I tagliolini al tartufo bianco (tajarin per dirla alla piemontese), sono tra i primi piatti più apprezzati e gustosi del periodo autunnale. L’accostamento della pasta fresca con il tubero più prezioso e ricercato valorizza le qualità di entrambi gli ingredienti. La preparazione di questo piatto non è impegnativa.
Ingredienti per 4 persone:
– Tagliolini all’uovo (320 gr.)
– Burro (80 gr.)
– Parmigiano Reggiano DOP (50 gr.)
– Sale q.b.
– Tartufo (1)
Preparazione
Come prima cosa lessate i tagliolini in una pentola capiente portandoli a una cottura al dente.
Nel mentre pulite il tartufo con uno spazzolino o con un telo umido per eliminare gli eventuali residui terrosi, privatelo della scorza e grattugiatene metà.
Fate fondere il burro in una larga padella e unitevi il tartufo grattugiato. Non appena i tagliolini sono cotti al dente, scolateli e versateli nella padella con il burro al tartufo. Aggiungete parmigiano grattugiato e lasciateli insaporire per qualche minuto, mescolandoli con un cucchiaio di legno.
Servite i tagliolini conditi su un piatto da portata e portateli in tavola ancora ben caldi.
Ultimo tocco, l’aggiunta del tartufo rimasto ridotto a lamelle con l’apposito attrezzo e un pizzico di sale.
Il vino ideale in abbinamento con questo piatto è Invictus, il Ruché di Castagnole Monferrato di Tenuta Montemagno.
Se preferite assaggiare i tagliolini al tartufo insieme ad altri piatti preparati appositamente per l’abbinamento con il prezioso tubero, degustandoli con i vini Tenuta Montemagno, allora potete prenotare un pranzo o una cena al nostro ristorante “La Civetta sul Comò”, dove vi attende il menù “Sua Maestà il Tartufo”.
Contatta la nostra reception telefonando al numero 0141 63624 oppure scrivi una mail a info@tenutamontemagno.it.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/10/tagliolini_tartufo_EM108564.jpg12681920Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2022-10-26 14:06:142022-10-26 14:06:16Tagliolini al tartufo bianco
Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno
La vendemmia, si sa, è uno dei momenti più attesi per i produttori di vino. Il risultato finale del raccolto è destinato a finire sulle tavole e sui banchi di degustazione, a coronare quella sublime storia d’amore che unisce l’uomo e la natura. In Tenuta Montemagno la vendemmia 2022 si è appena conclusa. Iniziata a fine agosto, con la raccolta delle uve Sauvignon, è finita più o meno quattro settimane dopo. Quest’anno il lavoro è stato particolarmente impegnativo a causa della forte siccità che ha caratterizzato l’estate 2022. Durante i mesi estivi, come abbiamo narrato nel precedente articolo, si è lavorato per assicurare che le vigne superassero al meglio lo stress causato da terra secca e scarsità d’acqua. Queste operazioni hanno portato all’esito desiderato e i filari si sono affacciati al periodo di raccolta nello stato migliore di salute.
Durante la vendemmia si è comunque notato come la maturazione delle uve fosse disomogenea. Per questo si è proceduto a fare un’attenta selezione dei filari e dei singoli grappoli da vendemmiare, eseguendo l’operazione al momento giusto.
Il fatto di avere portato in cantina dei grappoli disomogenei nella maturazione, ha consentito di avere, nel complesso della vendemmia, un prodotto più equilibrato: non troppo alcolico e, nel contempo, non troppo scarso di acidità. Per questo i tecnici di Tenuta Montemagno sono estremamente soddisfatti di questa annata. Anche dal punto di vista della quantità c’è soddisfazione in quanto si è ottenuto un raccolto pari a quello dello scorso anno.
Mentre scriviamo questo articolo, le operazioni di fermentazione alcolica e vinificazione sono quasi concluse; fra breve si procederà con la fermentazione malolattica, che serve a trasformare l’acido malico in acido lattico e a ridurre la presenza di zuccheri residui presenti dopo la fermentazione alcolica.
Si tratta di una delle fasi finali prima che il prodotto ottenuto dall’ultima vendemmia vada a riposare nelle cisterne e, per i rossi, nelle botti, e dia vita ai vini finali.
Concludiamo affermando che le aspettative sulla qualità della vendemmia 2022 sono molto alte. Un’annata molto atipica, anche per gli operatori più esperti che operano da tempo nel settore enologico, ma che porterà a ottenere, almeno per quanto riguarda Tenuta Montemagno, vini equilibrati fra acidità e grado alcolico, di qualità elevata.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/09/IMG_2464.jpg12811920Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2022-09-29 19:27:582022-09-30 13:30:00I lavori in vigna e in cantina: la vendemmia 2022
Continua nel nord Europa (Norvegia e Regno Unito) il tour Simply Italian Great Wines, organizzato da IEM – International Exhibition Management, destinato a presentare i migliori vini italiani a un pubblico estero di professionisti del settore vinicolo.
Tenuta Montemagno partecipa a questo evento itinerante con una selezione dei suoi vini, scelti per rappresentare al meglio la cantina e il territorio di appartenenza.
TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera
Violae – blend rosso realizzato con uve Barbera e Syrah
Nymphae – blend bianco ottenuto da uve Timorasso e Sauvignon
Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva
Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore
OSLO
Il 21 settembre saremo insieme a I Vini del Piemonte, all’Oslo Scene di Oslo, in Norvegia.
Questa manifestazione segue il successo della precedente edizione, nel corso della quale si è avuta la dimostrazione di come il pubblico Norvegese apprezzi particolarmente i vini Piemontesi.
Il Piemonte è infatti al secondo posto tra le regioni italiane per l’esportazione di vini rossi in Norvegia, non solo per volumi, ma anche per valore, tanto da conquistarsi il titolo di una delle prime regioni vinicole al mondo per le esportazioni di vino rosso in bottiglia.
Tenuta Montemagno sarà presente per il walk around wine tasting con un tavolo di degustazione e una MasterClass dedicata a Mysterium 2017.
LONDRA
Dopo Oslo, sempre nell’ambito dell’evento Simply Italian Great Wines, saremo presenti il 3 ottobre, a Londra, in Inghilterra.
La sede di questo evento, giunto alla sua quinta edizione, è l’ONE GREAT GEORGE STREET, una location classica di grande eleganza, di stile tipicamente anglosassone. I vini Italiani sono da tempo apprezzati nel mercato Inglese; questo appuntamento ha lo scopo di rinnovare la nostra attenzione a un pubblico di professionisti, presentando le novità più recenti o interessanti della produzione enologica territoriale.
Anche a Londra proporremo la selezione di etichette in scena a Oslo, attraverso la tradizionale formula walk around wine tasting e con la MasterClass Mysterium 2017.
Prosegue così con queste due tappe il viaggio che porta i vini della nostra cantina in giro per l’Europa e, preso in Asia. A fine agosto siamo stati a Tallin ed Helsinki; a settembre saremo a Oslo e Londra; a novembre saremo a Tokyo, nel Paese del Sol Levante. Appuntamenti importanti per far conoscere i nostri prodotti a somelier e importatori che desiderano conoscere, e far conoscere, le eccellenze del nostro Paese e del nostro territorio per il loro pubblico locale.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/09/TM-cin-cin.jpg11521536Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2022-09-14 14:55:372022-09-14 14:55:40Tenuta Montemagno in tour con Simply Italian Great Wines
Articolo redatto in collaborazione con Roberto Nantiat, enologo di Tenuta Montemagno
Degustare un buon vino è l’atto conclusivo di una sublime storia d’amore. Una storia che unisce l’uomo e la natura, la passione per la coltivazione delle vigne e l’accettazione di questa attenzione da parte della natura. Ma quanto lavoro c’è dietro un calice di vino? Si tratta di un lavoro che dura mesi, a volte anni se consideriamo il tempo necessario a ottenere vini invecchiati 3, 4, 5 anni e più.
Proseguiamo quindi il percorso iniziato tre mesi fa, alla scoperta di ciò che ha riservato l’estate 2022 alle vigne di Tenuta Montemagno e quali lavori siano stati svolti in questa stagione, sia fra i filari sia in cantina.
Precisiamo che questo articolo è stato redatto a vendemmia iniziata; una vendemmia anticipata, causa le particolari condizioni del tempo (come vedremo in seguito), iniziata con le uve Sauvignon alle quali seguiranno le uve Barbera, questa volta il raccolto sarà volutamente anticipato, destinate e dare vita ai TM Brut, il Metodo Classico di Tenuta Montemagno.
Il 2022 è destinato a entrare negli annali come un anno particolarmente avaro di acqua. Poche piogge, anzi pochissime, che hanno determinato un clima estremamente secco e difficile per le vigne. Così, in Tenuta Montemagno, si è intervenuti con la rippatura, ossia la lavorazione del terreno compatto mediante una serie di tagli verticali volti a eliminare il rischio di croste secche in superficie e ad agevolare il drenaggio idrico in caso di piogge. Le piogge sono arrivate, anche se non copiose, nella seconda metà di agosto e la rippatura eseguita nei vigneti ha aiutato l’assorbimento delle precipitazioni.
Un altro intervento eseguito quest’anno fra i filari di alcune vigne, è stato un diradamento precoce; questo ha consentito di equilibrare il rapporto vegeto-produttivo, cioè il bilanciamento fra massa fogliare e quantità di uva. La siccità registrata quest’anno ha evitato operazioni di trinciatura, eseguite di norma per rimuovere le erbacce tra i filari delle viti.
Mentre in vigna si lavorava per facilitare l’assorbimento della pioggia che a lungo si è fatta attendere, in cantina si è proseguito con l’imbottigliamento iniziato nel corso della primavera. Nobilis, Invictus, Austerum e Mysterium passati dalle cisterne alle bottiglie, per lasciare il posto al raccolto della vendemmia 2022.
Ogni stagione è importante per i vigneti e per il raccolto dei loro frutti. Tante le attenzioni da dedicare alla natura, ascoltandola e osservando i suoi comportamenti, i suoi segnali. Ogni anno, poi, ha caratteristiche uniche tali per cui il lavoro dell’uomo diventa, di volta in volta, necessario e d’importanza vitale per arrivare a una vendemmia e a un prodotto finale all’altezza delle aspettative.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/09/Timorasso_004_1920px.jpg12821920Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2022-09-02 12:31:422022-09-02 12:31:45I lavori in vigna e in cantina: l’estate 2022
Il vitello tonnato è un piatto tipico della cucina italiana e sebbene siano numerose le regioni che ne rivendicano le origini, oggi è considerato un piatto tradizionale Piemontese. Si tratta di una pietanza molto fresca, ideale da servire come antipasto o seconda portata per pranzi o cene estive.
Nella storia il vitello tonnato appare già nel settecento, anche se nella ricetta dei tempi pare non fosse citata la presenza del tonno. Questo fa la sua comparsa nella famosa guida Artusi alla fine dell‘800.
Ingrediente principale è, come si evince dal nome, il girello (di Fassone piemontese). Un taglio di carne di vitello che viene di norma marinato e successivamente cotto, avendo l’attenzione di mantenerne la morbidezza. Prima di sistemarlo nel piatto, dove viene abbinato alla salsa tonnata, il vitello va tagliato a fettine sottili. Di ricette dettagliate sulla preparazione di questo piatto ne esistono molte e fra loro anche differenti e lasciamo a voi lettori la scelta di quella che preferite per questa estate.
Il vitello tonnato è presente anche nel menù del ristorante La Civetta sul Comò di Tenuta Montemagno. Si tratta di una ricetta che non sveliamo, preparata appositamente dallo Chef Executive, Giampiero Vento, che vi invitiamo a provare presso il nostro relais.
E per l’abbinamento vini? Qui si apre una scelta decisamente ampia, almeno tra i vini della nostra cantina.
Si va da TM Brut, le bollicine ottenute da uve Barbera, a Musae, prodotto con uve Sauvignon, a Nymphae, un blend di ineccepibile delicatezza, realizzato unendo uve Timorasso e uve Sauvignon.
I nostri vini si possono trovare nel nostro shop online. Nel mese di luglio, peraltro, ogni 6 bottiglie di vino acquistato, si riceve in omaggio una bottiglia di Musae.
Articolo redatto in collaborazione con Roberto Nantiat, enologo di Tenuta Montemagno
Degustare un buon vino è l’atto conclusivo di una sublime storia d’amore. Una storia che unisce l’uomo e la natura, la passione per la coltivazione delle vigne e l’accettazione di questa attenzione da parte della natura. Ma quanto lavoro c’è dietro un calice di vino? Si tratta di un lavoro che dura mesi, a volte anni se consideriamo il tempo necessario a ottenere vini invecchiati 3, 4, 5 anni e più.
Scopriamo insieme quindi il lavoro che i tecnici enologi eseguono in Tenuta Montemagno nel corso delle stagioni affinché le viti, nel loro percorso di sviluppo e crescita, raggiungano le condizioni ottimali per produrre i grappoli dai quali si otterrà il buon vino da degustare.
Iniziamo questo percorso conoscitivo parlando della primavera. Una stagione importante e, a volte, critica, in quanto soggetta a sbalzi consistenti di temperatura (a volte col ritorno delle gelate), e periodi anche lunghi di siccità come è successo quest’anno nei mesi di Febbraio, Marzo e Aprile.
Senza l’acqua le piante rallentano la loro crescita, così in questo periodo i tecnici di Tenuta Montemagno hanno mantenuto alta l’attenzione a cogliere eventuali segni di sofferenza delle viti che, fortunatamente, non sono apparsi, segno di una coltivazione in condizioni di salute ottimali.
Maggio ha visto il ritorno della pioggia che ha portato nuova energia per la crescita dei germogli. Nell’attesa dell’arrivo della pioggia, fra aprile e i primi di maggio si è dato corso alla trinciatura e sfalciatura, cioè alla pulizia del terreno dall’erba. Un’operazione che favorisce un migliore assorbimento dell’acqua piovana ed elimina la competizione idrica tra la vite e l’erba. Queste operazioni sono eseguite esclusivamente con l’uso di attrezzi meccanici e senza chimica.
Fra maggio e giugno è stata eseguita una potatura verde, precisamente la spollonatura e la scacchiatura, con la rimozione dei germogli in eccesso. Questa operazione, ben calibrata, consente di equilibrare e favorire la ventilazione all’interno della massa fogliare, con il conseguente beneficio di ridurre la suscettibilità alle malattie fungine e aumentare la capacità di assorbimento dei raggi solari.
A partire da Marzo, con la ripresa vegetativa della vite, la vigna richiede un’attenta gestione della crescita e delle operazioni da effettuare, al fine di garantire il migliore equilibrio vegeto-produttivo e poter quindi arrivare in vendemmia con un prodotto di qualità.
Altrettanto si può dire per l’impegno richiesto nella gestione dei lavori di cantina. Per quanto riguarda i bianchi fermi di Tenuta Montemagno (Musae, Nymphae e Solis Vis), successivamente alle avvenute fermentazioni alcoliche, i vini sono stati mantenuti a contatto con i lieviti (affinamento sur lies) per circa sei mesi e imbottigliati all’inizio della primavera.
A seguire sono stati imbottigliati lo speziato e fresco Ruber (Grignolino) ed il morbido e intenso Violae (Monferrato rosso). Nel mese di Marzo è stato effettuato il tiraggio della Barbera vinificata in bianco, per produrre lo Spumante TM Brut. A questa operazione è seguito un mese circa di rifermentazione e rimarrà per i prossimi 24 e 36 mesi in affinamento sui lieviti.
I vini ancora presenti in cantina rimangono in affinamento, chi in vasca di acciaio (Austerum, Nobilis, Invictus) e chi in legno (Mysterium), in attesa del perfetto momento per essere messi in bottiglia.
Tanto il lavoro da svolgere in primavera e tanto è l’amore che doniamo per produrre vini nelle condizioni migliori per raggiungere le tavole di degustazione di tutto il mondo.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/06/TMM_vite.jpg12801920Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2022-06-27 09:20:182022-06-27 09:20:21I lavori in vigna e in cantina: la primavera
Siamo a Litta Parodi, una piccola frazione in un’area pianeggiante a pochi chilometri da Alessandria chiamata La Fraschetta. Qui, a cavallo fra i mesi di agosto e settembre, si tiene la Sagra del Ràbaton, una manifestazione che celebra uno tra i primi piatti storici della tradizione Piemontese, per l’appunto i ràbaton.
I ràbaton, che tradotto dal dialetto significa “ruzzolati”, appartengono alla famiglia degli gnocchi. Preparati senza l’uso di patate, questi gnocchi acquisiscono il loro nome dal fatto che vengono arrotolati nella farina prima della cottura. Si presentano come grossi gnocchi allungati e il ripieno è solitamente composto da erbe e formaggio, gli stessi ingredienti utilizzati in genere per la preparazione dei ravioli. La preparazione avviene mescolando assieme erbe di campo, spinaci o bietole, formaggi (ricotta e parmigiano) e uova. Ciò che li rende particolari, e in qualche modo somigliati agli “gnudi” toscani, è l’assenza di sfoglia di contenimento. In pratica è come se fossero il ripieno di un tipo di pasta senza la sfoglia esterna.
I ràbaton sono oggi oggetto di tutela da parte della “Confraternita du Ràbaton”, che ne sostiene le origini di provenienza e definisce le caratteristiche di preparazione. “È un piatto semplice, ideato dai contadini in primavera, che riporta a sapori lontani e rappresenta – forse più di tutti – la cucina mandrogna. Non esistono segreti negli ingredienti, ma nel piatto, per rispettare la tradizione, i ràbaton devono essere al massimo 7”.
Una volta preparati gli gnocchi, possono essere abbinati a differenti tipi di sugo, anche se la formula più semplice, come vorrebbe la tradizione, li prevede lessati nel brodo e gratinati con burro, formaggio, latte, e salvia o rosmarino.
Preparazione
Riportiamo di seguito la preparazione dei Ràbaton secondo la ricetta della “Confraternita”.
Ingredienti:
– ricotta 400g
– spinaci 1 kg (in alternativa agli spinace si possono utilizzare le bietole)
– prezzemolo
– parmigiano
– 4 uova
– burro 20 g
– pane grattugiato
– farina
– noce moscata
– sale e pepe
Lavate accuratamente e lessate in acqua salata gli spinaci e conservare l’acqua di cottura (ci servirà successivamente per cuocere i rabatòn). Strizzatele con molta forza fino a sentirle asciutte: questa operazione è fondamentale per la buona riuscita del piatto.
Fate un trito di prezzemolo e aglio a cui aggiungerete il parmigiano grattugiato, le uova sbattute (3 intere e 1 tuorlo) e la ricotta. Mescolate bene, aggiustate di sale e di pepe e formate un impasto ben amalgamato, che avrà la consistenza del ripieno dei ravioli di magro.
Formate delle polpette strette e lunghe (circa 7 cm di lunghezza e 3 cm di diametro) e rotolatele su una superficie cosparsa di farina. Questa è l’operazione che trasforma le polpette in rabatòn.
Portate ad ebollizione l’acqua di cottura delle verdure salandola leggermente e lessate i rabatòn per qualche minuto prelevandoli con una schiumarola man mano che salgono in superficie.
Disponeteli poi ben allineati in una pirofila imburrata. Cospargete con abbondante parmigiano e qualche fiocchetto di burro. Cuocete in forno a 180° per 10 minuti fino a che la superficie non risulti dorata.
Abbinamento vini
La ricca presenza di formaggio nel ràbaton, unita alle verdure, richiama l’abbinamento a un vino bianco, floreale, come il Musae di Tenuta Montemagno. Sauvignon Blanc e Gris, le uve di Musae, si fondono per donare profumi intensi, con delicate note di fiori bianchi, acacia e biancospino, oltre agli aromi di agrumi, pera, pompelmo e frutto della passione.
L’abbinamento può estendersi anche a un vino spumante e qui il Metodo Classico è un’opzione assolutamente pregiata. Potete quindi portare in tavola i ràbaton con il nostro TM Brut 24 mesi, uno spumante nel quale le uve barbera utilizzate per la sua produzione aggiungono quel lieve accenno tannico che rendono TM Brut una bollicina estremamente fine ed elegante.
Nel redigere questo articolo abbiamo utilizzato alcune immagini prese da Internet. Se qualcuno ritiene di detenere i diritti di una o più di queste foto, e non gradisce che siano utilizzate da altri, lo preghiamo di scriverci per chiederne la rimozione.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/05/cookist.jpg6751200Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2022-05-13 17:13:382022-05-13 17:13:40I Rabaton Alessandrini: preparazione e abbinamento
Saremo presenti alla fiera di Düsseldorf con l’intera gamma vini e le nuove annate di Mysterium e Solis Vis
Tenuta Montemagno parteciperà a Prowein 2022, in programma a Düsseldorf dal 15 al 17 maggio, con l’intera produzione di vini e distillati: 3 etichette di bianchi, 7 di rossi, 3 di dolci, 3 spumanti e 5 grappe. In occasione della fiera, Tenuta Montemagno presenterà le nuove annate di due etichette: Mysterium (2017) e Solis Vis (2021).
Sarà proprio Mysterium 2017 la star di questo evento; la Barbera Superiore D.O.C.G. di Tenuta Montemagno sarà infatti presente sullo stand di “Mundus Vini” grazie alla gran medaglia d’oro ricevuta circa un mese fa.
“I costanti investimenti in vigna, in cantina e nello sviluppo di prodotti che siano rappresentativi del Monferrato, sono uno stimolo quotidiano per tutte le persone che lavorano in Tenuta Montemagno.” – afferma Tiziano Barea, presidente e CEO di Tenuta Montemagno. “Un impegno che spesso viene premiato e riconosciuto, in Italia e all’estero, attraverso premi e menzioni. Come per Mysterium 2017, che ha recentemente ottenuto la “Gran medaglia d’Oro” come “best of show – Barbera d’Asti” al 30esimo Grand International Wine Award MUNDUS VINI.
Mysterium 2017
La vendemmia 2017 (20.000 bottiglie prodotte), è stata caratterizzata da caldo estremo e rare precipitazioni. Un’annata in generale molto soddisfacente per il Piemonte, dove le più importanti varietà autoctone si sono aggiudicate un punteggio considerato “eccellente”, di 5 stelle su 5, dalle più prestigiose autorità di analisi vitivinicola e agraria. Mysterium Barbera d’Asti Superiore è un vino unico, prodotto attraverso 3 differenti passaggi in legno: barrique, tonneaux e botte grande. Tre passaggi che per la vendemmia 2017 hanno esaltato in modo unico i profumi e le caratteristiche insite nell’uva Barbera quali freschezza, complessità aromatica e corpo.
Analisi chimica: 15% valore alcolico, 8,19 di acidità, 3,86 g/l livello di zucchero l, 80 mg/l anidride solforosa.
Solis Vis 2021
L’annata 2021 (10.000 bottiglie prodotte), è stata complessa da gestire a causa del ritardato arrivo della primavera. Si è avuta comunque un’eccellente annata per quanto riguarda l’uva Timorasso grazie alle pochissime precipitazioni e, in generale, grazie ad un’estate decisamente calda e asciutta che ha reso i profumi di pietra focaia e frutta bianca ancora più concentrati ed intriganti.
Analisi chimica: 14% valore alcolico, 5,6 g/l acidità, 1,0 g/l livello di zucchero, 83mg/l anidride solforosa.
Tenuta Montemagno a PROWEIN 2022 – pad. 15; stand B82
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/04/Malvasia_newsletter_header.jpeg480720Marco Mussinihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngMarco Mussini2022-04-26 12:01:322022-04-26 12:01:34Mysterium 2017 a Prowein 2022
Ruchè di Castagnole Monferrato: una DOCG da conoscere
Decanter, il prestigioso media internazionale dedicato al mondo del vino, ha recentemente pubblicato un articolo dedicato al Ruché di Castagnole Monferrato, definito un piccolo tesoro fra le DOCGItaliane e Piemontesi. Un vino assolutamente da scoprire, ottenuto da un’uva rossa rara e preziosa, coltivata in un fazzoletto di territorio compreso fra sette comuni della provincia di Asti.
Qui solo 30 coltivatori e 27 cantine possono etichettare le loro bottiglie con la nomenclatura DOCG.
L’editoriale è stato accompagnato da una serie di degustazioni, fra le quali anche quelle dedicate ai nostri Nobilis e Invictus, che hanno ottenuto entrambi 90 punti di valutazione.
Qui è possibile leggere l’articolo originale pubblicato su Decanter.
Per chi invece desidera scoprire subito i nostri Ruchè, di seguito i link per vistare le pagine dedicate sul nostro shop online.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2022/02/vigna-panorama-mattina-1_112.jpg12821920Marco Mussinihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngMarco Mussini2022-02-15 15:59:422022-02-15 15:59:45Dicono di noi – Decanter
Sono Alessandra Aldieri e seguo i mercati esteri per Tenuta Montemagno. Il Covid ha ridisegnato la mappa del modus operandi di fare export, dalla ricerca di nuovi clienti al supporto degli esistenti. Ho imparato a cambiare direzione repentinamente senza perdere “la bussola” di dove vogliamo essere, come azienda. Programmi e modifiche, cambiamenti e obbiettivi.
Il Green Pass ha dato la grande occasione di tornare a viaggiare. Gli eventi sono stati riprogrammati, posticipati e cancellati e poi di nuovo confermati e cosi, tra la fine di agosto e metà novembre, ho esplorato i paesi del nord attraverso i wine tasting organizzati nelle capitali: Helsinki – 25 agosto, Copenaghen – 17 settembre, Oslo – 20 settembre e la Baviera tedesca con l’evento Slow Wine in Monaco.
La premessa è che io amo tantissimo il nord Europa e quindi ricominciare il mio viaggio da lassù è stato non solo emozionante, ma ricco di bei feedback.
Quando arrivo in un altro paese da sempre, mi piace passeggiare per cogliere i colori, la gestualità, i profumi, le abitudini degli abitanti. Mi piace sedermi ad un tavolo ed osservare.
Helsinki
Benché fosse il 25 agosto, l’estate era già finita: 10 gradi e tanta tanta pioggia. Il Wine Event, organizzato dal consorzio I Vini del Piemonte è uno degli eventi di riferimento: Barolo&Friends (e noi, con i nostri autoctoni, eravamo i “Friends”).
Location mattoni a vista, nella zona portuale – Wanha Satama: elegante, essenziale.
I vini esposti accanto alle schede tecniche e ai premi e poi il trade e i wine lovers per una giornata all’insegna della condivisione, della passione per il vino, della curiosità, dell’entusiasmo e dei complimenti e dei ringraziamenti per la scoperta dei vitigni autoctoni, dell’unicità del nostro sparkling, della piacevolezza dei blends.
Aldilà del Barolo Soranus, abbiamo condiviso
Mysterium Barbera d’Asti Superiore
Invictus – Ruchè di Castagnole Monferrato
Violae – Monferrato Rosso – barbera e syrah
Nymphae – Monferrato Bianco – sauvignon e timorasso
TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.
Condivisione, apprezzamenti, confronti: un grande ritorno e uno slancio per nuove ispirazioni e progetti.
Copenhagen
Il Børsen, che in danese significa “il Cambio” ed e’ anche conosciuto come Børsbygningen – il “palazzo degli scambi (commerciali”. E’ un palazzo del XVII secolo in centro a Copenhagen e vicino al Christiansborg Palace, sede del parlamento danese. La sua eleganza e la maestosità hanno fatto da cornice all’edizione di Barolo&Friends il 17 settembre:
Mysterium Barbera d’Asti Superiore docg
Soranus – Barolo docg
Nobilis – Ruchè di Castagnole Monferrato docg
Nymphae – Monferrato Bianco doc – sauvignon e timorasso
TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.
E loro sono stati i veri protagonisti, che hanno stupito, fatto innamorare, e invitato a tornare a degustare gli 800 wine lovers che hanno animato la sessione specificamente dedicata. La scoperta del Ruchè, il fascino e l’eleganza della Mysterium, l’unicità del TMBRUT24, la bollicina di Barbera in purezza.
Abbiamo regalato emozioni, identità di territorio e la nostra storia.
Oslo
Il ristorante stellato Restaurant Vaaghals, situato al piano terra di uno dei palazzi modernissimi nati dal progetto Barcode, vicino al Teatro dell’Opera, ha invece ospitato la tappa norvegese organizzata dalla I.E.M. in collaborazione con il Consorzio I Vini del Piemonte a Oslo. E’ un Locale luminoso di stampo contemporaneo con cucina a vista e tavoli all’aperto. I menù di stampo scandinavo comprendono piatti a base di carne ben frollata e proposte da condividere.
Il format walking around tasting si è trasformato, per via delle restrizioni vigenti, in un sitting around tasting, e “around” inteso intorno al bicchiere.
Le etichette in degustazione:
Mysterium Barbera d’Asti Superiore
Nobilis – Ruchè di Castagnole Monferrato docg
Nymphae – Monferrato Bianco doc – sauvignon e timorasso
TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.
Che bello raccontare Tenuta Montemagno attraverso questi vini! Che bello lo stupore, la curiosità e l’apprezzamento dei professionisti intervenuti. Era come un quadro: la cornice del cielo carta da zucchero di Oslo e il paesaggio dei colori dei nostri vini e dei loro profumi che prendono forma.
Monaco di Baviera
Questo anno si è chiuso con l’evento Slow Wine organizzato a Monaco di Baviera, in collaborazione con il consorzio I Vini del Piemonte, nell’enoteca di Eataly, il 15 novembre.
E’ stata per noi la prima volta in Germania, la prima volta a Monaco dopo molti anni.
Abbiamo presentato
Mysterium Barbera d’Asti Superiore docg
Nobilis – Ruchè di Castagnole Monferrato docg
TMBRUT24 – metodo classico – barbera in purezza.
E abbiamo colpito nel segno, soprattutto con il TMBRUT24 che ha vinto per classe e unicità.
Giornalisti, wine lovers, distributori si sono soffermati sul valore dei nostri vini per i bassi solfiti, per la loro storia e il metodo TM.
Siamo riusciti a ritagliare un momento di condivisione e di emozione ed è stata una bellissima esperienza.
Monaco è l’ultima tappa del 2021.
Il 2022 si aprirà con un’altra entusiasmante eno-avventura: stay tuned.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/12/Header_TMM_viaggioNordEuropa.jpg12801920Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2021-12-15 09:46:362021-12-15 09:48:00L’eno-viaggio di Tenuta Montemagno nel nord Europa