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Il menù estivo di Tenuta Montemagno

L’eccellenza culinaria ispira il sorriso

L’ironia è una dote, in cucina è un dono.


Prendersi sul serio, sempre quando si lavora, mai quando si crea!

Executive Chef Giampiero Vento

Scherzare con la tradizione per creare piatti che siano unici non solo nelle complesse preparazioni, ma anche memorabili nella loro descrizione. Perché, prendersi sul serio è indispensabile al lavoro, ma proporre delle realizzazioni che siano divertenti nella mise en place e nella descrizione è una dote che hanno solo pochi Chef. E il nostro Giampiero Vento è dotato, oltre che di grande talento, anche di sopraffina ironia.

Un’ironia che è il filo conduttore del menù che caratterizza la stagione estiva de La Civetta su Comò. Rigore e ricerca si fondono con un sano desiderio di spensieratezza e leggerezza tipico della bella stagione.


Già il nome del primo antipasto predispone all’assaggio, con un pizzico di curiosità e di sorpresa.

“Volevo essere una bistecca”

Oltre ad essere una chiara citazione di una delle canzoni di maggior successo di questa stagione canora, è un invito alla scoperta…”volevo essere…” ma in realtà cosa sono, oltre a interpretare il ruolo di antipasto?? La spiegazione dello Chef è all’apparenza un ossimoro: un piatto dedicato a un grande ingrediente vegetale dell’estate, nel segno dell’amore per la carne.vegetale dell’estate, nel segno dell’amore per la carne.

Protagonista è il cuore di bue, IL pomodoro estivo. Grigliato al barbecue e affumicato al legno di ciliegio. Al taglio si presenta rosa, come se fosse un filetto al sangue, ma dal cuore vegetariano.

La componente dolce del cuore di bue viene compensata da una maionese realizzata con l’aceto di mela verde che dona all’ingrediente principale un pizzico di acidità che, unito all’elemento più amabile si trasforma in freschezza.

Il pomodoro affumicato e grigliato è accompagnato dal Seirass, la tipica ricotta piemontese realizzata con latte vaccino e di pecora. Un piatto fresco, a Km0 perché i cuore di bue nascono sulle colline vicine alla nostra Tenuta, una portata che incuriosisce e si svela al primo taglio.

L’abbinamento ideale per un piatto così fresco e succulento allo stesso tempo vede in Nymphae l’etichetta più indicata. Un bianco del Monferrato, le cui uve sono coltivate sul versante Ovest per il Sauvignon e SudOvest per il Timorasso.

Il risultato? Un blend sorprendente per le sue caratteristiche di spiccata fragranza aromatica, ottima sapidità e notevole mineralità.

Il Carpione

Un secondo antipasto grande protagonista del nostro menù estivo è “Il Carpione”. Un tuffo nel mare con la preparazione del tonno Alalunga, un pesce azzurro dalle caratteristiche nutrizionali connotate dall’elevato valore di Omega-3, ricco di vitamina A, B12, Fosforo e Selenio.


A La Civetta sul Comò, in cucina, regnano la sperimentazione di materie prime nobili, ma poco conosciute, il gusto e la salute.

Il Carpione secondo Tenuta Montemagno

Il carpione è realizzato in modo tradizionale con aceto, zucchero, sale e aromi dell’orto di Montemagno; il tonno viene impiattato a forma di rosa e servito con una crema al limone nero che dona la componente sapida e un accenno di tostatura.

Un limone indonesiano, bollito ed essiccato al sole per eliminare la parte acida ed enfatizzare la tostatura e la componente agrumata.  In sala il piatto viene completato con una salsa all’estratto di carote e zenzero.

Un piatto fresco, ma con spiccate note di piccantezza per introdurre le portate principali del menù.

Sapori forti e nobili richiamano il nostro Solis Vis, Timorasso in purezza, un’etichetta capace di ben compensare la componente piccante, la leggera tostatura ed enfatizzare la delicatezza del tonno Alalunga con la sapidità e mineralità tipiche del vitigno.

L’agnello del latte

Ed ecco una delle portate principali che caratterizzano la stagione più lunga dell’anno: “L’agnello da latte”.

Un controfiletto di agnello cucinato con una cottura dolce, a bassa temperatura, per farlo rimanere rosa all’interno. Con le ossa dell’agnello viene realizzato il classico fondo di cottura bruno, a cui aggiungiamo succo di arancia per ottenere una salsa molto ristretta che ricorda la tipica salsadolceforte” toscana.

La particolarità del piatto è l’equilibrio tra l’eleganza dell’agnello, la forza della salsa “dolceforte” e l’accompagnamento con un cuore di lattuga condito sia all’interno che all’esterno con il ghiaccio, per generare uno “choc termico” e far apprezzare le complesse componenti del piatto.

L’abbinamento è con il Ruché di Castagnole Monferrato Invictus.

Grazie al leggero appassimento in vigna, il nostro Ruchè è in grado di risvegliare anche le papille gustative assopite dalla lattuga ghiaccciata!

Lamponi e Campari

Anche per il dessert ritroviamo quel pizzico di ironia che fa nascere un soddisfatto sorriso al termine del percorso di degustazione.

Si tratta di una bavarese realizzata con uno stampo a forma di lampone, dalla consistenza di un cremoso, accompagnata da un crumble di fava tonca, servito con un sorbetto al Campari.

A chiusura del menù estivo de La Civetta sul Comò e del percorso di degustazione attraverso le nostre etichette, proponiamo il liquore a base di Ruchè di Castagnole Monferrato

Un colore che richiama i petali di rosa in cui è affinato per 12 ore, si connota per le dolci note floreali, con un gusto morbido e delicato, l’ideale per godersi le serate a bordo piscina o nell’intimità del Secret Garden.


Prenota ora un tavolo a La Civetta sul Comò per trascorre una serata indimenticabile all’insegna del “fine dining”!


Tenuta Montemagno

Tenuta Montemagno Relais & Wines: benessere, natura e sostenibilità nel cuore del Monferrato

Nel cuore delle colline del Monferrato, patrimonio UNESCO, Tenuta Montemagno Relais & Wines rappresenta una destinazione d’eccellenza per chi desidera vivere un’esperienza di benessere autentica, immersa nella natura e nella storia piemontese. L’antico casale del XVI secolo, sapientemente restaurato, accoglie gli ospiti in ambienti raffinati e suggestivi, dove ogni dettaglio è pensato per favorire il relax e la rigenerazione attraverso la bellezza e l’esaltazione dei sapori. Che si ricerchi la tranquillità a bordo piscina, un’eesperienza culinaria o la cura di sé, in Tenuta Montemagno abbiamo studiato percorsi adatti a qualsiasi esigenza.

Adhara SPA

Suite SPA Adhara: un viaggio sensoriale

Il centro benessere della Tenuta ruota attorno alla Suite Spa Adhara, uno spazio intimo e riservato dotato di sauna, due docce emozionali e area relax. Qui è possibile prenotare trattamenti viso e corpo eseguiti con cosmetici naturali a base di vino prodotto dalla stessa tenuta, per un’esperienza che unisce i benefici della vinoterapia alle proprietà rilassanti dei rituali spa.

L’offerta wellness comprende sauna finlandese, docce emozionali, massaggi personalizzati (viso, corpo, schiena, mani, collo, testa, di coppia), trattamenti estetici e scrub corpo, pacchetti spa/benessere su misura, sala relax per momenti di quiete assoluta.

La Spa Suite Adhara di Tenuta Montemagno Relais & Wines è uno spazio esclusivo e riservato, pensato per offrire un’esperienza di benessere completa e personalizzata.

Tra i trattamenti esclusivi proposti nella Spa Suite si trovano:

  • Massaggi di coppia e massaggi personalizzati (mani, schiena, testa), prenotabili anche in modalità esclusiva per vivere un momento di benessere privato.
  • Trattamenti viso e corpo eseguiti con i cosmetici naturali della linea Vigneul, prodotti direttamente dalla tenuta e ricchi delle proprietà nutritive dell’uva, per un’esperienza di vinoterapia unica.
  • Trattamenti specifici come:
  • Hydramemory: trattamento viso per un’idratazione profonda e completa.
  • Sublime Skin: trattamento anti-age ad effetto lifting.
  • Eye Patch: trattamento dedicato al contorno occhi.

Vigneul

Nella Spa Suite di Tenuta Montemagno vengono utilizzati i prodotti naturali della linea Vigneul, realizzati con ingredienti provenienti direttamente dalle colline del Monferrato e dalla stessa tenuta.

I principali prodotti utilizzati includono:

  • Crema Giorno Idratante ed Illuminante, adatta a tutti i tipi di pelle
  • Crema Notte Nutriente e Rigenerante, con effetto rimpolpante
  • Siero Anti-age ricco di vitamine A, C ed E
  • Maschere viso usa e getta con estratto di cacao e acqua attiva di uva rossa

Questi cosmetici sfruttano le proprietà antiossidanti e nutrienti di bucce, semi e gambi dell’uva, riciclando materiali che normalmente verrebbero scartati durante la vinificazione. Il risultato sono prodotti anti-invecchiamento, idratanti e illuminanti, che rappresentano un vero e proprio elisir di bellezza naturale.


Sport, natura e gastronomia per un benessere a 360°

Il relax, in una terra ricca e da scoprire come il Monferrato, è anche sinonimo di attività all’aria aperta. In Tenuta Montemagno proponiamo anche attività sportive e rigeneranti come escursioni in bicicletta, tour a piedi tra i vigneti, noleggio di e-bike ed esclusivi voli in elicottero sul Monferrato con viste esclusive su castelli, vigneti e antichi borghi. 

elicottero

L’esperienza wellness si completa con la cucina d’autore del ristorante “La Civetta sul Comò, dove i sapori autentici del Piemonte vengono esaltati da ingredienti a chilometro zero e da abbinamenti enogastronomici unici, frutto dell’istrionico Executive Chef Giampiero Vento, capace di fondere le sue origini siciliane con la tradizione monferrina.

Ristorante

Un rifugio per corpo e mente

L’atmosfera esclusiva, la cura per l’ospite e la connessione con la natura fanno di Tenuta Montemagno Relais & Wines un vero “buen ritiro” per chi cerca benessere, armonia e ispirazione. Che si ricerchi una fuga romantica, un soggiorno rigenerante o un evento speciale, la tenuta offre un’esperienza indimenticabile, dove il lusso si fonde con la tradizione e il paesaggio del Monferrato.

Prenota un soggiorno nel cuore del Monferrato e approfitta dei percorsi degustazione de La Civetta sul Comò per un’esperienza davvero completa all’insegna del benessere e del gusto.


Vigne

Potature, legami e geometrie di primavera

La stagione dei fiori coincide con il risveglio delle vigne e la ripartenza dei lavori sulle nostre colline.

A partire dalla fine del mese di marzo si respira un gran fermento in vigna e si osserva un brulicare di persone tra i filari. La primavera porta con sé anche il risveglio delle viti che, quest’anno, non hanno potuto godere del caldo riposo generato dalla neve al suolo. La grande assente di questo inverno, la coltre bianca, è un alleato prezioso per mantenere il tempore alle radici delle viti più giovani, ed è un ancor più prezioso serbatoio per una lenta e costante irrigazione naturale grazie al suo scioglimento. Fortunatamente, il mese di aprile alterna momenti di grande piovosità, con giornate di sole e con medie climatiche nella norma…un equilibrio apparente è stato ricostituito dalla stessa madre natura.

In vigna è il momento di potare, rimpiazzare le viti ormai giunte al termine del loro ciclo produttivo e fare manutenzione ordinaria: tagliare, legare i cordoni e, soprattutto, provvedere al ripristino delle geometrie all’interno dei filari. In Tenuta Montemagno la qualità è sinonimo anche di ordine e bellezza. Filari ordinati consentono una cura e una manutenzione migliore, e restituiscono bellezza a un territorio unico e incantevole.

In attesa della ripresa vegetativa, riconoscibile con lo spuntare dei primi rigonfiamenti e dei primi germogli, abbiamo provveduto a mettere a dimora i nuovi impianti di uve Timorasso. E’ il nostro grande bianco sempre più apprezzato e mai sufficiente a soddisfare la crescente domanda o alla conservazione (di alcune bottiglie) per diventare il “Timorasso da invecchiamento”. Per un bianco dal carattere di un grande rosso, è davvero un peccato! 

Uva

Per monitorare l’andamento della vigna e le possibili evoluzioni, di comune accordo con l’agronomo, abbiamo come punto di riferimento l’antica, ma efficace regola dei tre 10: 10° di temperatura media, 10 mm di pioggia e 10 cm di lunghezza di crescita dei germogli. Soddisfatte queste variabili, è possibile ipotizzare un andamento climatico e di crescita delle viti “ideale”. In mancanza di uno o più di questi requisiti…scatta l’allarme e le vigne vengono osservate con attenzione per prevenire il fenomeno della peronospora o di altre malattie, programmando i trattamenti indispensabili per preservare la salute delle piante e dell’uva, sempre e comunque con l’obiettivo di rispettare il nostro ferreo disciplinare dettato dal metodo TM: ottenere vini eccellenti che abbiano valori migliori dei prodotti certificati come biologici. 

Il vino deve sempre essere un piacere per i nostri consumatori e deve donare felicità nel totale rispetto della salute.

La bella stagione del 2025 è iniziata con temperature medie più alte rispetto al periodo e precipitazioni a tratti copiose ma senza fenomeni preoccupanti. Tuttavia, queste due variabili fanno sì che in vigna ci sia particolare attenzione a situazioni che possano favorire la formazione e il ristagno di umidità. Tutto questo per ovviare la formazione di malattie delle piante che potrebbero influire sulla qualità delle uve. Insomma, in Tenuta Montemagno l’attenzione a ogni particolare delle vigne e dei suoi frutti è sempre massima!

Vigne

Un progetto che abbiamo a cuore è la realizzazione di un impianto di irrigazione che tragga l’acqua da una sorgente sotterranea situata all’ingresso della Tenuta e che possa garantire il necessario apporto idrico nei casi di conclamata emergenza. Si tratterebbe di costruire delle vasche di raccolta sulla sommità della collina, all’ombra del grande castagno che domina i 100 ettari di terreni che circondano il nostro Relais e, attraverso un complesso dedalo di piccole condotte interrate, giunga a nutrire le vigne. Un progetto che ci vedrà impegnati per lungo tempo, da conciliare con le attività quotidiane e la presenza di una popolazione consistente di vigneti sulle colline oggetto dell’intervento.

Imbottigliamento

Mentre in vigna si pota e si lega, in cantina si procede con l’imbottigliamento del Solis Vis, di Musae, Nymphae e Invictus 2023…lasciando riposare in botte e in barrique la nostra Barbera d’Asti Superiore Mysterium. La regina di Montemagno necessita ancora di affinamento per restituire tutti i sentori che le hanno reso i Tre Bicchieri del Gambero Rosso con l’annata 2019.

La gestione di una cantina e dei vigneti ha certamente un “che di bucolico”, ma richiede costanti investimenti, tanti sacrifici, competenze sempre più professionali e verticali, con una strategia mixata alla capacità di improvvisare sulla base delle intenzioni e dei capricci di madre natura.

Vi aspettiamo sullo shop on line per apprezzare i risultati del nostro lavoro.

Alla prossima puntata!

stand TMM Vinitaly

Il nostro Monferrato a Vinitaly

Dal 6 al 9 aprile – Pad 10 Stand A2 – Verona

Raggiungere Verona nella settimana del Vinitaly è una sfida da Ironman…a meno che non si opti per l’efficiente trasporto ferroviario e la permanenza non sia stata prenotata con il dovuto anticipo.

MA…

…Vinitaly merita una visita da parte degli addetti ai lavori e di tutti i wine lovers. Un’occasione unica per incontrare le etichette più note del nostro panorama vitivinicolo ma anche, e soprattutto, per scoprire i produttori meno noti, veri custodi e rappresentanti delle mille sfumature dell’italico vino.

Tenuta Montemagno, realtà affermata nel panorama vinicolo piemontese, è da annoverare tra le preziose cantine che hanno rivalutato questo lembo di Piemonte: il Monferrato. Già incluso tra i luoghi patrimoni dell’Unesco, il territorio monferrino è caratterizzato da una geomorfologia estremamente particolare, unica. Tanto singolare da offrire una varietà importante di vitigni autoctoni.

Vini TMM FARM

Basti pensare al Ruché di Castagnole Monferrato, alla Malvasia di Casorzo, al Grignolino e alla Barbera d’Asti… vere e proprie eccellenze di colline vocate alla viticoltura, ma connotate da un paesaggio nei quali gli allevamenti agricoli sono ancora ben presenti e fondamentali per l’economia di questo territorio.

Agricoltura e vite, ma anche ospitalità. Il Monferrato offre davvero mille sfumature per essere selezionato per un soggiorno e come punto di riferimento per scoprire i mille itinerari del basso Piemonte, fino a sconfinare nella vicina Liguria. La brezza che giunge del mare è infatti un elemento che caratterizza e condiziona il clima delle nostre colline e garantisce quel costante ricambio di aria che tanto giova alle viti e ci consente di realizzare etichette uniche come il Ruchè Invictus, raccolto dopo un appassimento in vigna.

Il nostro stand a Vinitaly (Pad 10 – stand A2) è la riproduzione della cantina che troverete a Montemagno, con le volte lignee e un ampio spazio per l’ospitalità.

Mysterium 2019 tre bicchieri Gambero Rosso

Come sempre saranno disponibili tutte le etichette che caratterizzano la nostra produzione, a partire dalla Barbera d’Asti nelle sue forme caratterizzate da grande bevibilità (Austerum e Violae), così come nella sua personalità più aristocratica (Mysterium 2019 – 3 Bicchieri Gambero Rosso) o nella variante vinificata secondo il metodo Classico TM BRUT 24/36/40 mesi.

Ma se la visita è incentrata alla scoperta dei bianchi, allora mettetevi comodi: dai grandi vitigni internazionali come il Sauvignon (Blanc e Gris) presente in Musae e Nymphae, sino a un “bianco che pare un rosso” per la struttura e la permanenza. Uve Timorasso in purezza per Solis Vis a segnare la cifra stilistica dei bianchi made in Montemagno.

Se invece siete alla ricerca di vitigni autoctoni non potete mancare la degustazione del Ruché di Castagnole Monferrato in versione “classica”, con Nobilis, o nella variante con appassimento in vigna, Invictus. Sempre tra gli autoctoni troverete la Malvasia di Casorzo nella variante ferma, passita e spumantizzata.

Entrando nel nostro stand sarà come percorrere il Monferrato in lungo e in largo. 

Per chiudere, degustate la nostra selezione di grappe prodotte con le vinacce delle nostre Barbera, Malvasia e Ruché: Auratum XLV; Argentum XLV; Rosatum XLV e terminate con Tabacum XLV e l’eccezionale quanto sorprendente Tabacum Riserva. Il nome, in questo caso, svela la sorpresa…

Vi aspettiamo al nostro stand!

(Pad 10 – stand A2)


Ruber TMM

Ruber, un grande Grignolino


Dici “Grignolino” e pensi a un vino beverino…tutta colpa di quel suffisso “.. ino ..”  

In questo caso l’etimologia del nome non rispecchia affatto il carattere di uno tra i più antichi vini autoctoni del Monferrato. Un’uva presente sulle dolci colline che si snodano tra il casalese e Asti, una zona ampia caratterizzata da differenti tipologie di suolo e zone climatiche che mutano facilmente da un “bricco” all’altro. Certamente gli aspetti pedoclimatici influenzano il carattere di questa uva, così come influisce lo stile che ogni cantina imprime in fase di vinificazione. 

Ma un punto fermo c’è: il Grignolino è un grande vino.

Tannino molto presente ma delicato, un bouquet aromatico ampio che regala note speziate e di rosa appassita, fragolina di bosco, lamponi e bacche selvatiche: un profumo che, alla lunga, ricorda il sottobosco e i suoi preziosi frutti. 

Chiudendo gli occhi, l’eleganza e la finezza di questo rosso, oltre alle tonalità cromatiche, potrebbero portare alla memoria la degustazione di un Pinot Nero…ma qui siamo nel cuore del Monferrato e il carattere aspro delle nostre terre arriva, secco come questo amabile rosso.

Un calice eclettico, degno compagno dei piatti piemontesi da sgrassare, così come, servito più fresco, delle belle e succulente grigliate di primavera inoltrata. Un calice tira l’altro, a dispetto di un volume alcoolico di tutto rispetto per un vino “..ino..”… 13,5° / 14°  e non sentirli, grazie alla finezza, all’equilibrio e alla maestria dei nostri enolgici che svolgono un lavoro egregio in cantina.

Ruber è un Grignolino d’Asti che ha nella finezza la sua cifra stilistica.

E’ un rosso, importante, difficile da coltivare per riuscire ad estrarre tannini delicati da una varietà che, storicamente, era considerata come “l’uva del contadino”. Nacque come un vino da tavola, quotidiano, da consumare dopo il duro lavoro nei campi e come accompagnamento alla cena serale.

Ruber

Un po’ rude, un po’ aspro, come un cavallo di razza da domare. Le nostre vigne, dell’età media di oltre 30 anni, ci aiutano in questa opera di ammansire un purosangue, mentre il terreno argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino con forte ritenzione idrica contribuisce a forgiare i suoi tannini.


Tenuta Montemagno

L’esposizione dei vigneti allevati a guyot verso sud, sud-ovest consente alle vigne di godere dell’illuminazione solare fino al tramonto, favorendo l’escursione termica tanto preziosa per mantenere in salute i grappoli. 

Ma il carattere del nostro Ruber viene modellato in cantina attraverso la  vinificazione, il successivo affinamento con fermentazione a temperatura controllata di 22° e una breve macerazione per un’estrazione leggera di tannini astringenti.



Oggi, il Grignolino d’Asti è il vino che più di ogni altro esprime l’identità del Monferrato in quanto a finezza, complessità aromatica e possibilità di accostamento alla cucina locale e internazionale. 

Un’etichetta all’apparenza semplice, che riserva gradite sorprese al variare della temperatura di servizio e dell’annata. Come i grandi rossi di questi territori evolve in modo sorprendente, regalando emozioni diverse e complessità inaspettate.

Il nostro consiglio è di portare in cantina delle verticali, lasciarle riposare e degustarle alla scoperta di vini sempre nuovi, tutti con un unico timbro: l’eleganza. 

Acquista ora le tue annate preferite direttamente sul nostro shop on line.

 

brasato al Mysterium

Natale con Tenuta Montemagno

Scopri il piatto dell’Executive Chef Giampiero Vento per la tua tavola di Natale


Il mese di dicembre apre il lungo momento dell’anno dedicato alle feste, alla ricerca di doni sempre originali, pensati e immaginati su misura per i fortunati destinatari, alle ispirazioni per preparare pranzi o cenoni degni di grandi Chef, ma gestibili con i fuochi delle nostre cucine.

Natale, e ancora di più la notte di San Silvestro, sono anche sinonimo di spensieratezza e di desiderio di festeggiamenti in compagnia per vivere momenti indimenticabili.

Anche a Tenuta Montemagno vogliamo regalare a tutti i nostri collaboratori che non si sono risparmiati nel corso dell’anno, un momento di totale relax da trascorrere con gli affetti più cari e approfittarne per godere del meritato riposo in vacanza…per questo il Relais chiuderà lo storico cancello d’ingresso a partire dal 23 dicembre sino al 28 febbraio. Due mesi in cui la Tenuta sarà chiusa al pubblico per riaprire il 1° marzo con tante novità. Ma, ricordatevi, la nostra cantina on line è sempre aperta per i vostri regali o rimpinguare le vostre riserve di vino dopo le festività.

Per farvi arrivare preparati al Natale abbiamo chiesto a Giampiero Vento, Executive Chef de La Civetta sul Comò, un’idea, una ricetta, per un pranzo all’insegna della tradizione monferrina e piemontese, nonostante la sua innegabile vocazione alla cucina contemporanea, ricca di contaminazioni provenienti dalle diverse terre che l’hanno visto tra i fornelli.

Il piatto che ci ha proposto è apparentemente molto semplice da preparare, alla portata di chiunque voglia conquistare i propri ospiti con sapori forti, materie prime eccellenti e un accompagnamento enoico all’insegna delle grandi etichette. Stiamo per presentarvi il “Brasato di Mysterium”.

Procediamo con ordine e indichiamo gli ingredienti base per 15 persone:

– 3kg di “cappello del prete” ideale per le lunghe cotture.

Questo nobile taglio di carne di manzo, noto tra gli addetti ai lavori per essere il “tesoro dei macellai” è ricavato dalla spalla interna del bovino ed è caratterizzato da una leggera venatura di tessuto connettivo che la rende particolarmente gustosa e morbida, sciogliendosi durante la cottura. Il “cappello del prete” è anche conosciuto come “sora, almone o armone, sottopaletta o arrosto della vena” a seconda della zona geografica in cui ci si trova. Il bello dell’Italia a tavola e della scoperta dei suoi territori…

– 3 carote bio

– 3 gambi di sedano croccante

– 2 cipolle bianche

– 30 gr di sale grosso

– 1 mazzetto di aromi dell’orto (rosmarino, timo, alloro, salvia)

– Spezie e chiodi di garofano a piacimento

– 3 bottiglie di Barbera d’Asti Superiore…naturalmente Mysterium

Preparazione:

Lasciar marinare per una notte il cappello del prete nel vino arricchito dalle verdure e dai profumi dell’orto, quindi togliere la carne e porre a bollire la marinatura.

Sigillare la carne in padella con olio EVO e adagiarla nella marinatura dove verrà cotta per 6 ore. Il nostro brasato necessita di sporadiche ma amorevoli attenzioni, per essere girato di tanto in tanto ed essere coperto con la marinatura durante la cottura.

Al termine delle 6 ore, rimuovere la carne, setacciare il fondo di cottura e frullarlo, sino ad ottenere una salsa con cui si copriranno le fette di brasato adagiate sul piatto da portata.

Giampiero, per una volta, è stato ligio alla tradizione e ha limitato al minimo indispensabile l’incursione di ingredienti provenienti dalla sua terra…fa eccezione la passione per i profumi della macchia mediterranea e dell’orto. Vero patrimonio dell’umanità, soprattutto in cucina e, di casa, anche in Tenuta Montemagno grazie al nostro orto che si affaccia direttamente sulle colline vitate.


Mysterium 2019

Ora che il brasato è pronto per essere servito, inizia il risico dell’abbinamento con il nettare di bacco. 

L’accostamento più ovvio e naturale è per assonanza e coerenza con il vino utilizzato per la marinatura: Barbera d’Asti Superiore Mysterium, annata 2019 per celebrare la più bella festa dell’anno con l’etichetta vincitrice dei 3 Bicchieri del Gambero Rosso.

Volessimo però celebrare il Natale con bollicine a tutto pasto, rimaniamo sempre nelle medesime vigne, quelle più vecchie della Barbera, e stappiamo il nostro TM Brut, un metodo Classico che ha nel vitigno regina del Monferrato la sua espressione per celebrare le festività. Ritroviamo tutte le caratteristiche tipiche della varietà (tannicità, mineralità e complessità aromatica), ammorbidite e rese estremamente piacevoli al palato dalle fasi di spumantizzazione.

 Il brasato, piatto nobile e importante, richiama sicuramente un calice dal lungo affinamento sui lieviti: 36 o 40 mesi nella versione Jeroboam, un abbinamento inaspettato e stupefacente.

Il nostro è un metodo Classico strutturato, complesso, dai sentori di lievito e crosta di pane, frutta matura, petali di rosa, polpa di pesche e albicocche appena colte, ma anche di prugna selvatica e ribes per le etichette dal lungo affinamento.

Il colore è unico: ritroviamo tutte le sfumature del rame e del bronzo, impreziosite da bollicine fini, molto persistenti e croccanti che predispongono il palato ai tannini e alla mineralità tipici del vitigno di provenienza, la Barbera d’Asti.

Non ci resta che alzare i calici, di Mysterium o TM Brut e brindare alla tradizione del Natale!

PS. Naturalmente vi aspettiamo per la riapertura del 1° marzo 2025 per farvi degustare il nuovo menù studiato dal nostro Executive Chef!

TMM

Barbera d’Asti Superiore Mysterium 2019 3 bicchieri Gambero Rosso. Un evento nell’evento


Un terno indimenticabile, per una prima memorabile!

13 ottobre 2024, una data da segnare in rosso (Gambero) sul calendario di tutti gli appassionati.

52 il numero da segnare sulla ruota di Roma, come le nuove cantine che si sono aggiudicate per la prima volta i Tre Bicchieri, massimo riconoscimento del Gambero Rosso. 

’19, ovvero 2019, l’annata di Barbera d’Asti Superiore Mysterium premiata con i Tre Bicchieri.

L’assegnazione dei Tre Bicchieri rappresenta solo la punta di diamante di anni di impegno, dedizione, innovazione e ascolto della natura, indispensabili per raggiungere questo importante riconoscimento. Ma l’evento che celebra la presentazione della Guida ai Vini d’Italia 2025 a Roma è solo il primo di una serie di appuntamenti che toccheranno le principali città italiane in un tour del gusto, alla scoperta delle eccellenze enologiche e della ristorazione.

Il 15 ottobre, due giorni dopo l’attesa cerimonia di premiazione, si è tenuta la prima cena del Gambero Rosso che ha riunito le eccellenze enologiche e della ristorazione. Un’occasione conviviale in cui l’alta cucina ha incontrato il meglio delle etichette della nostra penisola.

poster

Un menù che ha saputo raccontare territori, storie, curiosità delle nostre regioni, con abbinamenti per affinità o per contrasto…a insindacabile giudizio dei professionisti AIS e della redazione del Gambero Rosso.


La nostra Barbera d’Asti Superiore Mysterium 2019 è stata la degna rappresentante del Piemonte, durante la cena svoltasi al Palazzo delle Esposizioni, momento preceduto da percorsi degustazione e Masterclass durante i quali ospiti e avventori, hanno potuto accompagnare sfiziose portate alle eccellenze vinicole italiane.



Abbinamenti prestigiosi che, in occasione della cerimonia di assegnazione del riconoscimento per i migliori ristoranti d’Italia, le famose “Tre forchette”, avvenuta il 21 ottobre, ha visto rinnovarsi gli abbinamenti con le cantine vincitrici dei Tre Bicchieri alla cena di gala tenutasi al St. Regis Rom.

L’eccellenza del Gambero Rosso, unita al meglio della produzione vinicola italiana, rappresenta un’occasione unica per incontrare i nostri colleghi vignaioli e per degustare la nostra Barbera d’Asti Superiore Mysterium 2019.

Saremo presenti a Milano e Torino, i prossimi appuntamenti del Gambero Rosso, alla scoperta della Guida ai Vini d’Italia 2025 e delle etichette che hanno meritato i Tre Bicchieri Gambero Rosso. Vieni a trovarci.

(fonte: https://store.gamberorosso.it/13-eventi)

 

TRE BICCHIERI 2025 – MILANO 

5 dicembre 2024

ore 18.00-21.00

Hotel Melià – Via Masaccio 19, Milano

TRE BICCHIERI 2025 – TORINO

2 dicembre 2024

ore 18.00-21.00

Museo Nazionale dell’Automobile – Corso Unità D’Italia 40, Torino

Tenuta Montemagno

Profumi d’autunno tra storia e contemporaneità

L’autunno è la stagione dei profumi di bosco e dei colori caldi, scoprili nel menù de La Civetta sul Comò.

Tra storia e contemporaneità potrebbe essere il titolo di un libro che narra l’evoluzione della cucina in Monferrato, una terra legata alla sua collocazione geografica, il Piemonte, stretta fra Langhe e Roero, ma con una forte identità paesaggistica e pedoclimatica. In Monferrato troviamo infatti un’ampia varietà di coltivazioni che dipingono il paesaggio di colori, trame e sfumature diverse in ogni periodo dell’anno. Certamente la vite è la regina dell’agricoltura anche su queste colline particolarmente vocate alla produzione del nettare di Bacco, ma troviamo distese di noccioleti, girasoli, frumento, mais…che rendono unici i colori in ogni stagione. 

La grande ricchezza di colture è da sfondo ai profumi che si possono godere passeggiando tra le colline, alla scoperta di antichi borghi e questa biodiversità ha ispirato l’Executive Chef Giampiero Vento nello stilare le ricette che caratterizzano il menù autunnale de La Civetta sul Comò, il ristorante del nostro Relais&Wine in questa bellissima stagione, che ci invita alla degustazione dei grandi vini rossi della nostra Tenuta. 

Già l’antipasto ci proietta nell’equinozio che ha avuto inizio il 22 settembre. Una data che ha segnato l’inizio dell’autunno, nome che Giampiero ha voluto assegnare alla prima portata del nostro menù.

Ne “L’Autunno” il re incontrastato è il Boletus, meglio noto come “Porcino”, fungo che trova facile dimora tra i boschi di castagno e querce che popolano le nostre colline. Caratterizzato da un cappello carnoso e da un robusto gambo, è apprezzato per il profumo intenso di fungo, di sottobosco e di nocciola tostata che pervade la cucina e che impreziosisce la portata.

Giampiero, nell’interpretare il porcino, ha saputo valorizzarne le caratteristiche organolettiche attraverso una ricetta estremamente moderna nell’esecuzione e tradizionale nell’impiego degli ingredienti. Innanzitutto, il porcino crudo viene scottato rapidamente con olio EVO, con aggiunta di sale, aromi, una noce di burro e aglio, per essere poi marinato e passato in forno.

L'Autunno

Durante la marinatura, si prepara un crumble di pomodoro per aggiungere acidità e croccantezza al piatto. Il porcino verrà poi glassato con una riduzione di fondo di arrosto vegetale e vegano, una specialità tipicamente piemontese, reinterpretata dal nostro Executive Chef in chiave più moderna e leggera.

Glassatura, crumble di pomodoro, aromi e sapori del nostro orto guarniscono il piatto ed esaltano le note organolettiche e i profumi del Porcino, che sarà accompagnato da un rosso di medio corpo, tannico, connotato da un ampio bouquet aromatico come Austerum. Una Barbera d’Asti in purezza, dalle intenzioni gentili, dall’espressione classica e franca. Caratterizzata dal colore rosso intenso, dal profumo vinoso corredato da eleganti note di  ciliegia, lampone, ribes e frutti di bosco, in bocca si presenta morbido e vellutato, con sentori di confettura e frutti rossi, e una delicata nota speziata.

spirale di tonno di coniglio

Spirale di tonno di coniglio” è una delle portate che meglio rappresenta lo spirito innovativo dell’Executive Chef Giampiero Vento e sintetizza il suo percorso professionale. Al suo arrivo in Piemonte qualche decennio fa, questa ricetta è stata una delle prime ad essere reinterpretate mixando la territorialità e le origini siciliane. 

Un primo piatto che concilia la grande tradizione subalpina della pasta fresca con 30 tuorli d’uovo, per un raviolo a spirale frutto della grande manualità dello Chef e una farcia innovativa, contemporanea, moderna nella combinazione dei suoi ingredienti.

Principe del ripieno è il tonno di coniglio cotto a bassa temperatura in forno per molte ore, frullato con mozzarella di bufala affumicata per enfatizzare la componente grassa e “più golosa”, arricchita dall’aroma di limone grattugiato per bilanciarne acidità e freschezza. Un primo piatto che viene servito in sala con una riduzione di Alta Langa (Chardonnay), con aggiunta di panna fresca e uova di trota per enfatizzare l’armonia tra sapidità, acidità e dolcezza. 

L’abbinamento ideale è con il nostro Timorasso in purezza, un bianco con la struttura e il carattere di un rosso. Solis Vis, grazie alla sua spiccata mineralità e persistenza è in grado di contrastare e bilanciare le varie componenti della “Spirale di tonno di coniglio”, sia della sua farcia estremamente avvolgente, sia dell’involucro che, soprattutto, della ricca riduzione. 

L’autunno chiama un grande secondo, Chef Vento risponde con “Selvaggina”, protagonista una selezione di piccione francese. Il petto è disossato, marinato con olio EVO, sale e scottato in padella mentre la coscia è marinata in un gastrich di aceto di vino rosso, lampone e Ruché di Castagnole Monferrato. Petto e coscia sono impiattati accompagnandoli con le carote bicolore di Polignano, fucsia, viola, arancione, cotte all’interno del succo di lampone. Il piccione viene servito con il suo fondo ristretto e quello del lampone.  Un piatto estremamente ricco e importante merita un rosso degno di tale lignaggio come il nostro Invictus, Ruchè di Castagnole Monferrato.

selvaggina

Ancora una volta, in Tenuta Montemagno, abbiamo saputo valorizzare un vitigno autoctono importante, caratteristico del territorio, con una nuova interpretazione, sempre nel rispetto del rigido disciplinare.

Invictus è un vino di grande eleganza, vellutato e persistente che nasce con una raccolta tardiva, al fine di conferire grande struttura e personalità. E’ caratterizzato da un colore rosso scuro con riflessi porpora e nero, presenta note intense di rose, viole e frutta rossa matura. Al palato è spiccatamente tannico e aromatico e si connota per la grande longevità ed eleganza.

omaggio al Monferrato

Omaggio al Monferrato” è il dessert autunnale che nasce da uno stampo creato dallo Chef con il tappo della Malvasia. Una reinterpretazione della classica pera Madernassa, coltivata in Tenuta Montemagno, cotta al Malvasia, con una forma diversa, curiosa. Servita con una salsa inglese e una mou di Malvasia con cui viene glassato il dessert. 

Pera cotta nella Malvasia, chiama Dulcem, la nostra Malvasia di Casorzo, come abbinamento per concludere in dolcezza il menù autunnale. La Malvasia di Casorzo è un rarissimo vitigno a bacca rossa, considerato uno degli autoctoni per eccellenza e tra i più rari.

E’ caratterizzato da un aroma unico nel suo genere, che sprigiona delicati sentori di rosa selvatica e pesca bianca, e fragranze di fragoline di bosco, lamponi, mirtilli. Dulcem è una versione di Malvasia di Casorzo vinificata dolce petillant, prodotta da vigne con esposizione sud – sud ovest. Al palato è dolce e tannico allo stesso tempo, fresco e delicato con una buona vivacità e sensazioni di frutti rossi, fragola e fiori freschi.

Autunno in Montemagno è sinonimo anche di tartufo bianco, il re incontrastato della cucina piemontese nella stagione dei caldi colori. Il nostro Executive Chef Giampiero Vento sceglie di sposare appieno la tradizione per valorizzare un ingrediente estremamente delicato e prezioso. Spazio allora alla battuta al coltello di fassona piemontese, ai tajarin ai 30 tuorli e all’uovo al tegamino. Portate simbolo della cucina piemontese, semplici, in cui svetta la qualità della materia prima e l’impeccabile lavorazione degli ingredienti, tutti arricchiti dall’aroma tipico del tubero più famoso e apprezzato al mondo che trova dimora nelle nostre terre.

tartare
tajarin
uovo al tegamino

L’autunno ha ormai aperto le sue porte, non resta che varcare la soglia de La Civetta sul Comò, prenota un tavolo nella sala della torre e, perché no, una splendida notte tra le antiche mura delle nostre suite. Vieni a scoprire la Tenuta Montemagno Experience, un boutique hotel di grande charme nel cuore del Monferrato.

Mysterium 2019 tre bicchieri Gambero Rosso

3 bicchieri Gambero Rosso a Mysterium 2019, Barbera d’Asti Superiore di Tenuta Montemagno

La nostra Barbera d’Asti Superiore DOCG Mysterium 2019 si è aggiudicata il più prestigioso e ambito premio enologico del Gambero Rosso: 3 bicchieri!

Un vitigno che identifica ed esprime alla perfezione il terroir (come lo chiamano i cugini francesi) in cui è amorevolmente allevato: il Monferrato astigiano. 

In Mysterium 2019 ritroviamo tutta la forza, la potenza della Barbera d’Asti Superiore DOCG, elevata al rango di eccellenza grazie a una meticolosa selezione delle uve in vigna dalle prime giornate di foliazione, sino alla vendemmia.

I nostri agronomi dedicano un’attenzione particolare alle viti più vecchie (ormai ottantenni) della nostra tenuta, seguono quotidianamente il diradamento dei grappoli e del foliage per assecondare la vigna e le variazioni climatiche di primavera ed estate fino alla vendemmia, che avviene rigorosamente a mano, con il conferimento in cantina nel giro di pochissime ore dalla raccolta. 

I processi di vinificazione sono seguiti dal team di enologi coordinati da Gianfranco Cordero, nel rispetto del disciplinare di produzione delle DOCG, reso ancor più restrittivo dal nostro “metodo TM”, per garantire l’eccellenza di un’etichetta che è simbolo e icona della produzione enologica di Tenuta Montemagno.

Dalla prima vendemmia, correva l’anno 2009, ad oggi, Mysterium si è affinata, è cresciuta, ha assecondato i cambiamenti climatici, ma ha mantenuto sempre la propria identità: potenza ed eleganza, forza e raffinatezza, spiccata acidità e morbidezza. Opposti che si attraggono e trovano la sintesi nella nostra interpretazione di Barbera d’Asti, nata dall’intuizione di Tiziano Barea, imprenditore con una grande passione per il mondo del vino, di cui ha saputo valorizzare la tradizione coniugandola con l’innovazione dei processi di vinificazione, per ottenere vini sempre più salubri. 

Con il riconoscimento dei Tre Bicchieri da parte della giuria del Gambero Rosso siamo orgogliosi di fare parte di quel ristretto numero di cantine che saranno ambasciatori dell’enologia italiana nel mondo, al fianco delle storiche aziende piemontesi come Gaja, Giacosa, Oddero,…e tanti altri eccellenti vignaioli che portano sulle tavole di tutto il mondo il meglio del nostro territorio.

Perché, prima di tutto, anche a Tenuta Montemagno ci consideriamo vignaioli che ripongono passione e amore nel “fare vino”… sempre con lo sguardo all’innovazione e al futuro.

Mysterium 2019 è prodotta in circa 12.300 bottiglie dalle più antiche vigne della Tenuta, raccolta con vendemmia medio-tardiva ed affinata in legni di rovere di Allier: un terzo Barrique, un terzo Tonneaux e un terzo Botti grandi da 30 Hl.

Potenza, fruttuosità e freschezza accompagnano finezza, complessità olfattive minerali e una giusta tannicità che contraddistingue il vitigno di questo territorio. Il colore è rosso intenso, con riflessi tra il porpora ed il nero, dai sentori ampi, con spiccate note di ciliegia, terra e suadenti note boisé.

Al palato si presenta caldo, concentrato, giustamente tannico e dalla ottima persistenza aromatica. Con 15% Vol. Mysterium è l’etichetta ideale per accompagnare le portate più importanti e classiche della cucina piemontese autunnale, come i grandi primi piatti della nostra tradizione.

I vini di Tenuta Montemagno possono essere acquistati direttamente sul sito della cantina (www.tmwines.it), oppure degustati in enoteca o nei winebar e ristoranti che espongono le nostre etichette.

Notturno

Dalla tradizione più profonda, un menù che non ti aspetti

La Civetta sul Comò, ristorante del boutique hotel Tenuta Montemagno Relais&Wine, si contraddistingue sempre di più per l’innovazione e la contaminazione tra territori lontani.

Da quando alla guida del ristorante di Tenuta Montemagno troviamo l’Executive Chef Giampiero Vento, non è più un segreto che La Civetta sul Comò abbia intrapreso un percorso gastronomico che punta sulla riscoperta dell’identità di territori tra loro lontani, accomunati da un’origine che si ispira alla cultura popolare, reinterpretandoli in chiave moderna e gourmet. 

Originario della nostra maggior isola e alfiere della sua città natale, Palermo, Giampiero nei tanti anni di presenza in territorio sabaudo, ha saputo coniugare due culture gastronomiche geograficamente lontane, ma accomunate dalla paziente ricerca nell’impiego migliore dei prodotti che, vuoi la terra, vuoi il mare, possono offrire di stagione in stagione.

E l’estate si sa, per un siciliano, è LA stagione. Per un siciliano di casa in Piemonte, la stagione dell’anno più attesa diventa l’occasione per portare sulle tavole di Montemagno dei piatti in cui la Sicilia si fonde con le colline del Monferrato senza soluzione di continuità. 

Ne è testimonianza il menù estivo de La Civetta sul Comò. Citiamo solo tre portate che stanno riscuotendo particolare gradimento tra gli ospiti del Relais e i clienti del ristorante.

Il primo “Memorie”, ovvero gnocchi di panella con gambero rosso siciliano, estratto di finocchietto selvatico e crumble di pane tostato, rappresenta IL piatto della tradizione palermitana, il cui significato affonda le radici nella convivialità tipica dei siciliani e nel desiderio di condividere le “cose buone” in modo semplice e schietto. 

Giampiero reinterpreta in chiave gourmet il simbolo dello streetfood palermitano e dona modernità ed eleganza a questi gnocchi a base di farina di ceci e patate che profumano di gambero rosso siciliano. L’estratto di finocchietto selvatico dona al piatto grande freschezza, mentre il crumble di pane tostato aggiunge un pizzico di fragranza. I gnocchi, realizzati rigorosamente a mano, vengono presentati con una bisque ottenuta dai carapaci dei gamberi, profumata al finocchietto e al prezzemolo, per dare una spinta di sapori e aromi al piatto.

Quale tra le nostre etichette poteva reggere e valorizzare un piatto così saporito, ma al tempo stesso elegante, se non Solis Vis, da uve Timorasso in purezza.  I nostri terreni argilloso calcarei, ricchi di limo, esposti a sud est, ci regalano un bianco dai profumi unici di pietra focaia e frutta bianca, con una lunghissima persistenza e spiccata mineralità, l’ideale per predisporre il palato al prossimo gnocco di panella.

Spaghetti all’aglio nero di Voghera, un altro primo stupefacente e indomabile!

Un “azzardo”, così l’Executive Chef definisce, a caldo, questo piatto. A Giampiero piacciono le sfide e l’aglio, in cucina, è una grande sfida. Come cucinarlo per estrarre gli inebrianti profumi di una materia prima spesso bistrattata e considerata minore? Rosolato, trasformato in crema, estratto…tanti tentavi, fino ad arrivare alla soluzione suggerita dalla materia prima stessa.

Una vocina in cucina riecheggiava in continuazione “puoi fare di più per valorizzarmi”… ma Giampiero era ormai convinto che quell’aglio andasse “domato” più che valorizzato. Con quali armi? Innanzitutto, la scelta della pasta: uno spaghetto monograno Felicetti, ricco di amido, cotto in estrazione, fino a diventare nero, nero come l’aglio di Voghera. E poi esperimenti di abbinamento: con verdure, frutta, pesce…NIENTE. 

Ma la soluzione, come spesso accade, era lì, sotto gli occhi dello Chef, in un pentolone sempre fumante e profumante la cucina. L’unico sapore che poteva domare e valorizzare la ricchezza aromatica dell’aglio nero di Voghera, era il “fondo di vitello ristretto” cotto per ben tre giorni, un grande classico della cucina del nostro territorio. Il retrogusto caramellato, bilancia ottimamente i sapori di nocciola tostata, liquirizia e la sapidità dell’aglio. Fino ad ora la ricetta è stata creata per contrasto, ma il tocco finale è dato per assonanza: l’aggiunta della mandorla tostata richiama e valorizza i profumi tipici di nocciola tostata dell’aglio e aggiunge quella sensazione di materia durante la degustazione di questo piatto tutto da domare.

E quale miglior alleato per assaporare al meglio un piatto così difficile, se non Nobilis, il nostro Ruché di Castagnole Monferrato. Un Ruchè che si contraddistingue per i riflessi granato che spiccano nel rosso rubino che pervade il calice e una palette di aromi estremamente complessa: dai sentori di rose fresche e viole, alla frutta rossa in piena maturazione sino all’essenza di eucalipto. 

Aglio nero di Voghera, sei definitivamente domato!

Ma, lo stupore del nostro menù estivo non termina con la resa dell’aglio a sua maestà il Ruché.

Perché Giampiero si cimenta con un piatto di cacciagione assai difficile da trattare per il gusto importante, deciso e pungente della carne.


Dal Cortile” – Oca cotta rosa e il suo fondo, ciliegie confit, millefoglie di patate al Ruchè di Castagnole e liquirizia.

L’oca, un “pennuto” che fa sorridere al pensiero di annoverarlo tra la “cacciagione” e che rappresenta una vera e propria sfida in cucina. L’ennesima. Vinta grazie a una lenta cottura sottovuoto con ciliegie confit, che giunge dopo aver marinato la carne in abbondante vino bianco dalla spiccata acidità. La carne viene servita su una millefoglie arrotolata di patate cotte nel Ruchè e liquirizia, per creare un fondo molto aromatico e dolciastro. 

L’abbinamento, in questo caso, è per assonanza di aromi: Mysterium, la nostra Barbera d’Asti Superiore si è rivelata la miglior etichetta per valorizzare un piatto che potrebbe ricordare l’autunno, ma che servito sul nostro terrazzino, coccolati dalla brezza che la sera si leva dalle colline circostanti Tenuta Montemagno, si rivela un’ottima portata anche nelle serate di questa bellissima stagione.

Si sa, l’estro di uno Chef si misura anche con l’abilità nel creare il ricordo della cena, nello stimolare il desiderio di ritornare a quello stesso tavolo e…il dessert gioca un ruolo determinante.

Con “Dolce TorinoCremoso al Gianduia e caramello salato, salsa alla vaniglia e biscotto al caffè selezione “Lavazza”, Giampiero ci porta in tavola la lunghissima esperienza in terra piemontese, omaggiandone il capoluogo. La base di questo goloso dessert sono le nocciole gentili IGP coltivate in Tenuta Montemagno, una vera chicca da degustare con le nostre grappe, l’aggiunta di cioccolato bianco al 44% e un biscotto al caffè selezione “lavazza”.

L’aromaticità della mousse al Gianduia è ben contrastata dalla sapidità della base al caramello salato e della salsa alla vaniglia, un mix di sapori che esplodono con il caffè amaro versato al momento.

Il naturale abbinamento con un dessert così ricco di aromi e sapori? Dulcem, da uve Malvasia di Casorzo, vitigno autoctono per eccellenza del Monferrato. Di colore rosso intenso con delicati riflessi purpurei, Dulcem nasce da vigne con più di 25 anni, esposte a sud sud ovest. La fragranza è il suo segno distintivo, come gli aromi intensi di fragoline di bosco, lamponi, mirtilli e i sentori di rosa selvatica.