Ruchè Invictus di Castagnole Monferrato, tra i 6 migliori #Ruchè per rapporto qualità/prezzo secondo Gambero Rosso.
Chi, amante del vino, non conosce il “Gambero Rosso”?
Ecco un breve estratto della presentazione tratta dal portale ufficiale “Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e dell’hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo con un contributo rilevante per la crescita costante dell’economia.”
Come dire, #GamberoRosso è la massima istituzione nel settore food&wine presente in Italia.
Al “Gambero” si deve l’assegnazione di prestigiosi premi e ambìte segnalazioni, a cui i produttori aspirano come attestazione di una qualità spesso invisibile al consumatore. I famosi e famigerati “bicchieri”, assurti a simbolo dell’eccellenza vinicola, rappresentano la sintesi degli sforzi fatti prima in vigna e poi in cantina dai produttori, noti e meno noti, da aziende agricole a conduzione famigliare o da aziende con centinaia di ettari coltivati a vite.
Il #GamberoRosso rende anche omaggio a tanti “vignaioli” che si impegnano in produzioni di eccellenza, proposte con un ottimo rapporto qualità prezzo.
Perché bere bene non deve essere sinonimo di esclusività, ma dovrebbe essere un’opportunità per qualunque amante del nettare di bacco.
Sulla strada della diffusione di questa “democratizzazione della qualità”, il #GamberoRosso ha fatto sosta in #Piemonte, nel #Monferrato, in quel lembo di territorio al confine con le più note e blasonate Langhe, caratterizzato da un’orografia e da terreni che esprimono vini complessi, potenti, ma anche molto eleganti e aromatici.
In Tenuta Montemagno il #Ruchè è rappresentato da ben due etichette: Nobilis, espressione della tradizione e Invictus, che nasce da una vendemmia tardiva, per dare ancora più carattere a quelle note aromatiche e ai tannini tipici del vitigno che cresce nell’area di Castagnole Monferrato, in totale sette comuni, tra cui Montemagno.
Proprio Invictus è stato selezionato dal #GamberoRosso come uno tra i 6 migliori #Ruché di Castagnole Monferrato per il rapporto qualità prezzo, presenti nella storica guida “#Berebene 2024” con una valutazione da 90 punti in su, nella fascia di prezzo di 20€.
La selezione effettuata dai critici è frutto di una media dei prezzi presenti on line, in cantina o sugli scaffali delle enoteche. Un risultato che ci rende particolarmente orgogliosi perché pionieri nell’interpretare questo vitigno con tanto lavoro in vigna, tale da consentire di vendemmiarlo dopo un appassimento in pianta, lasciando solo i 3 grappoli migliori per ogni pianta con il taglio del tralcio che li regge, per interrompere il vaso linfatico e far sì che i grappoli appassiscano senza che la pianta possa riprendersi le sostanze nutritive accumulate in tanti mesi. La tiratura di questo Ruchè che vede la luce nelle migliori vigne esposte a sud / sud ovest, accarezzate da una continua brezza, è di circa 16.000 bottiglie in base alle annate.
L’annata 2021 del Ruchè Invictus si caratterizza per un bouquet aromatico estremamente ampio, proprio del vitigno di provenienza, arricchito da note tipiche del terreno argilloso calcareo con marne ricche di limo e ph alcalino su cui giacciono le vigne: fiori, note di ciliegia matura e pera, petali di rosa e viola, sentori di menta, eucalipto e pietra focaia, per chiudere con ampi sentori di macchia mediterranea tra cui spiccano l’erba salvia e il rosmarino.
I riflessi rosso rubino carico tendente al granato preparano a un palato che si contraddistingue per note marcatamente speziate tra cui spiccano pepe e cannella, arricchite nell’intensità dal procedimento di raccolta tardiva delle uve che dona longevità ed eleganza uniche.
Oltre alle classiche denominazioni D.O.C (Monferrato Bianco: Sauvignon, Timorasso/ Monferrato Rosso, Grignolino, Malvasia) alle più nobili D.O.C.G. (Barbera, Ruché), in Monferrato troviamo superbe espressioni della #Barbera d’Asti (Austerum e Mysterium), dal carattere più austero della cugina d’Alba , del #Grignolino d’Asti (Ruber) che, a dispetto del diminutivo nel nome è espressione di un rosso tanto eclettico nelle occasioni di abbinamento, quanto ricco di aromi e del #Ruché, l’autoctono per eccellenza del #Monferrato, di cui abbiamo parlato in questo articolo.
La sfida è ora aperta: assaporare il più classico Ruchè Nobilis o lasciarsi conquistare dall’aristocratico Invictus?
La risposta non può nascere che da una “degustazione orizzontale”, portando sulle nostre tavole entrambe le etichette. A voi la scelta!
Scopri di più sui rossi del Monferrato di Tenuta Montemagno
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2024/02/header_GamberoRosso_Invictus-1.jpg7311920Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2024-02-27 12:26:582024-02-27 12:26:59Un dicono di noi davvero speciale
Il Monferrato è un’area piuttosto ampia, di natura prevalentemente collinare, compresa quasi esclusivamente all’interno delle provincie di Asti e Alessandria. Il suo territorio è suddiviso in tre aree ben distinte: Basso Monferrato, Monferrato Astigiano (dove si trova Tenuta Montemagno) e Alto Monferrato.
Tutta l’area è ricca di luoghi da visitare d’interesse storico, artistico e, naturalmente eno-gastronomico.
Parlare di territorio vuol dire anche esserne parte integrante, conoscerlo e promuoverlo.
È proprio per questo che in Tenuta Montemagno Relais & Wines abbiamo deciso di dare vita ad un’iniziativa di diffusione della conoscenza del Monferrato, creando itinerari da percorrere facilmente, e in giornata, sfruttando la favorevole posizione della Tenuta, per chi lo desidera, come luogo di partenza e arrivo.
Si tratta di itinerari nei quali forniamo alcuni suggerimenti sui luoghi da visitare, ma che non sono assolutamente da considerarsi esaustivi per tutto ciò che si può vedere o fare nelle località indicate.
Lasciamo allo spirito di chi vorrà seguire questi nostri suggerimenti attenersi solo a quanto descritto negli articoli, oppure spingere la propria curiosità oltre la collina all’orizzonte.
Iniziamo quindi con il primo itinerario che si sviluppa lungo un percorso di 35 Km. circa, toccando i principali paesi dell’area circostante la Tenuta. Per ciascuna delle località indicate, abbiamo fornito qualche indicazione storica, sulle particolarità da vedere e sulle specialità da “gustare”.
Ci auguriamo che questa iniziativa sia di gradimento e invitiamo coloro che faranno questo e i prossimi percorsi, a fare fotografie, magari vicino ai luoghi indicati nell’articolo e a pubblicarle sui canali social con l’hashtag #tenutamontemagno#DiscoverMonferrato
Iniziamo dal paese cui la Tenuta prende il nome: Montemagno. Osservando il panorama dal piazzale della cantina o dalla piscina, il paese si trova esattamente a Sud-Ovest. Riconoscibile facilmente anche da diversi km di distanza grazie alla merlatura delle antiche mura, il borgo di Montemagno si raggiunge in una manciata di minuti d’auto.
Cenni storici
Qui ha sede un imponente castello, uno dei meglio conservati dell’Astigiano, eretto nel X secolo, oggi proprietà privata, visitabile su richiesta attraverso il portale del comune di Montemagno.
L’impianto medievale del paese, unico nel Basso Monferrato, è ancora oggi ben visibile: dalla prima fortificazione, divenuta poi l’imponente castello coronato da merlatura ghibellina, si diramano a raggiera, dai resti delle mura, dodici vicoli chiusi a disegnare il “recinto vecchio”.
Percorrendo i vicoli del centro storico, si giunge in Piazza San Martino dominata dalla chiesa dell’Assunta e dalla maestosa scalinata a tre terrazze, in stile barocco, che richiama il disegno della celebre scalinata di Piazza di Spagna a Roma.
Specialità
Dopo aver visitato il centro di Montemagno, è d’obbligo fare una tappa al Pastificio Baracco, dove vengono prodotti pasta fresca, pasticceria e condimenti che sono distribuiti quotidianamente in tutto il Piemonte.
Assolutamente da non perdere i famosi “Agnolotti Monferrini” (da provare con ragù bianco), per cui Pastificio Baracco è conosciuto in tutto il nord Italia.
Pastificio Baracco
Via Casale 32, Montemagno
Tel. 0141/63329
Cucina tipica
Il ristorante La Braja offre una cucina tipica regionale e Monferrina, legata alle tradizioni storiche del luogo. La capacità del locale, nella zona giardino, è di 60 coperti circa.
Ristorante La Braja
Via San Giovanni Bosco, 11, Montemagno
Tel. 0141/653925
CASORZO
Da Montemagno ci spostiamo verso Casozo, attraverso il paese di Grana su una strada che permette di godere della visione panoramica delle Colline del Marchesato e dei borghi con un suggestivo itinerario a valenza storica, artistica, paesaggistica e, ovviamente, enogastronomica.
Cenni storici
Le origini di Casorzo risalgono a molto tempo fa. L’insediamento e lo stesso nucleo della popolazione Casorzese vantano origini che risalgono all’epoca celtica, quando alcuni fabbricanti di formaggi, da Plinio chiamati Casurciulli, si riunirono, per motivi di difesa all’altura che da loro prese il nome: Casurcium o Casurtium.
Nel centro del paese si può visitare la parrocchia di San Vincenzo martire, di stile barocco, realizzata nel 1730 e situata in posizione dominante sul sito del castello ormai scomparso. Il sagrato ospita un maestoso ippocastano bicentenario (tra gli alberi monumentali piemontesi), ritratto in un quadro conservato all’interno della chiesa.
Luoghi d’interesse
Una tappa assolutamente da non perdere è il Bialbero di Casorzo, un rarissimo esemplare di ciliegio cresciuto sulla sommità di un gelso. Entrambe le piante sono vive e godono ottima salute tanto che ogni anno regalano una splendida fioritura diversificata.
Ottima area panoramica immersa nelle colline del Monferrato presenta tavoli e panchine, perfette per un picnic, una pausa all’ombra del particolare albero, o perché no, per un aperitivo diverso dal solito con un bel TM Brut 24 mesi.
Casorzo è inoltre nota per aver dato il nome a una Malvasia (per l’appunto la Malvasia di Casorzo).
Un vitigno autoctono coltivato in una zona molto delimitata del territorio che abbraccia cinque comuni in totale. La nostra Tenuta è compresa in questo territorio e, infatti, produciamo tre vini dolci con questo vitigno (Dulcem, Nectar e TM Roses), e un distillato, la grappa Argentum XLV.
Se volete dunque respirare i sentori super aromatici di questo prezioso vino, consigliamo quattro passi nei suggestivi vigneti che circondano Casorzo.
GRAZZANO BADOGLIO
Cenni storici
Riprendendo la strada panoramica della Colline del Marchesato a Casorzo e procedendo verso nord, si raggiunge il paese di Grazzano Badoglio.
Qui, nel 961, fu fondata l’antica abbazia Aleramica dal primo Marchese del Monferrato, Aleramo. L’edificio, oggi sede di una parrocchia del paese è di particolare rilevanza architettonica. Della prima costruzione sono ancora visibili la torre campanaria romanica; il porticato della vecchia casa parrocchiale con balconcino; il chiostro, oggi ristrutturato e riportato agli antichi splendori e, infine, l’abside di forma ottagonale.
Un altro sito d’interesse storico è rappresentato dalla tomba di Aleramo I°.
La leggenda narra che Ottone I°, allora Imperatore del Sacro Romano Impero, concesse ad Aleramo tanto territorio quanto egli fosse riuscito a percorrerne cavalcando senza sosta. Questo territorio corrisponde al Monferrato e il nome deriva da “mun“(mattone) e da “frà” (ferrare), ovvero dai mattoni utilizzati per ferrare i cavalli che Aleramo cavalcò.
Luoghi d’interesse
Il territorio comunale di Grazzano Badoglio ospita una delle panchine giganti del progetto artistico Big Bench. L’iniziativa, nata nel 2010 da un’idea del designer americano Chris Bangle, ha l’obiettivo di sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala. Numerose le installazioni presenti in Piemonte e, in particolare nell’alta Langa. L’installazione di Grazzano Badoglio, di un deciso colore rosso, è stata inaugurata a luglio 2020 e si trova si trova in contrada Cornaleto.
Cucina tipica
Il ristorante Il Bagatto è una meta dove assaporare piatti tipici, soprattutto i primi e il fritto Piemontese, della cucina regionale.
Ristorante Il Bagatto
Piazza Cotti 17, Grazzano Badoglio
Tel. 0141/925110
ALTAVILLAMONFERRATO
Cenni storici
Riprendendo la strada e percorrendo verso oriente, in sequenza, le strade provinciali 30b, 42, 30 e 52, si giunge ad Altavilla Monferrato, un altro borgo di questo lembo di territorio.
Qui ha sede la distilleria Mazzetti d’Altavilla, un’azienda che prende il nome dalla famiglia Mazzetti, fondata ben 175 anni fa e nota a livello nazionale e internazionale per i suoi distillati.
La distilleria è visitabile (si consiglia la prenotazione) ed è una tappa consigliata per gli amanti delle grappe e dei liquori, ma anche per chi desidera gustare dolci e cibi profumati con i preziosi distillati dell’azienda, o provare le creme di bellezza con essenze di grappa.
Mazzetti d’Altavilla
Viale Unità D’Italia 2, Altavilla Monferrato
Tel. 0142/926147
VIARIGI
Cenni storici
Proseguiamo il viaggio verso l’ultima tappa: Viarigi. Che si trova fra Altavilla e Montemagno.
Il paese è “aggrappato” alla collina e le case e le strade si adeguano a questa caratteristica, con scale, sottoportici, ripidi tornanti, muraglioni. Il simbolo di Viarigi è la torre di avvistamento, di origine medioevale, che domina dall’alto il paese e il territorio circostante. Costruita intorno al 1320, la torre fa parte di una rete di difesa e di comunicazione, basata su un sistema di torri e punti ben visibili dalle colline circostanti (comprendente anche Montemagno, Grana, Casorzo, Grazzano, Moncalvo e Rinco, a nord, Vignale, Carnagna, Lu, San Salvatore a sud). Sottoposta nel corso dei secoli a numerosi interventi murari, la torre dei segnali è visitabile ogni ultima domenica del mese da aprile a ottobre.
Consigliamo vivamente una visita alla torre. Dalla sua sommità si può godere della vista mozzafiato su tutto il territorio Monferrino.
Dopo la visita alla torre, rientrare alla Tenuta Montemagno è semplicissimo, anche perché la strada che ci riporta verso il paese si trova esattamente di fronte alla collina su cui si stagliano le antiche mura dell’azienda.
Leggende e racconti
Ilpatrono di Viarigi è Sant’Agata a cui è dedicata la Chiesa principale del Paese dove possiamo ammirare sul sagrato la statua del Beato Don Luigi Variaria, missionario salesiano in Sudamerica e grande appassionato di musica. Proprio intorno a Sant’Agata è avvolta una delle due leggende popolari di questo paese. Imboccando il Sentiero Cerola partendo dalla vicina Fubine si può andare alla ricerca del luogo dove probabilmente venne seppellita la Santa. Secondo la narrazione popolare infatti Sant’Agata aveva diversi fratelli e sorelle. Per ognuno di loro vennero costruite delle piccole chiesette e cappelle.
Di Viarigi però sentirete parlare anche dei “Magnetisà” e di un particolare sacerdote che a metà del ‘800 fece parlare molto di sé finendo per essere condannato per eresia ed allontanato dalla comunità insieme ad una misteriosa Madonna Rossa. Secondo le credenze Don Antonio Grignaschi, originario della Val d’Ossola, oltre ad essere un uomo carismatico e di bell’aspetto era in grado di smuovere il cuore dei suoi fedeli grazie ad un fluido magnetizzante contenuto in un anello. Per più di cent’anni si è cercato di mettere a tacere questa storia.
Il Monferrato è una terra fatta di emozioni e storia, ci auguriamo dunque che questo piccolo tour sia stato piacevole quanto emozionante per tutti quelli che hanno voluto scoprirlo.
#tenutamontemagno
#DiscoverMonferrato
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/07/castello_Montemagno.jpg12801920Rossana Gullihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngRossana Gulli2021-07-13 14:39:292021-07-28 10:22:53Il territorio attorno a Tenuta Montemagno Relais & Wines
Tenuta Montemagno offre un’interpretazione eclettica della Malvasia di Casorzo DOC, uno dei più antichi vitigni autoctoni del Monferrato, rappresentante di quella eccellenza enologica che è propria di questo lembo di Piemonte e che viene coltivato nel comune di Casorzo in provincia di Asti.
E’ un’uva a bacca nera, aromatica la cui produzione è limitata e il vino che se ne ottiene lascia un dolce ricordo ai suoi degustatori, grazie alla sua aromaticità.
Le origini del vitigno, come spesso accade per gli autoctoni, si perdono nella notte dei tempi. Alcuni testi ne fanno risalire l’arrivo in Piemonte al XIII secolo, mentre la registrazione nel Catalogo Nazionale Varietà di Vite è del 1968, per una superficie coltivata di soli 107 ha.
La Malvasia di Casorzo DOC rientra nella famiglia dei vitigni aromatici e si caratterizza per profumi di elevata finezza con spiccate note fruttate e floreali a ricordare la rosa, la pesca, l’albicocca e il lampone. La persistenza al naso, ma anche al palato, è un’altra peculiarità di questo vitigno, mentre il colore ben rappresenta la gamma dei rossi: dal rosso rubino al cerasuolo, fino alle tonalità più vicine al petalo di rosa in base alla vinificazione compiuta.
I vigneti della Malvasia di Casorzo sono tutti localizzati nella parte medio-alta delle colline attorno al paese, in modo da avere una migliore esposizione ai raggi solari e meglio difendersi dalle brinate primaverili.
Il vitigno Malvasia di Casorzo ha una vita piuttosto lunga ed offre produzioni abbondanti e costanti. Rispetto ad altri vitigni, dimostra una migliore resistenza ad agenti atmosferici quali grandine e gelo. Nella produzione di Tenuta Montemagno, le uve di questo vitigno concorrono per il 100% alla composizione di un vino rosso dolce ed aromatico, chiamato appunto Malvasia di Casorzo DOC., che viene vinificato in tre modi diversi: vinificata dolce pétillante, Dulcem, versione charmat spumante con il TMRoses e infine nel Passito Nectar, ognuno con uno stile riconducibile alla nostra Malvasia, ma con caratteristiche organolettiche differenti e specifiche.
DULCEM è la versione dolce pétillante, ottenuta con fermentazione naturale, prodotta con uve – 100% Malvasia di Casorzo, da vigne con esposizione sud – sud ovest. La piacevole bevibilità di questo vino la si deve alla sua fragranza, alla sua freschezza e al limitato contenuto alcolico di soli 5,5%/6% gradi, a seconda dell’annata.
La pressatura soffice e la fermentazione isobarica in autoclave ne preservano i delicati aromi e amplificano le note di fragoline di bosco, lamponi, mirtilli e leggeri sentori di rosa selvatica. Il colore è rosso intenso con lievi riflessi purpurei. Al palato si presenta dolce e tannico allo stesso tempo, fresco e morbido, con una buona vivacità e sensazioni di frutti rossi, fragola e fiori freschi.
Gli abbinamenti ideali per il nostro Dulcem sono i dessert tipici della tradizione piemontese come il Bunet (budino al cioccolato cotto a bagno maria), la macedonia di pesche a polpa gialla e bianca con il gelato alla crema.
TM ROSES è la nostra Malvasia di Casorzo vinificata in purezza, spumantizzata con metodo Charmat e vinificata rosé e dolce, il cui contenuto alcolico è di circa 7% alc./vol.
Il colore rosa intenso con delicati riflessi rubino, introduce al tipico profumo di rosa che contraddistingue il vitigno, a cui si aggiunge la complessità aromatica dei lieviti in fase di presa di spuma. Al palato ritroviamo la dolcezza, la freschezza e la delicatezza con una decisa vivacità e piacevoli note di frutti rossi e fiori freschi.
L’abbinamento ideale per TM Roses? Crostate e torte a base di frutta fresca rossa, in particolare fragole, ribes e lamponi oppure come bollicina delle feste, dei pomeriggi d’estate, per la sua incredibile piacevolezza.
NECTAR è una Malvasia Rossa Passita, 100% Malvasia di Casorzo, ottenuta con appassimento naturale, selezionando pochi grappoli per pianta. L’appassimento avviene o tramite torsione del peduncolo, quando la stagione lo consente, oppure su graticci, seguiti da pressatura soft a fine anno. Inoltre, il processo di affinamento è caratterizzato da un andamento prefermentativo lento per 12 mesi in piccoli fusti di legno di rovere di secondo passaggio.
E’ un passito dalla grande struttura, dal colore rosso intenso. Il bouquet sprigiona sentori balsamici intensi, con note fruttate di fragoline di bosco, confettura di frutti rossi e delicate di sciroppo di mirtillo e frutta naturale.
Al palato è dolce, pieno ed armonico con struttura complessa e buon equilibrio tra dolcezza e freschezza. In chiusura, si ritrovano le delicate note di frutta matura e sciroppata avvertite in precedenza.
Gli abbinamenti? Da quelli più tradizionali come la piccola pasticceria, dolci con pasta mandorle o cioccolato, fino ai formaggi stagionati più saporiti.
Nectar si sposa perfettamente anche con la nocciola Tonda Gentile Piemonte IGP, coltivata nei ai 7 ettari di noccioleto di Tenuta Montemagno, esposti a Nord.
Il poker realizzato da Tenuta Montemagno con la Malvasia di Casorzo DOC non sarebbe completo se non citassimo anche la nostra grappa ARGENTUM XLV, nata dalla distillazione delle migliori vinacce di Malvasia di Casorzo, utilizzate per dare origine a una grappa morbida, di 40° Gradi Alcolici.
Distillata con tecniche antiche, questa grappa rivela profumi intensi di rose, lasciando al palato una delicata nota di dolcezza aromatica tipica del vitigno da cui trae origine.
Ideale come grappa da meditazione da gustare in purezza.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/03/calice_rosso_79222521_1920x1280.jpg12801920Marco Mussinihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngMarco Mussini2021-03-16 15:20:302021-05-20 10:00:58Il poker della Malvasia di Casorzo
La filosofia di Tenuta Montemagno è da sempre la valorizzazione dei vitigni autoctoni del Monferrato. Una filosofia che, nel contempo, vuole dire valorizzazione del territorio stesso, della nostra identità ed eredità.
In questo angolo del Monferrato, patrimonio UNESCO per gli “infernot”, il Ruchè è l’autoctono per antonomasia, accompagnato da Grignolino, Malvasia, Timorasso e Barbera d’Asti. Su queste varietà ampelografiche Tenuta Montemagno ha fondato la propria filosofia produttiva che, unita a tecniche di vinificazione altamente tecnologiche, ha fatto dei propri vini un esempio di qualità e innovazione.
In un mondo enologico variegato e ricco, dove i vini da vitigni autoctoni si accompagnano a quelli internazionali, dove l’offerta è sempre più ampia, la comunicazione sempre più attenta e il consumatore sempre più preparato, allora le recensioni sulle guide – Mysterium Barbera d’Asti Superiore docg 2016 in finale per i 3 bicchieri sul Gambero Rosso, i punteggi sui wine magazine – TM24 brut 92 points su Wine Enthusiast, e le medaglie ottenute ai concorsi internazionali – medaglia d’oro a The Global Sparkling Masters per TM36 brut, l’oro di Mundus Vini per Soranus Barolo D.O.C.G. e per Solis Vis – Timorasso, l’argento a IWSC per Mysterium Barbera d’Asti Superiore D.O.C.G. 2016, diventano un vero valore aggiunto.
Il riconoscimento ha importanza per il produttore e per il consumatore: sono la conferma di un percorso produttivo e di scoperta. Gli ultimi premi che vi abbiamo raccontato sui nostri canali social e il riscontro avuto in termini di vendita e di degustazioni, hanno evidenziato che sul mercato italiano il consumatore è curioso: è pronto ad esplorare gli autoctoni ed a lasciarsi stupire. Sono i cosiddetti “millennians” a fare da apri pista. Sui mercati internazionali la medaglia e il punteggio alto sono la conferma di un’attenzione sempre crescente all’autoctono e allo stile innovativo, alla scoperta dei nostri vini e della nostra realtà produttiva.
La produzione Tenuta Montemagno ci racconta che il vino sposa la nobiltà della terra con le cronache del cielo, le radici profonde dei vitigni con i grappoli pazzi di sole, la mano attenta dell’enologo con l’intuizione del produttore.
I nostri vini accompagnano gli appassionati attraverso un percorso di conoscenza che va dall’autoctono, all’innovativo, al tradizionale per ricondurre sempre al cuore di Tenuta Montemagno.
https://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2020/11/Montemagno_vigne_cantina.jpg12801920Marco Mussinihttps://blog.tenutamontemagno.it/wp-content/uploads/2021/04/tm-relais-300x154.pngMarco Mussini2020-11-04 15:39:582021-04-06 12:10:58L’identità di territorio e il riconoscimento internazionale