documenti datati 1563, che si stende su 100 ettari, a cavallo di due provincie – Asti e Alessandria,  lungo il 45mo parallelo, zona da sempre vocata alla coltivazione della vite.

La composizione del terreno qui è diversificata, particolare e ricca. Non è solo marna astiana, calcareo argillosa, ma ha anche vene di gesso. Siamo in terre emerse dal mare. Quando si scassa il terreno per impiantare nuovi vigneti, capita di trovare conchiglie fossili, a testimonianza di un antico passato nelle profondità marine, che danno mineralità e sapidità.

Storicamente, delle uve Sauvignon se ne trova traccia già all’epoca degli antichi romani. Questi, a differenza dei Greci, dimostrarono che l’uva poteva essere coltivata e maturare anche nelle zone settentrionali dell’Europa e diffusero i vitigni in Provenza, nelle aree del nord della Gallia (Bordeaux, Borgogna, Alsazia e Champagne), sul Reno e sulla Mosella. Oggi il Sauvignon è uno dei più noti e diffusi vitigni a livello internazionale ed è coltivato ampiamente anche sul territorio Italiano.

Nei vigneti di Tenuta Montemagno, con esposizione sud ovest, il Sauvignon trae caratteristiche esclusive grazie a questo specifico terroir, quasi da definirsi “monferrino”.

Tenuta Montemagno interpreta questo vitigno nel bianco Musae, Monferrato Bianco DOC. Frutto di uve Sauvignon Blanc e Sauvignon Gris (mutazione del Sauvignon Blanc caratterizzato dalla bacca rosata), vinificate in purezza, Musae si differenzia per la sua delicata aromaticità e una spiccata mineralità.

Le peculiarità delle due varietà ampelografiche Sauvignon Blanc e Sauvignon Gris che lo compongono, permettono di ottenere profumi intensi, con delicate note olfattive di fiori bianchi, acacia e biancospino, con note di agrumi, pera, pompelmo e frutto della passione.

In bocca, il vino appare complesso con persistenze aromatiche uniche nel loro genere.

Si tratta di un vino morbido e deciso al palato, grazie all’affinamento sui lieviti. Elegante, dalla piacevole freschezza, si distingue per la sorprendente persistenza gustativa. Servito a una temperatura di 10-12°C, Musae, con l’avvicinarsi dell’estate è il vino perfetto per accompagnare gli aperitivi e i piatti della bella stagione.Alla bocca il vino appare complesso con persistenze aromatiche uniche nel loro genere!

Sul nostro shop online, è possibile approfondire le caratteristiche del nostro Sauvignon (Musae) e farlo arrivare direttamente sulla tua tavola.

Provalo con la battuta di fassona o con il vitello tonnato della tradizione Piemontese, posta le tue foto o i tuoi video e tagga #tenutamontemagno.

Se invece preferisci lasciare l’arte della cucina ad altri, ma apprezzi il buon vino, ti invitiamo ad acquistare il nostro Sauvignon e a “taggarci” nel momento della degustazione, svelandoci i tuoi abbinamenti preferiti.

Il processo di affinamento dei vini bianchi in Tenuta Montemagno­

I vini bianchi prodotti da Tenuta Montemagno, ottenuti da vitigni Timorasso e Sauvignon, seguono una crio-macerazione per alcune ore e una spremitura con pressa soft in ambiente completamente anaerobico, cioè con aria privata dall’ossigeno. L’obiettivo di tutti i processi di lavorazione in cantina (dalla pressatura alla macerazione fino all’imbottigliamento) è di evitare l’ossidazione e di ottenere un prodotto dai profumi persistenti, grande longevità e bassissimi contenuti di solfiti.