WORLD BOUTIQUE HOTEL AWARDS 2022

Tenuta Montemagno premiata ai World Boutique Hotel Awards 2022

L’8 novembre sono stati annunciati i vincitori dei prestigiosi Boutique Hotel Awards 2022.

La giuria ha menzionato Tenuta Montemagno Relais & Wines per il “cibo ottimo e sano” e per la sua eccezionale posizione nel territorio del Monferrato, circondato da vigneti e noccioleti.

I menu di degustazione stagionali sono proposti in abbinamento o meno con i vini della cantina. Ciò che i nostri giudici hanno trovato decisamente unico è l’eccezionale abbinamento per ogni portata. Siamo così lieti di assegnare a Tenuta Montemagno Relais & Wines il riconoscimento Wine Pairing Excellence.

tagliolini al tartufo

Tagliolini al tartufo bianco

I tagliolini al tartufo bianco (tajarin per dirla alla piemontese), sono tra i primi piatti più apprezzati e gustosi del periodo autunnale. L’accostamento della pasta fresca con il tubero più prezioso e ricercato valorizza le qualità di entrambi gli ingredienti. La preparazione di questo piatto non è impegnativa.

Ingredienti per 4 persone:

– Tagliolini all’uovo (320 gr.)

– Burro (80 gr.)

– Parmigiano Reggiano DOP (50 gr.)

– Sale q.b.

– Tartufo (1)

Preparazione

pulizia tartufo

Come prima cosa lessate i tagliolini in una pentola capiente portandoli a una cottura al dente.

Nel mentre pulite il tartufo con uno spazzolino o con un telo umido per eliminare gli eventuali residui terrosi, privatelo della scorza e grattugiatene metà.

Fate fondere il burro in una larga padella e unitevi il tartufo grattugiato. Non appena i tagliolini sono cotti al dente, scolateli e versateli nella padella con il burro al tartufo. Aggiungete parmigiano grattugiato e lasciateli insaporire per qualche minuto, mescolandoli con un cucchiaio di legno.

Servite i tagliolini conditi su un piatto da portata e portateli in tavola ancora ben caldi.

Ultimo tocco, l’aggiunta del tartufo rimasto ridotto a lamelle con l’apposito attrezzo e un pizzico di sale.

Il vino ideale in abbinamento con questo piatto è Invictus, il Ruché di Castagnole Monferrato di Tenuta Montemagno.

Se preferite assaggiare i tagliolini al tartufo insieme ad altri piatti preparati appositamente per l’abbinamento con il prezioso tubero, degustandoli con i vini Tenuta Montemagno, allora potete prenotare un pranzo o una cena al nostro ristorante “La Civetta sul Comò”, dove vi attende il menù “Sua Maestà il Tartufo”.

Contatta la nostra reception telefonando al numero 0141 63624 oppure scrivi una mail a info@tenutamontemagno.it.

vendemmia timoroso 2022

I lavori in vigna e in cantina: la vendemmia 2022

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Natiat enologo insieme a Gianfranco Cordero di Tenuta Montemagno

La vendemmia, si sa, è uno dei momenti più attesi per i produttori di vino. Il risultato finale del raccolto è destinato a finire sulle tavole e sui banchi di degustazione, a coronare quella sublime storia d’amore che unisce l’uomo e la natura. In Tenuta Montemagno la vendemmia 2022 si è appena conclusa. Iniziata a fine agosto, con la raccolta delle uve Sauvignon, è finita più o meno quattro settimane dopo. Quest’anno il lavoro è stato particolarmente impegnativo a causa della forte siccità che ha caratterizzato l’estate 2022. Durante i mesi estivi, come abbiamo narrato nel precedente articolo, si è lavorato per assicurare che le vigne superassero al meglio lo stress causato da terra secca e scarsità d’acqua. Queste operazioni hanno portato all’esito desiderato e i filari si sono affacciati al periodo di raccolta nello stato migliore di salute.

Durante la vendemmia si è comunque notato come la maturazione delle uve fosse disomogenea. Per questo si è proceduto a fare un’attenta selezione dei filari e dei singoli grappoli da vendemmiare, eseguendo l’operazione al momento giusto. 

Il fatto di avere portato in cantina dei grappoli disomogenei nella maturazione, ha consentito di avere, nel complesso della vendemmia, un prodotto più equilibrato: non troppo alcolico e, nel contempo, non troppo scarso di acidità. Per questo i tecnici di Tenuta Montemagno sono estremamente soddisfatti di questa annata. Anche dal punto di vista della quantità c’è soddisfazione in quanto si è ottenuto un raccolto pari a quello dello scorso anno.

Mentre scriviamo questo articolo, le operazioni di fermentazione alcolica e vinificazione sono quasi concluse; fra breve si procederà con la fermentazione malolattica, che serve a trasformare l’acido malico in acido lattico e a ridurre la presenza di zuccheri residui presenti dopo la fermentazione alcolica.

Si tratta di una delle fasi finali prima che il prodotto ottenuto dall’ultima vendemmia vada a riposare nelle cisterne e, per i rossi, nelle botti, e dia vita ai vini finali.

Concludiamo affermando che le aspettative sulla qualità della vendemmia 2022 sono molto alte. Un’annata molto atipica, anche per gli operatori più esperti che operano da tempo nel settore enologico, ma che porterà a ottenere, almeno per quanto riguarda Tenuta Montemagno, vini equilibrati fra acidità e grado alcolico, di qualità elevata.

Tenuta Montemagno brindisi

Tenuta Montemagno in tour con Simply Italian Great Wines

Continua nel nord Europa (Norvegia e Regno Unito) il tour Simply Italian Great Wines, organizzato da IEM – International Exhibition Management, destinato a presentare i migliori vini italiani a un pubblico estero di professionisti del settore vinicolo.

Tenuta Montemagno partecipa a questo evento itinerante con una selezione dei suoi vini, scelti per rappresentare al meglio la cantina e il territorio di appartenenza.

TM Brut 24 mesi – metodo classico piemontese ottenuto vinificando uve Barbera

Violae – blend rosso realizzato con uve Barbera e Syrah

Nymphae – blend bianco ottenuto da uve Timorasso e Sauvignon

Solis Vis – bianco da uve Timorasso in purezza

Invictus – rosso da uve Ruchè di vendemmia tardiva

Mysterium – rosso d’eccellenza da uve Barbera d’Asti Superiore

Oslo

OSLO

Il 21 settembre saremo insieme a I Vini del Piemonte, all’Oslo Scene di Oslo, in Norvegia. 

Questa manifestazione segue il successo della precedente edizione, nel corso della quale si è avuta la dimostrazione di come il pubblico Norvegese apprezzi particolarmente i vini Piemontesi.

Il Piemonte è infatti al secondo posto tra le regioni italiane per l’esportazione di vini rossi in Norvegia, non solo per volumi, ma anche per valore, tanto da conquistarsi il titolo di una delle prime regioni vinicole al mondo per le esportazioni di vino rosso in bottiglia.

Tenuta Montemagno sarà presente per il walk around wine tasting con un tavolo di degustazione e una MasterClass dedicata a Mysterium 2017.

LONDRA

Dopo Oslo, sempre nell’ambito dell’evento Simply Italian Great Wines, saremo presenti il 3 ottobre, a Londra, in Inghilterra.

La sede di questo evento, giunto alla sua quinta edizione, è l’ONE GREAT GEORGE STREET, una location classica di grande eleganza, di stile tipicamente anglosassone. I vini Italiani sono da tempo apprezzati nel mercato Inglese; questo appuntamento ha lo scopo di rinnovare la nostra attenzione a un pubblico di professionisti, presentando le novità più recenti o interessanti della produzione enologica territoriale.

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Anche a Londra proporremo la selezione di etichette in scena a Oslo, attraverso la tradizionale formula walk around wine tasting e con la MasterClass Mysterium 2017.

Prosegue così con queste due tappe il viaggio che porta i vini della nostra cantina in giro per l’Europa e, preso in Asia. A fine agosto siamo stati a Tallin ed Helsinki; a settembre saremo a Oslo e Londra; a novembre saremo a Tokyo, nel Paese del Sol Levante. Appuntamenti importanti per far conoscere i nostri prodotti a somelier e importatori che desiderano conoscere, e far conoscere, le eccellenze del nostro Paese e del nostro territorio per il loro pubblico locale.

Timorasso

I lavori in vigna e in cantina: l’estate 2022

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Nantiat, enologo di Tenuta Montemagno

Degustare un buon vino è l’atto conclusivo di una sublime storia d’amore. Una storia che unisce l’uomo e la natura, la passione per la coltivazione delle vigne e l’accettazione di questa attenzione da parte della natura. Ma quanto lavoro c’è dietro un calice di vino? Si tratta di un lavoro che dura mesi, a volte anni se consideriamo il tempo necessario a ottenere vini invecchiati 3, 4, 5 anni e più.

Proseguiamo quindi il percorso iniziato tre mesi fa, alla scoperta di ciò che ha riservato l’estate 2022 alle vigne di Tenuta Montemagno e quali lavori siano stati svolti in questa stagione, sia fra i filari sia in cantina.

Precisiamo che questo articolo è stato redatto a vendemmia iniziata; una vendemmia anticipata, causa le particolari condizioni del tempo (come vedremo in seguito), iniziata con le uve Sauvignon alle quali seguiranno le uve Barbera, questa volta il raccolto sarà volutamente anticipato, destinate e dare vita ai TM Brut, il Metodo Classico di Tenuta Montemagno.

Il 2022 è destinato a entrare negli annali come un anno particolarmente avaro di acqua. Poche piogge, anzi pochissime, che hanno determinato un clima estremamente secco e difficile per le vigne. Così, in Tenuta Montemagno, si è intervenuti con la rippatura, ossia la lavorazione del terreno compatto mediante una serie di tagli verticali volti a eliminare il rischio di croste secche in superficie e ad agevolare il drenaggio idrico in caso di piogge. Le piogge sono arrivate, anche se non copiose, nella seconda metà di agosto e la rippatura eseguita nei vigneti ha aiutato l’assorbimento delle precipitazioni.

Un altro intervento eseguito quest’anno fra i filari di alcune vigne, è stato un diradamento precoce; questo ha consentito di equilibrare il rapporto vegeto-produttivo, cioè il bilanciamento fra massa fogliare e quantità di uva. La siccità registrata quest’anno ha evitato operazioni di trinciatura, eseguite di norma per rimuovere le erbacce tra i filari delle viti.

Mentre in vigna si lavorava per facilitare l’assorbimento della pioggia che a lungo si è fatta attendere, in cantina si è proseguito con l’imbottigliamento iniziato nel corso della primavera. Nobilis, Invictus, Austerum e Mysterium passati dalle cisterne alle bottiglie, per lasciare il posto al raccolto della vendemmia 2022.

Ogni stagione è importante per i vigneti e per il raccolto dei loro frutti. Tante le attenzioni da dedicare alla natura, ascoltandola e osservando i suoi comportamenti, i suoi segnali. Ogni anno, poi, ha caratteristiche uniche tali per cui il lavoro dell’uomo diventa, di volta in volta, necessario e d’importanza vitale per arrivare a una vendemmia e a un prodotto finale all’altezza delle aspettative.

vitello tonnato

Il vitello tonnato

Il vitello tonnato è un piatto tipico della cucina italiana e sebbene siano numerose le regioni che ne rivendicano le origini, oggi è considerato un piatto tradizionale Piemontese. Si tratta di una pietanza molto fresca, ideale da servire come antipasto o seconda portata per pranzi o cene estive.

Nella storia il vitello tonnato appare già nel settecento, anche se nella ricetta dei tempi pare non fosse citata la presenza del tonno. Questo fa la sua comparsa nella famosa guida Artusi alla fine dell‘800.

Ingrediente principale è, come si evince dal nome, il girello (di Fassone piemontese). Un taglio di carne di vitello che viene di norma marinato e successivamente cotto, avendo l’attenzione di mantenerne la morbidezza. Prima di sistemarlo nel piatto, dove viene abbinato alla salsa tonnata, il vitello va tagliato a fettine sottili. Di ricette dettagliate sulla preparazione di questo piatto ne esistono molte e fra loro anche differenti e lasciamo a voi lettori la scelta di quella che preferite per questa estate.

Il vitello tonnato è presente anche nel menù del ristorante La Civetta sul Comò di Tenuta Montemagno. Si tratta di una ricetta che non sveliamo, preparata appositamente dallo Chef Executive, Giampiero Vento, che vi invitiamo a provare presso il nostro relais.

E per l’abbinamento vini? Qui si apre una scelta decisamente ampia, almeno tra i vini della nostra cantina.

Si va da TM Brut, le bollicine ottenute da uve Barbera, a Musae, prodotto con uve Sauvignon, a Nymphae, un blend di ineccepibile delicatezza, realizzato unendo uve Timorasso e uve Sauvignon.

I nostri vini si possono trovare nel nostro shop online. Nel mese di luglio, peraltro, ogni 6 bottiglie di vino acquistato, si riceve in omaggio una bottiglia di Musae.

Buona estate e buon appetito!

Tenuta Montemagno vite

I lavori in vigna e in cantina: la primavera

Articolo redatto in collaborazione con Roberto Nantiat, enologo di Tenuta Montemagno

Degustare un buon vino è l’atto conclusivo di una sublime storia d’amore. Una storia che unisce l’uomo e la natura, la passione per la coltivazione delle vigne e l’accettazione di questa attenzione da parte della natura. Ma quanto lavoro c’è dietro un calice di vino? Si tratta di un lavoro che dura mesi, a volte anni se consideriamo il tempo necessario a ottenere vini invecchiati 3, 4, 5 anni e più.

calici vino

Scopriamo insieme quindi il lavoro che i tecnici enologi eseguono in Tenuta Montemagno nel corso delle stagioni affinché le viti, nel loro percorso di sviluppo e crescita, raggiungano le condizioni ottimali per produrre i grappoli dai quali si otterrà il buon vino da degustare.

Iniziamo questo percorso conoscitivo parlando della primavera. Una stagione importante e, a volte, critica, in quanto soggetta a sbalzi consistenti di temperatura (a volte col ritorno delle gelate), e periodi anche lunghi di siccità come è successo quest’anno nei mesi di Febbraio, Marzo e Aprile.

Senza l’acqua le piante rallentano la loro crescita, così in questo periodo i tecnici di Tenuta Montemagno hanno mantenuto alta l’attenzione a cogliere eventuali segni di sofferenza delle viti che, fortunatamente, non sono apparsi, segno di una coltivazione in condizioni di salute ottimali.

Maggio ha visto il ritorno della pioggia che ha portato nuova energia per la crescita dei germogli. Nell’attesa dell’arrivo della pioggia, fra aprile e i primi di maggio si è dato corso alla trinciatura e sfalciatura, cioè alla pulizia del terreno dall’erba. Un’operazione che favorisce un migliore assorbimento dell’acqua piovana ed elimina la competizione idrica tra la vite e l’erba. Queste operazioni sono eseguite esclusivamente con l’uso di attrezzi meccanici e senza chimica.

Fra maggio e giugno è stata eseguita una potatura verde, precisamente la spollonatura e la scacchiatura, con la rimozione dei germogli in eccesso. Questa operazione, ben calibrata, consente di equilibrare e favorire la ventilazione all’interno della massa fogliare, con il conseguente beneficio di ridurre la suscettibilità alle malattie fungine e aumentare la capacità di assorbimento dei raggi solari.

A partire da Marzo, con la ripresa vegetativa della vite, la vigna richiede un’attenta gestione della crescita e delle operazioni da effettuare, al fine di garantire il migliore equilibrio vegeto-produttivo e poter quindi arrivare in vendemmia con un prodotto di qualità.

cantine

Altrettanto si può dire per l’impegno richiesto nella gestione dei lavori di cantina. Per quanto riguarda i bianchi fermi di Tenuta Montemagno (Musae, Nymphae e Solis Vis), successivamente alle avvenute fermentazioni alcoliche, i vini sono stati mantenuti a contatto con i lieviti (affinamento sur lies) per circa sei mesi e imbottigliati all’inizio della primavera.

A seguire sono stati imbottigliati lo speziato e fresco Ruber (Grignolino) ed il morbido e intenso Violae (Monferrato rosso). Nel mese di Marzo è stato effettuato il tiraggio della Barbera vinificata in bianco, per produrre lo Spumante TM Brut. A questa operazione è seguito un mese circa di rifermentazione e rimarrà per i prossimi 24 e 36 mesi in affinamento sui lieviti.

I vini ancora presenti in cantina rimangono in affinamento, chi in vasca di acciaio (Austerum, Nobilis, Invictus) e chi in legno (Mysterium), in attesa del perfetto momento per essere messi in bottiglia.

Tanto il lavoro da svolgere in primavera e tanto è l’amore che doniamo per produrre vini nelle condizioni migliori per raggiungere le tavole di degustazione di tutto il mondo.

Rabaton alessandrini

I Rabaton Alessandrini: preparazione e abbinamento

Siamo a Litta Parodi, una piccola frazione in un’area pianeggiante a pochi chilometri da Alessandria chiamata La Fraschetta. Qui, a cavallo fra i mesi di agosto e settembre, si tiene la Sagra del Ràbaton, una manifestazione che celebra uno tra i primi piatti storici della tradizione Piemontese, per l’appunto i ràbaton.

I ràbaton, che tradotto dal dialetto significa “ruzzolati”, appartengono alla famiglia degli gnocchi. Preparati senza l’uso di patate, questi gnocchi acquisiscono il loro nome dal fatto che vengono arrotolati nella farina prima della cottura. Si presentano come grossi gnocchi allungati e il ripieno è solitamente composto da erbe e formaggio, gli stessi ingredienti utilizzati in genere per la preparazione dei ravioli. La preparazione avviene mescolando assieme erbe di campo, spinaci o bietole, formaggi (ricotta e parmigiano) e uova. Ciò che li rende particolari, e in qualche modo somigliati agli “gnudi” toscani, è l’assenza di sfoglia di contenimento. In pratica è come se fossero il ripieno di un tipo di pasta senza la sfoglia esterna.

I ràbaton sono oggi oggetto di tutela da parte della “Confraternita du Ràbaton”, che ne sostiene le origini di provenienza e definisce le caratteristiche di preparazione. “È un piatto semplice, ideato dai contadini in primavera, che riporta a sapori lontani e rappresenta – forse più di tutti – la cucina mandrogna. Non esistono segreti negli ingredienti, ma nel piatto, per rispettare la tradizione, i ràbaton devono essere al massimo 7”.

Una volta preparati gli gnocchi, possono essere abbinati a differenti tipi di sugo, anche se la formula più semplice, come vorrebbe la tradizione, li prevede lessati nel brodo e gratinati con burro, formaggio, latte, e salvia o rosmarino.

Preparazione

Riportiamo di seguito la preparazione dei Ràbaton secondo la ricetta della “Confraternita”.

Ingredienti:

– ricotta 400g

– spinaci 1 kg (in alternativa agli spinace si possono utilizzare le bietole)

– prezzemolo

– parmigiano

– 4 uova

– burro 20 g

– pane grattugiato

– farina

– noce moscata

– sale e pepe

Lavate accuratamente e lessate in acqua salata gli spinaci e conservare l’acqua di cottura (ci servirà successivamente per cuocere i rabatòn). Strizzatele con molta forza fino a sentirle asciutte: questa operazione è fondamentale per la buona riuscita del piatto.

Fate un trito di prezzemolo e aglio a cui aggiungerete il parmigiano grattugiato, le uova sbattute (3 intere e 1 tuorlo) e la ricotta. Mescolate bene, aggiustate di sale e di pepe e formate un impasto ben amalgamato, che avrà la consistenza del ripieno dei ravioli di magro.

Formate delle polpette strette e lunghe (circa 7 cm di lunghezza e 3 cm di diametro) e rotolatele su una superficie cosparsa di farina. Questa è l’operazione che trasforma le polpette in rabatòn.

Portate ad ebollizione l’acqua di cottura delle verdure salandola leggermente e lessate i rabatòn per qualche minuto prelevandoli con una schiumarola man mano che salgono in superficie.

Disponeteli poi ben allineati in una pirofila imburrata. Cospargete con abbondante parmigiano e qualche fiocchetto di burro. Cuocete in forno a 180° per 10 minuti fino a che la superficie non risulti dorata.

Abbinamento vini

La ricca presenza di formaggio nel ràbaton, unita alle verdure, richiama l’abbinamento a un vino bianco, floreale, come il Musae di Tenuta Montemagno. Sauvignon Blanc e Gris, le uve di Musae, si fondono per donare profumi intensi, con delicate note di fiori bianchi, acacia e biancospino, oltre agli aromi di agrumi, pera, pompelmo e frutto della passione.

L’abbinamento può estendersi anche a un vino spumante e qui il Metodo Classico è un’opzione assolutamente pregiata. Potete quindi portare in tavola i ràbaton con il nostro TM Brut 24 mesi, uno spumante nel quale le uve barbera utilizzate per la sua produzione aggiungono quel lieve accenno tannico che rendono TM Brut una bollicina estremamente fine ed elegante.

Nel redigere questo articolo abbiamo utilizzato alcune immagini prese da Internet. Se qualcuno ritiene di detenere i diritti di una o più di queste foto, e non gradisce che siano utilizzate da altri, lo preghiamo di scriverci per chiederne la rimozione.

Tenuta Montemagno Mysterium 2017 a Prowein 2022

Mysterium 2017 a Prowein 2022

Saremo presenti alla fiera di Düsseldorf con l’intera gamma vini e le nuove annate di Mysterium e Solis Vis

Tenuta Montemagno parteciperà a Prowein 2022, in programma a Düsseldorf dal 15 al 17 maggio, con l’intera produzione di vini e distillati: 3 etichette di bianchi, 7 di rossi, 3 di dolci, 3 spumanti e 5 grappe. In occasione della fiera, Tenuta Montemagno presenterà le nuove annate di due etichette: Mysterium (2017) e Solis Vis (2021).

Sarà proprio Mysterium 2017 la star di questo evento; la Barbera Superiore D.O.C.G. di Tenuta Montemagno sarà infatti presente sullo stand di “Mundus Vini” grazie alla gran medaglia d’oro ricevuta circa un mese fa.

I costanti investimenti in vigna, in cantina e nello sviluppo di prodotti che siano rappresentativi del Monferrato, sono uno stimolo quotidiano per tutte le persone che lavorano in Tenuta Montemagno.” – afferma Tiziano Barea, presidente e CEO di Tenuta Montemagno. “Un impegno che spesso viene premiato e riconosciuto, in Italia e all’estero, attraverso premi e menzioni. Come per Mysterium 2017, che ha recentemente ottenuto la “Gran medaglia d’Oro” come “best of show – Barbera d’Asti” al 30esimo Grand International Wine Award MUNDUS VINI.

Mysterium 2017

La vendemmia 2017 (20.000 bottiglie prodotte), è stata caratterizzata da caldo estremo e rare precipitazioni. Un’annata in generale molto soddisfacente per il Piemonte, dove le più importanti varietà autoctone si sono aggiudicate un punteggio considerato “eccellente”, di 5 stelle su 5, dalle più prestigiose autorità di analisi vitivinicola e agraria. Mysterium Barbera d’Asti Superiore è un vino unico, prodotto attraverso 3 differenti passaggi in legno: barrique, tonneaux e botte grande. Tre passaggi che per la vendemmia 2017 hanno esaltato in modo unico i profumi e le caratteristiche insite nell’uva Barbera quali freschezza, complessità aromatica e corpo.

Analisi chimica: 15% valore alcolico, 8,19 di acidità, 3,86 g/l livello di zucchero l, 80 mg/l anidride solforosa.

Solis Vis 2021

L’annata 2021 (10.000 bottiglie prodotte), è stata complessa da gestire a causa del ritardato arrivo della primavera. Si è avuta comunque un’eccellente annata per quanto riguarda l’uva Timorasso grazie alle pochissime precipitazioni e, in generale, grazie ad un’estate decisamente calda e asciutta che ha reso i profumi di pietra focaia e frutta bianca ancora più concentrati ed intriganti.

Analisi chimica: 14% valore alcolico, 5,6 g/l acidità, 1,0 g/l livello di zucchero, 83mg/l anidride solforosa.

Tenuta Montemagno a PROWEIN 2022 – pad. 15; stand B82

Tenuta Montemagno Big Bench Grazzano Badoglio

Alla scoperta delle Big Bench nel Monferrato

Le Panchine Giganti (Big Bench) sono installazioni artistiche di Chris Bangle, un designer specializzato nel settore automobilistico di origine Canadese che ha lavorato per anni all’Ufficio Stile del gruppo Fiat di Torino. Trasferitosi nelle Langhe nel 2009, per la precisione a Clavesana, ha dato vita al progetto Big Bench, un’iniziativa indipendente mirata a sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni.

La prima Grande Panchina è stata realizzata nel 2010 sul terreno della Borgata a Clavesana. Dopo di essa altre panchine si sono aggiunte ed è nato il Big Bench Community Project (BBCP), un’iniziativa no profit.

Le attività del BBCP – a carattere esclusivo senza fini di lucro – prevedono sia il supporto tecnico a chi vuole costruire una nuova Grande Panchina ufficiale, sia la collaborazione con le eccellenze dell’artigianato locale per realizzare prodotti a esse ispirati, che possano dare un piccolo contributo all’economia e al turismo locali, nel segno dello spirito positivo che le Grandi Panchine portano in questa zona. Una parte del ricavato di ogni vendita, come le donazioni fatte da chi realizza una nuova panchina, sarà devoluta dal BIG BENCH COMMUNITY PROJECT ai Comuni coinvolti e destinata a sostegno delle comunità locali. (descrizione tratta dal sito https://bigbenchcommunityproject.org/ dove è possibile ottenere ulteriori informazioni su questo progetto).

Tutte le grandi panchine sono visitabili liberamente ed è possibile sedersi sopra di esse per godere del panorama che queste offrono e, soprattutto, vivere il cambio di prospettiva dato dalle dimensioni della panchina che fa sentire chi vi siede come un bambino, capace di meravigliarsi della bellezza del paesaggio con uno sguardo nuovo.

Ma dove si trovano le Big Bench del Monferrato e, più precisamente, qual è il percorso che partendo a Tenuta Montemagno permette di raggiungere queste installazioni? Questo articolo propone un itinerario “eno-turistico” per consentire agli ospiti e seguaci del nostro Relais di visitare le famose Grandi Panchine. Non potevano mancare poi alcuni suggerimenti dedicati ad assecondare il gusto e il sapore. Abbiamo quindi indicato qualche locale dove recarsi per pranzo o semplicemente per degustare un buon calice di vino.

Buona visita, e quando sarete sul posto, non dimenticate di scattarvi delle fotografie e di pubblicarle sui canali social con l’hashtag #DiscoverMonferrato.

Mappa itinerari Big Bench

Itinerario

  • Tenuta Montemagno
  • Big Bench #51 Castagnole Monferrato
  • Big Bench #68 Calliano
  • Big Bench #91 Grazzano Badoglio
  • Big Bench #107 Vignale Monferrato
  • Big Bench #146 Olivola
  • Big Bench #119 Camagna Monferrato
  • Big Bench #133 Fubine
  • Tenuta Montemagno

Totale km: 70 Km. circa

Durata percorso: un’ora e mezzo circa (percorso completo senza fermate)

Mezzo consigliato: Auto – Moto

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CASTAGNOLE MONFERRATO

Stemma Castagnole Monferrato

Iniziamo l’itinerario lasciando alle spalle Tenuta Montemagno e, all’imbocco della SP16, svoltiamo a destra, in direzione Montemagno. Attraversiamo l’abitato e, sempre mantenendoci sulla SP16, in pochi chilometri arriviamo a Castagnole Monferrato.

Il nome di questo paese, che conta poco più di 1.000 abitanti, è dovuto al nome dei boschi di castagni che un tempo ricoprivano le colline di questo territorio. Oggi i castagni hanno lasciato in larga parte spazio alla coltivazione della vite. È infatti qui, e in alcuni altri borghi limitrofi, che ha origine il Ruchè di Castagnole Monferrato, un vitigno autoctono che sta sempre più ottenendo attenzione e riconoscimenti anche a livello internazionale.

> Scopri i Ruché di Tenuta Montemagno

Per arrivare alla Grande Panchina #51 (del colore Rosso Ruchè, in onore del vino che da questo paese prende il nome), dobbiamo uscire dall’abitato e viaggiare lungo la SP 38 in direzione Calliano. Dopo 500 metri circa la troviamo, immersa fra i vigneti e in una posizione che offre un’eccellente visuale panoramica sulle colline circostanti.

Big Bench Castagnole Monferrato
(fotografia di Francesca Galbiati)
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CALLIANO

Big Bench Calliano

Riprendiamo la SP38 in direzione Nord/Ovest fino a incrociare la SP29. Qui svoltiamo a sinistra e dopo qualche chilometro raggiungiamo il paese di Calliano. Arrivati alla Cappella della Madonna della Neve, appena fuori Calliano, troviamo un bivio. Girando a sinistra imbocchiamo Strada Perrone che ci porta alla Big Bench #68, la panchina gigante Bianca e Azzurra di Calliano.

Big Bench Calliano
(fotografia tratta da https://restaurantguru.it/BIG-BENCH-CALLIANO-Calliano)

Prima di raggiungere la Big Bench, facciamo due passi indietro e torniamo in paese. Calliano è, come molti altri luoghi del Monferrato e del Piemonte, famosa per il suo Palio degli Asini, che si tiene di norma a ottobre. Nella piazza del Palio si disputa la corsa tra gli asini ed i palafrenieri, che rappresentano i dieci rioni in cui è suddiviso il paese.

Specialità gastronomiche

Sempre legata agli asini, un’altra specialità di Calliano: gli agnolotti d’asino, una variante degli agnolotti piemontesi il cui ripieno è prodotto con la carne di questo animale. Un piatto che ben si abbina al Grignolino, vino tipico del Monferrato Astigiano prodotto con uve autoctone di questo territorio.

Agnolotti d'asino Calliano

Sempre legata agli asini, un’altra specialità di Calliano: gli agnolotti d’asino, una variante degli agnolotti piemontesi il cui ripieno è prodotto con la carne di questo animale. Un piatto che ben si abbina al Grignolino, vino tipico del Monferrato Astigiano prodotto con uve autoctone di questo territorio.

> “Scopri il Grignolino di Tenuta Montemagno”

A Calliano possiamo fare una visita al Ciabot del Grignolin, un ristorante adagiato sulla Statale Asti-Casale, dove è possibile gustare i piatti tipici di questo lembo di terra abbinati ai vini tradizionali di queste località, Grignolino e Barbera d’Asti fra tutti.

Ciabot del Grignolin

Via Asti, 36 Calliano

Tel. 0141928195

Email: info@ciabotdelgrignolin.it

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GRAZZANO BADOGLIO

Stemma Grazzano Badoglio

Proseguiamo l’itinerario alla ricerca delle Panchine Giganti dirigendoci a Grazzano Badoglio. Percorriamo al contrario Strada Perrona; al primo bivio prendiamo la SP457var verso sinistra. Giunti a Moncalvo entriamo sulla SP30 e dopo un paio di chilometri entriamo nel paese di Grazzano Badoglio.

Qui è d’obbligo fare una visita all’antica abbazia Aleramica, fondata prima dell’anno 1000, e alla tomba di Aleramo I°, primo marchese del Monferrato. Di Aleramo e di Grazzano Badoglio abbiamo già scritto nel nostro primo articolo dedicato al territorio che circonda Tenuta Montemagno.

Big Bench a Grazzano Badoglio
(Foto tratta da IlMonferrato.it)

Dal centro del paese imbocchiamo via Mazzini, oltrepassiamo la chiesa di San Sebastiano, il cimitero e raggiungiamo così la Big Bench #91, di colore rosso vivo che offre una magnifica vista, gradevole e rilassante, sui vigneti e su Grazzano Badoglio.

Specialità gastronomiche 

fritto misto alla piemontese

Il ristorante Il Bagatto è anch’essa una meta dove assaporare piatti tipici regionali e del territorio fra i quali i primi e il fritto Piemontese.

Ristorante Il Bagatto

Piazza Cotti 17, Grazzano Badoglio Tel. 0141/925110

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VIGNALE MONFERRATO

Stemma Vignale Monferrato

Ritorniamo sulla SP30 e giriamo a sinistra, in direzione Casorzo. Superato l’abitato di quest’ultimo percorriamo sempre la SP30 seguendo le indicazioni per Vignale Monferrato. Poco oltre il bivio con la SP50, che lasciamo alla nostra destra, vedremo sulla sinistra la Big Bench #107.

Big Bennch Vignale Monferrato
(foto di Serena Moretto – Gruppo Fotografi Monferrini)

La panchina gigante, che si trova sulla collina di fronte al paese di Vignale, è immersa fra le vigne. Ai suoi piedi una cassetta che può essere aperta e che nasconde un diario ove chiunque può scrivere un pensiero, un’impressione o un commento qualsiasi.

Per chi ama le forti emozioni, è assolutamente da vedere il panorama dell’arco alpino che si apre sul belvedere della terrazza della chiesa di San Bartolomeo, posta in cima all’altura di Vignale.

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OLIVOLA

Stemma Olivola

Proseguiamo il nostro tour fra le dolci colline del Monferrato alla ricerca delle Panchine Giganti sparse in questo territorio, raggiungendo il paese di Olivola e, successivamente, la Big Bench #146. Ritorniamo sulla SP68, quindi sulla SP30 in direzione Casorzo e, una volta raggiunto il bivio con la SP 30c svoltiamo a destra. Su questa strada ci manteniamo fino a raggiungere la SP48 (dove svoltiamo a sinistra) e quindi la SP42 (svoltiamo a destra). Raggiunto il centro di Olivola, che conta poco più di un centinaio di abitanti, dobbiamo prendere la via Cascine Girasole. Poco dopo la Taverna dei Sapori siamo arrivati.

Big Bench Olivola
(foto tratta dal portale TabUI)

La Big Bench di Olivola è di colore giallo oro (dipinta dall’artista Massimo Uberti), ed è decisamente luminosa e visibile. Da qui lo sguardo si estende su un panorama molto grande che comprende tre paesi e due colline. Su una di queste si può vedere la chiesa di San Pietro, eretta nel 1300 circa a celebrare e consacrare la vittoria dei Monferrini sui Saraceni che, sbarcati dalla Liguria, si spinsero nell’entroterra Piemontese e qui trovarono la sconfitta.

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CAMAGNA MONFERRATO

STEMMA CAMAGNA MONFERRATO

Ripercorriamo a ritroso il percorso dalla Big Bench #146 fino alla SP42 che prendiamo svoltando a destra. Proseguiamo poi sulla SP46, attraversiamo il centro de La Frassinella;  arrivati alla SP50 svoltiamo a sinistra e proseguiamo mantenendo la direzione per raggiungere le Cascine Madonna. Da qui possiamo spingerci sino alla Panchina Gigante #119 di Camagna Monferrato.

BIG BENCH Camagna Monferrato

Il paese di Camagna Monferrato è di origini Longobarde e si trova proprio alle spalle della Panchina Gigante di colore verde e rosso che abbiamo appena raggiunto. Nell’abitato possiamo visitare la chiesa di Sant’Eusebio la cui datazione ci riporta alla fine del 1200.

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FUBINE

Stemma Fubine

Big Bench Fubine
(foto tratta dal portale TabUI

Concludiamo questo tour alla ricerca delle Big Bench attorno a Tenuta Montemagno, visitando Fubine che ospita la Panchina #133. Da Camagna prendiamo la SP72 per raggiungere a Cuccaro (qui, deviando dal percorso, è possibile visitare un’altra Panchina Gigante, la n°99), imboccare la SP74 e, prima del centro di Fubine seguire le indicazioni stradali per raggiungere la Big Bench di colore rosso bordeaux e avorio.

Fubine è una delle località della zona dove si trova il maggior numero di Infernot, le cantine scavate nella Pietra da Cantoni di cui abbiamo parlato in uno degli scorsi articoli . Per questo raccomandiamo una visita al paese alla ricerca anche di questi locali, diventati Patrimonio Unesco nel 2014.

Specialità gastronomiche

In paese è possibile deliziare il palato visitando il ristorante ai Due Olmi, che propone una cucina tradizionale del Monferrato abbinata a vini del territorio. All’interno del ristorante è inoltre possibile visitare un Infernot perfettamente conservato.

Infernot ai Due Olmi

Ristorante ai Due Olmi Ro.Ma

Via Pietro Longo 14

15043 Fubine AL

Tel. 389 555 9359

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Il Monferrato è una terra estremamente ricca di luoghi storici e artistici. Ci auguriamo che la lettura di questo articolo dedicato alle Panchine Giganti sia stato piacevole, emozionante e che sia fonte d’ispirazione per una gita primaverile o estiva. In questo caso, ricordatevi di fare dei selfie vicino alle panchine visitate e di pubblicarle sui canali social con l’hashtag #DiscoverMonferrato.

Nel redigere questo articolo abbiamo utilizzato alcune immagini prese da Internet. Se qualcuno ritiene di detenere i diritti di una o più di queste foto, e non gradisce che siano utilizzate da altri, lo preghiamo di scriverci per chiederne la rimozione.