Foto del mese – luglio 2021
Luglio 2021. Un mese un insolito quest’anno; un po’ turbolento e inquieto, con ampi sbalzi di umore, ritratto perfettamente in questa immagine di Ronnie Figura, scelta come fotografia del mese per il nostro Magazine.
Luglio 2021. Un mese un insolito quest’anno; un po’ turbolento e inquieto, con ampi sbalzi di umore, ritratto perfettamente in questa immagine di Ronnie Figura, scelta come fotografia del mese per il nostro Magazine.
Quando raccontiamo il Grignolino ne valorizziamo l’origine contadina perché qui, nel Monferrato, nelle vigne, è stato tra le prime uve ad essere coltivate. Era infatti il vino piemontese per antonomasia, fatto per il bere quotidiano.
Il Grignolino è un vitigno autoctono originario della fascia collinare compresa tra Casale Monferrato e Asti. Non è una varietà facile da lavorare e il vino che ne risulta ha un livello di tannino che sembra in contrasto con il colore e il bouquet. Anche la vinificazione in fase di produzione è essere complessa ma ripaga con un vino originale, caratteristico e imprevedibile, in grado di affascinare per le sue proprietà e il gusto che per certi aspetti potrebbe ricordare il Pinot nero.
Il profilo gustativo del Ruber si presenta con tratti caratteriali del vino disimpegnato, assai versatile in termini di abbinamenti gastronomici, con un discreto volume palatale, un tannino presente ma non aggressivo, un finale giustamente asciutto, secco e con una buona corrispondenza fruttata sulle note percepite in analisi olfattiva.
Il tannino è quindi la chiave di interpretazione e di scoperta del Ruber, il Grignolino d’Asti in stile Tenuta Montemagno.
Il percorso degustativo del Ruber, coltivato e vinificato in Tenuta Montemagno, parte da vigneti che hanno un’età media superiore ai 30 anni, con forma di allevamento guyot ed esposizione sud, sud-ovest. Il terreno è argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino, con forte ritenzione idrica.
Tutte le lavorazioni in vigna sono condotte manualmente e il sistema di coltivazione è eco-sostenibile, sempre secondo la filosofia di Tenuta Montemagno che mette al primo posto l’uva e le sue peculiarità.
Appena i grappoli di Grignolino vengono portati in cantina in piccole cassette, iniziano le fasi di diraspatura e pressatura, seguite dalla fermentazione e breve macerazione per un’estrazione leggera di tannini. La fermentazione avviene a temperatura controllata di 22° gradi C. L’attento processo di vinificazione e fermentazione, che nella nostra cantina è svolto con processi tecnologici di altissimo livello, fa’ si che il vino incanti l’analisi visiva con un rosso brillante, a cui si ispira il nome Ruber.
L’incantevole colore è ben supportato dal bouquet che regala note di rosa appassita, fragolina di bosco e bacche selvatiche: un profumo che ricorda il sottobosco. L’altra sorpresa è al palato: un tannino presente ma non aggressivo, leggero che conduce ad un finale in cui le note olfattive si uniscono alla struttura e alla persistenza gustativa.
Ruber è l’interpretazione qualitativa, contemporanea e fresca del Grignolino d’Asti. Un vino di identità e piacevolezza, versatilità e carattere, dal tannino che diventa carezza al palato ed equilibrio nel bicchiere.
In questo articolo, Andrea Li Calzi racconta la sua degustazione di Solis Vis, il nostro Timorasso in purezza, uno dei vitigni autoctoni della nostra cantina e uno dei vini più rappresentativi della nostra produzione. Grazie ad Andrea per la sua gentile recensione e buona lettura ai nostri seguaci e appassionati di vino.
Una scommessa in tutto e per tutto quella di Tenuta Montemagno: puntare sulla cultivar per eccellenza delle colline tortonesi, sua maestà timorasso, a mio avviso tra i cinque vitigni a bacca bianca più interessanti e longevi dello stivale. La Cantina, dopo varie sperimentazioni condotte dall’enologo Gianfranco Cordero, è riuscita ad acquisire la giusta consapevolezza.
Solis Vis 2020 è in linea col progetto aziendale denominato “Oltre il Bio”. La scheda aziendale mostra valori in cui la presenza di anidride solforosa totale nel vino è pari a 82 mg/l. Paglierino algido, stampo nordico, riflessi che richiamano le vivaci tonalità dell’erba verde; mostra buon estratto, lacrime che precipitano lentamente.
Leggi l’articolo di Andrea Li Calzi dedicato a Solis Vis.https://www.lavinium.it/vino_nel_bicchiere/monferrato-bianco-solis-vis-2020-tenuta-montemagno/
Wine Meridian, nella persona di Lavinia Furlani, dopo una visita alla nostra Tenuta ha scritto un articolo dedicato all’accoglienza e al ruolo delle persone che si occupano di ospitalità e servizio al cliente.
Il risultato è un piacevolissimo editoriale nel quale emerge come lo spirito di cambiamento per adattarsi ai vari contesti nei quali ci si trova a lavorare, siano una chiave importante nella relazione con i clienti. Nel nostro Relais esiste un principio non negoziabile: l’ospitalità è sacra. Questo principio lo applichiamo in ogni contesto, dall’accoglienza per i soggiorni nel relais, alla ristorazione, agli eventi, alle degustazioni e così via. Ciò che è stato scritto da Wine Meridian è, probabilmente, la prova concreta ed evidente di questo principio applicato nella realtà e siamo estremamente felici che ciò sia emerso con estrema naturalezza.
Non vogliamo rivelare nulla dell’articolo, del quale ringraziamo Lavinia e Wine Meridian. Preferiamo siate voi a scoprirlo, qui, sul sito di Wine Meridian.
Buona lettura e speriamo di potervi accogliere al più presto!
Il Monferrato è un’area piuttosto ampia, di natura prevalentemente collinare, compresa quasi esclusivamente all’interno delle provincie di Asti e Alessandria. Il suo territorio è suddiviso in tre aree ben distinte: Basso Monferrato, Monferrato Astigiano (dove si trova Tenuta Montemagno) e Alto Monferrato.
Tutta l’area è ricca di luoghi da visitare d’interesse storico, artistico e, naturalmente eno-gastronomico.
Parlare di territorio vuol dire anche esserne parte integrante, conoscerlo e promuoverlo.
È proprio per questo che in Tenuta Montemagno Relais & Wines abbiamo deciso di dare vita ad un’iniziativa di diffusione della conoscenza del Monferrato, creando itinerari da percorrere facilmente, e in giornata, sfruttando la favorevole posizione della Tenuta, per chi lo desidera, come luogo di partenza e arrivo.
Si tratta di itinerari nei quali forniamo alcuni suggerimenti sui luoghi da visitare, ma che non sono assolutamente da considerarsi esaustivi per tutto ciò che si può vedere o fare nelle località indicate.
Lasciamo allo spirito di chi vorrà seguire questi nostri suggerimenti attenersi solo a quanto descritto negli articoli, oppure spingere la propria curiosità oltre la collina all’orizzonte.
Iniziamo quindi con il primo itinerario che si sviluppa lungo un percorso di 35 Km. circa, toccando i principali paesi dell’area circostante la Tenuta. Per ciascuna delle località indicate, abbiamo fornito qualche indicazione storica, sulle particolarità da vedere e sulle specialità da “gustare”.
Ci auguriamo che questa iniziativa sia di gradimento e invitiamo coloro che faranno questo e i prossimi percorsi, a fare fotografie, magari vicino ai luoghi indicati nell’articolo e a pubblicarle sui canali social con l’hashtag #tenutamontemagno #DiscoverMonferrato
Buon viaggio!
Itinerario: Montemagno – Casorzo – Grazzano Badoglio – Altavilla – Viarigi
Totale km: 35 Km. circa
Tempistica prevista: 1,5 h (auto/moto)
Mezzo consigliato: Auto – Moto – Bicicletta
MONTEMAGNO
Iniziamo dal paese cui la Tenuta prende il nome: Montemagno. Osservando il panorama dal piazzale della cantina o dalla piscina, il paese si trova esattamente a Sud-Ovest. Riconoscibile facilmente anche da diversi km di distanza grazie alla merlatura delle antiche mura, il borgo di Montemagno si raggiunge in una manciata di minuti d’auto.
Cenni storici
Qui ha sede un imponente castello, uno dei meglio conservati dell’Astigiano, eretto nel X secolo, oggi proprietà privata, visitabile su richiesta attraverso il portale del comune di Montemagno.
L’impianto medievale del paese, unico nel Basso Monferrato, è ancora oggi ben visibile: dalla prima fortificazione, divenuta poi l’imponente castello coronato da merlatura ghibellina, si diramano a raggiera, dai resti delle mura, dodici vicoli chiusi a disegnare il “recinto vecchio”.
Percorrendo i vicoli del centro storico, si giunge in Piazza San Martino dominata dalla chiesa dell’Assunta e dalla maestosa scalinata a tre terrazze, in stile barocco, che richiama il disegno della celebre scalinata di Piazza di Spagna a Roma.
Specialità
Dopo aver visitato il centro di Montemagno, è d’obbligo fare una tappa al Pastificio Baracco, dove vengono prodotti pasta fresca, pasticceria e condimenti che sono distribuiti quotidianamente in tutto il Piemonte.
Assolutamente da non perdere i famosi “Agnolotti Monferrini” (da provare con ragù bianco), per cui Pastificio Baracco è conosciuto in tutto il nord Italia.
Pastificio Baracco
Via Casale 32, Montemagno
Tel. 0141/63329
Cucina tipica
Il ristorante La Braja offre una cucina tipica regionale e Monferrina, legata alle tradizioni storiche del luogo. La capacità del locale, nella zona giardino, è di 60 coperti circa.
Ristorante La Braja
Via San Giovanni Bosco, 11, Montemagno
Tel. 0141/653925
CASORZO
Da Montemagno ci spostiamo verso Casozo, attraverso il paese di Grana su una strada che permette di godere della visione panoramica delle Colline del Marchesato e dei borghi con un suggestivo itinerario a valenza storica, artistica, paesaggistica e, ovviamente, enogastronomica.
Cenni storici
Le origini di Casorzo risalgono a molto tempo fa. L’insediamento e lo stesso nucleo della popolazione Casorzese vantano origini che risalgono all’epoca celtica, quando alcuni fabbricanti di formaggi, da Plinio chiamati Casurciulli, si riunirono, per motivi di difesa all’altura che da loro prese il nome: Casurcium o Casurtium.
Nel centro del paese si può visitare la parrocchia di San Vincenzo martire, di stile barocco, realizzata nel 1730 e situata in posizione dominante sul sito del castello ormai scomparso. Il sagrato ospita un maestoso ippocastano bicentenario (tra gli alberi monumentali piemontesi), ritratto in un quadro conservato all’interno della chiesa.
Luoghi d’interesse
Una tappa assolutamente da non perdere è il Bialbero di Casorzo, un rarissimo esemplare di ciliegio cresciuto sulla sommità di un gelso. Entrambe le piante sono vive e godono ottima salute tanto che ogni anno regalano una splendida fioritura diversificata.
Ottima area panoramica immersa nelle colline del Monferrato presenta tavoli e panchine, perfette per un picnic, una pausa all’ombra del particolare albero, o perché no, per un aperitivo diverso dal solito con un bel TM Brut 24 mesi.
Casorzo è inoltre nota per aver dato il nome a una Malvasia (per l’appunto la Malvasia di Casorzo).
Un vitigno autoctono coltivato in una zona molto delimitata del territorio che abbraccia cinque comuni in totale. La nostra Tenuta è compresa in questo territorio e, infatti, produciamo tre vini dolci con questo vitigno (Dulcem, Nectar e TM Roses), e un distillato, la grappa Argentum XLV.
Se volete dunque respirare i sentori super aromatici di questo prezioso vino, consigliamo quattro passi nei suggestivi vigneti che circondano Casorzo.
GRAZZANO BADOGLIO
Cenni storici
Riprendendo la strada panoramica della Colline del Marchesato a Casorzo e procedendo verso nord, si raggiunge il paese di Grazzano Badoglio.
Qui, nel 961, fu fondata l’antica abbazia Aleramica dal primo Marchese del Monferrato, Aleramo. L’edificio, oggi sede di una parrocchia del paese è di particolare rilevanza architettonica. Della prima costruzione sono ancora visibili la torre campanaria romanica; il porticato della vecchia casa parrocchiale con balconcino; il chiostro, oggi ristrutturato e riportato agli antichi splendori e, infine, l’abside di forma ottagonale.
Un altro sito d’interesse storico è rappresentato dalla tomba di Aleramo I°.
La leggenda narra che Ottone I°, allora Imperatore del Sacro Romano Impero, concesse ad Aleramo tanto territorio quanto egli fosse riuscito a percorrerne cavalcando senza sosta. Questo territorio corrisponde al Monferrato e il nome deriva da “mun“(mattone) e da “frà” (ferrare), ovvero dai mattoni utilizzati per ferrare i cavalli che Aleramo cavalcò.
Luoghi d’interesse
Il territorio comunale di Grazzano Badoglio ospita una delle panchine giganti del progetto artistico Big Bench. L’iniziativa, nata nel 2010 da un’idea del designer americano Chris Bangle, ha l’obiettivo di sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala. Numerose le installazioni presenti in Piemonte e, in particolare nell’alta Langa. L’installazione di Grazzano Badoglio, di un deciso colore rosso, è stata inaugurata a luglio 2020 e si trova si trova in contrada Cornaleto.
Cucina tipica
Il ristorante Il Bagatto è una meta dove assaporare piatti tipici, soprattutto i primi e il fritto Piemontese, della cucina regionale.
Ristorante Il Bagatto
Piazza Cotti 17, Grazzano Badoglio
Tel. 0141/925110
ALTAVILLA MONFERRATO
Cenni storici
Riprendendo la strada e percorrendo verso oriente, in sequenza, le strade provinciali 30b, 42, 30 e 52, si giunge ad Altavilla Monferrato, un altro borgo di questo lembo di territorio.
Qui ha sede la distilleria Mazzetti d’Altavilla, un’azienda che prende il nome dalla famiglia Mazzetti, fondata ben 175 anni fa e nota a livello nazionale e internazionale per i suoi distillati.
La distilleria è visitabile (si consiglia la prenotazione) ed è una tappa consigliata per gli amanti delle grappe e dei liquori, ma anche per chi desidera gustare dolci e cibi profumati con i preziosi distillati dell’azienda, o provare le creme di bellezza con essenze di grappa.
Mazzetti d’Altavilla
Viale Unità D’Italia 2, Altavilla Monferrato
Tel. 0142/926147
VIARIGI
Cenni storici
Proseguiamo il viaggio verso l’ultima tappa: Viarigi. Che si trova fra Altavilla e Montemagno.
Il paese è “aggrappato” alla collina e le case e le strade si adeguano a questa caratteristica, con scale, sottoportici, ripidi tornanti, muraglioni. Il simbolo di Viarigi è la torre di avvistamento, di origine medioevale, che domina dall’alto il paese e il territorio circostante. Costruita intorno al 1320, la torre fa parte di una rete di difesa e di comunicazione, basata su un sistema di torri e punti ben visibili dalle colline circostanti (comprendente anche Montemagno, Grana, Casorzo, Grazzano, Moncalvo e Rinco, a nord, Vignale, Carnagna, Lu, San Salvatore a sud). Sottoposta nel corso dei secoli a numerosi interventi murari, la torre dei segnali è visitabile ogni ultima domenica del mese da aprile a ottobre.
Consigliamo vivamente una visita alla torre. Dalla sua sommità si può godere della vista mozzafiato su tutto il territorio Monferrino.
Dopo la visita alla torre, rientrare alla Tenuta Montemagno è semplicissimo, anche perché la strada che ci riporta verso il paese si trova esattamente di fronte alla collina su cui si stagliano le antiche mura dell’azienda.
Leggende e racconti
Il patrono di Viarigi è Sant’Agata a cui è dedicata la Chiesa principale del Paese dove possiamo ammirare sul sagrato la statua del Beato Don Luigi Variaria, missionario salesiano in Sudamerica e grande appassionato di musica. Proprio intorno a Sant’Agata è avvolta una delle due leggende popolari di questo paese. Imboccando il Sentiero Cerola partendo dalla vicina Fubine si può andare alla ricerca del luogo dove probabilmente venne seppellita la Santa. Secondo la narrazione popolare infatti Sant’Agata aveva diversi fratelli e sorelle. Per ognuno di loro vennero costruite delle piccole chiesette e cappelle.
Di Viarigi però sentirete parlare anche dei “Magnetisà” e di un particolare sacerdote che a metà del ‘800 fece parlare molto di sé finendo per essere condannato per eresia ed allontanato dalla comunità insieme ad una misteriosa Madonna Rossa. Secondo le credenze Don Antonio Grignaschi, originario della Val d’Ossola, oltre ad essere un uomo carismatico e di bell’aspetto era in grado di smuovere il cuore dei suoi fedeli grazie ad un fluido magnetizzante contenuto in un anello. Per più di cent’anni si è cercato di mettere a tacere questa storia.
Il Monferrato è una terra fatta di emozioni e storia, ci auguriamo dunque che questo piccolo tour sia stato piacevole quanto emozionante per tutti quelli che hanno voluto scoprirlo.
#tenutamontemagno
#DiscoverMonferrato
Per il mese di giugno abbiamo scelto questa foto di Alberto Zavattiero, che ritrae una delle nostre vigne durante un temporale.
Dal mouse di Andrea Li Calzi, una panoramica sulla nostra produzione vinicola a tutto campo. Grazie delle piacevoli recensioni e buona lettura ai nostri seguaci e appassionati di vino.
Tenuta Montemagno
È stato il “Nobilis” 2018 ad accendere la miccia durante il webinar dedicato al Ruché di Castagnole Monferrato, organizzato circa sette mesi fa dal Consorzio omonimo. Un vino che mi ha colpito a 360° tanto da volerne sapere di più sull’Azienda e sulle terre a cui va attribuita tanta magnificenza. È un’altra storia che parla d’imprenditoria vitivinicola piemontese, caratterizzata da un reale attaccamento a tutti quei i valori che l’hanno resa celebre nel mondo. Indubbiamente l’importanza delle piccole imprese a conduzione familiare da queste parti è materia assai preziosa, un patrimonio da difendere a tutti i costi per preservare il tema dell’autenticità e attaccamento alle tradizioni; oggigiorno questo concetto ci permette di riconoscere piuttosto facilmente un buon bicchiere di Nebbiolo da una Barbera o da un Grignolino, Dolcetto…
Riprendiamo questa rubrica lanciata qualche tempo fa. Ogni mese scegliamo una foto degli ospiti della nostra Tenuta o dei clienti della cantina: paesaggi, degustazioni, abbinamenti vini, esperienze di relax, … quale sarà il soggetto del prossimo scatto protagonista della rubrica?
Scoprilo ogni mese su questa pagina.
Se vieni a trovarci a Montemagno per un soggiorno, un aperitivo, una degustazione, oppure in occasione dell’apertura di una nostra bottiglia, scatta una foto e taggaci su Facebook o Instagram!
L’idea di battezzare i vini di propria produzione con nomi latini nasce in Tiziano Barea, proprietario di Tenuta Montemagno, dal desiderio di rimarcarne l’identità, la storia, la tradizione ma soprattutto, di connotarne la grande forza evocativa.
Il Timorasso, già di per sé affascinante per la sua storia, la sua tipicità e il suo carattere, diventa tra i bianchi di Tenuta Montemagno, quello che meglio rappresenta la Forza del Sole – Solis Vis:
Diventa quindi, il bianco tra i bianchi.
In questa parte del Monferrato, a Montemagno, formato da colline dolci caratterizzate da marne, ad un’altitudine di 260 mt slm, il Timorasso trova un terreno fertile e adatto alla coltivazione anche per l’alto contenuto minerale e salino, eredità della presenza del mare di milioni di anni fa.
L’esposizione dei vigneti sud/sud-ovest, l’allevamento a guyot, la limitata resa per ettaro, la lavorazione manuale e i trattamenti nel rispetto dell’ambiente, ne garantiscono la qualità in vigna.
In cantina, il processo produttivo prevede la vinificazione in bianco, con pressatura soffice delle uve e successiva fermentazione in inox, dove il vino matura sui lieviti per qualche mese. Dopo l’imbottigliamento, il Solis Vis affina in bottiglia per qualche tempo.
Il Solis Vis è un vino di carattere, identitario e fuori dal coro dei bianchi, per le marcate note minerali, per la struttura e il corpo, per la persistenza.
L’annata che abbiamo disponibile è la 2020: che sorpresa e che fascino!
La vendemmia si è aperta all’inizio di settembre con circa una settimana di anticipo rispetto alla media storica. I valori delle gradazioni zuccherine ed i livelli di acidità si sono rivelati mediamente più contenuti rispetto al passato, ma si sono mantenuti stabili nella vinificazione garantendo così un estremo equilibrio tra le due componenti, risultato fondamentale per questa tipologia di vino.
Il Solis Vis 2020 si presenta al naso con note floreali, di miele e di biancospino ampie che, poco per volta, evolvono e lasciano spazio alla mineralità tipica del Timorasso, con il sentore di pietra focaia che meglio lo identifica.
In bocca mantiene freschezza e sapidità, ben bilanciate dall’acidità moderata. Al palato è piacevole, persistente e ricco, lasciando percepire tutte le note gustative tipiche dell’uva.
Il metodo produttivo TM, ne garantisce il basso contenuto di solfiti che è di 89 mg/lt.
Questa è l’interpretazione che Tenuta Montemagno da’ del Timorasso: il vitigno autoctono che è cosi unico da essere definito il Barolo dei bianchi, cosi autentico da non scendere a compromessi con la propria identità.
È contemporaneo, innovativo e, soprattutto, internazionale.
Solis Vis è un vino win/win. sempre.
Nella terra famosa per dare i natali a grandi vini rossi, ecco che le uve di Timorasso si sono ricavate un posto, di rilievo, al sole.
Sarà per la natura del terreno argilloso calcareo, per l’esposizione ottimale delle colline monferrine su cui sono state messe a dimora le viti, per la maestria con cui avviene la lavorazione in cantina, il Solis Vis (letteralmente la Forza del Sole) è capace di trasmettere sensazioni ed emozioni che nulla hanno da invidiare a quelle dei più pregiati vini a bacca rossa.
Il Timorasso è dunque un vino bianco particolare, capace di raggiungere importanti gradazioni e di accompagnare le portate caratterizzate da una forte personalità: dai formaggi stagionati e saporiti tipici della produzione piemontese, al baccalà, crostacei, molluschi fino alle scaloppe di foie gras e al pollame speziato.
Le caratteristiche organolettiche del nostro Solis Vis sono la perfetta sintesi della grande struttura data dal terreno di cui trattiene la spiccata mineralità e l’importante acidità, con l’ottima esposizione a Sud – Sud Ovest che contribuisce a generare ed enfatizzare la componente aromatica così complessa e ampia. Il lungo affinamento in cantina completa l’opera della natura e porta nel calice una grande eleganza e freschezza, oltre a una inaspettata longevità per un vino bianco.
Anche per questa sua peculiare capacità di migliorare con il trascorrere degli anni, il Timorasso è “il bianco che più assomiglia a un vino rosso”.
Il Timorasso “Solis Vis” di Tenuta Montemagno, grazie al lavoro in vigna curato dal nostro agronomo Maurizio Cerrato e in cantina da Gianfranco Cordero, riceve, anno dopo anno, riconoscimenti nazionali e internazionali sempre più importanti. L’apprezzamento per le caratteristiche tipiche di questa etichetta, è la riprova che l’impegno nel voler riportare sulle colline del Monferrato questa uva che stava scomparendo e che non è affatto semplice da coltivare, incontra i favori della critica e, soprattutto, degli appassionati.
Un pubblico che, spesso, scopre questo bianco grazie alla sua ecletticità negli abbinamenti con i piatti, matrimoni del gusto non scontati e sorprendenti.
Al ristorante “La civetta sul comò”, situato nella sala della Torre di Tenuta Montemagno, si potranno gustare portate ideate per valorizzare al meglio la nostra produzione enoica e regalare così una vera e propria immersione nei sapori e nei profumi del Monferrato.
Tra gli abbinamenti più particolari proposti dal nostro Executive Chef Giampiero Vento, troviamo, tra le entrée la Palamita in carpione, salsa verde e croccante salato alle mandorle. Un pesce azzurro, tipico del “Mare Nostrum”, ricchissimo di Omega 3, caratterizzato da una carne molto gustosa e compatta, ammorbidita dalla carpionatura ed esaltata dal profumo delle mandorle.
La mineralità tipica del Solis Vis, esalta questo connubio di sapori, mentre la sua grande struttura valorizza la lavorazione in carpione di questo pesce di mare.
Un altro abbinamento, sicuramente più classico e sempre apprezzato, è con il vitello tonnato reinterpretato in chiave contemporanea dal nostro Chef
Passando ai primi piatti, la proposta di abbinamento trova l’ideale connubio con una portata complessa ed equilibrata che porta, ancora una volta, gli ingredienti del nostro assolato Sud, sulla tavola piemontese: Spaghetti del “pastificio Di Martino” con pomodoro arrosto, Gambero Mazarese e crema di bufala. I profumi, l’eleganza e la struttura decisa del nostro Timorasso valorizzano ogni singolo ingrediente, esaltandone la persistenza al palato e predisponendo l’ospite all’assaggio successivo.
Con l’avvicinarsi dell’estate, non possiamo che concludere il nostro percorso del gusto, con un piatto che subito ci riporta alla mente i profumi del mare, il calore del sole, le spiagge assolate della nostra bella Italia. Ecco servito il Trancio di baccalà in olio cottura, agli agrumi e peperone in agrodolce… Un tuffo nei colori e nei sapori della nostra penisola, il cui vessillo veste, in questa occasione, i colori del giallo paglierino delle uve del Timorasso e del verde brillante della ceralacca che connota l’etichetta del Solis Vis.
Solis Vis, Monferrato Bianco D.O.C., con uve Timorasso in purezza, un bianco che pare un grande rosso.
Tenuta Montemagno
Via Cascina Valfossato, 9
Montemagno, Asti 14030, Italy
PIVA: 05089970965
Via Turati 29
Milano 20121, Italy
Telefono: +39 0141 63624
Cell: +39 3662706830
Fax: +39 0141 653800
E-mail: info@tenutamontemagno.it